Naples Football Club – Stagione 1913-14 – Almanacco delle amichevoli

 

NAPLES FOOT-BALL CLUB

 

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Almanacco delle amichevoli

Coppa Lipton

5 aprile 1914: Internazionale-Naples 1-4

Non è disponibile al momento la cronaca di questo incontro.

Il Naples rinunciò a disputare la finale, causando il ripescaggio dell’Internazionale.

Coppa Noli da Costa

12 aprile 1914: Roman-Naples 0-3

Da “Il telegrafo” del 13 aprile 1914:

La partita fra il Naples e il Roman ha segnato una facile vittoria per i napoletani che han vinto per 3 goals a 0.

Da “Il Giornale d’Italia” del 14 aprile 1914:

Naples batte Roman

Le due squadre sotto l’arbitraggio di Scamoni, si presentano così composte:

Naples: Elios, Garozzo (cap.), Piccini, D’Alea, Lucini, Dodero, Caramanna, Bruschini, Eastwood, Maltese, Del Pezzo.

Roman: Lissone, Grassi, Steiger, Pedoni, Bechis, Bowden, Crumpot (cap.), Donati, Tomassina, Meille, Marchesi.

Nonostante gli sforzi del Roman esso non riesce a segnare l’onore della giornata ed il match termina con la vittoria del Naples per 3 goals a 0.

Da “La Tribuna” del 14 aprile 1914:

Naples batte Roma

con 3 goals a 0

Alle ore 17, al fischio dell’arbitro sig. Scamoni avv. Tonino della Juventus di Torino, le due squadre si presentano in campo nella seguente formazione:

Naples: Cavalli; Garozzo (cap.), Piccini; Dalia, Hellul, Dodero; Caramanna, Bruschini, Eastwood, Lara, Del Pezzo.

Roma: Lissone; Grassi, Steiger; Pedoni, Bechis, Boroderi, Crumpt (cap.), Donati, Tommasina, Meille, Marchesi.

Il Roma porta subito i primi attacchi e assistiamo ad alcune splendide combinazioni della prima linea romana ed il giuoco è elegante e leggero: Hellul primo e poi Garozzo e Piccini salvano sempre e la palla non arriva mai a Cavalli; qualche sgambetto e carica irregolare di Tommasina e Pedone in ispecie di quest’ultimo scalda il giuoco che diviene, pur mantenendosi corretto, un poco duro: di ciò ne approfitta il Naples che certo è ben superiore per prestanza d’uomini e può così portare qualche pericoloso attacco; in uno di questi Bruschini tira in porta ma Lissone para caricato da Del Pezzo se ne libera, ma Eastwood gli soffia la palla: accerchiato letteralmente, dribbled tutti in modo stupefacente e tira: Pedoni, che ha sostituito Lissone, arresta col braccio. Scamoni non ha veduto, ma su parere dei due guardalinee Bellucci e Palmieri concede il penalty: Piccini lancia il bolide nella sede; è il primo punto; una doccia per i romani ed un fuoco vivificatore per i napoletani che si lanciano decisi all’attacco.

Nel secondo tempo il Roma si riprende e gli assalti si succedono da un campo all’altro con lieve prevalenza del Roma e questi deve allo incoraggiamento che ha pervaso i suoi uomini ed agli inopportuni spostamenti se non ha potuto segnare. Hellul al ventesimo minuto spinge la palla innanzi: la prima riga napoletana fugge in linea e Bruschini raccoglie il passaggio: passato da Boneden lo scarta e tira improvviso; Lissone che non s’aspettava lo shot, para indeciso e la palla gli sfugge tra le gambe. E’ la debacle per i giallorossi: essi si spingono audacemente, disperatamente all’attacco, ma gli exploit essendo basati sull’individualismo a nulla approdano e alcuni incidenti capitati a Marchesi, Meille, Tommasina, oltre a costringere ad altri illogici spostamenti, peggiorano la situazione ed impediscono di salvare almeno l’onore. E’ il Naples invece che aumenta il vantaggio: negli ultimi minuti Dodero, con azione brillantissima, dribbla tre avversari e allunga di precisione a Eastwood: questi riceve il pallone, con una finta se lo accomoda, e improvvisamente tira fortissimo da trenta metri, segnando all’angolo destro; il bel goal è salutato da una salva di applausi all’indirizzo del lungo e sorridente inglese. La fine trova dunque il Naples vincente per 3 goals a 0.

Come hanno giuocato? Cavalli ottimamente, salvandosi da alcune critiche situazioni con grande coraggio e decisione; ottimi sotto ogni aspetto i due backs Garozzo e Piccini: decisi, potenti, sicuri; spazzarono (è la vera parola) uomo e palla talvolta ambedue rompendo così ogni minaccia. Straordinario il centro-secondo Hellul, sicurissimo sul pallone, ottimo palleggiatore e buon distributore, instancabile, molto ben coadiuvato da Dalia e Dodero; dei primi il migliore fu certamente Eastwood il miglior uomo in campo; palleggiatore incredibile, scherzava con gli avversari, e dimostrava di essere un centro-forward completo; deciso, veloce, ottimo shoter, preciso e accorto nei passaggi, calmo, finissimo, dribbleu, di più non si potrebbe dire. Gli si può attribuire solo una colpa, di non essersi impegnato soverchiamente: non l’abbiamo mai visto fare un passo di più per impadronirsi della palla, ma quando l’aveva tra i piedi, erano dolori; l’ha perduta una sola volta, per una precisa carica di Steiger; è indubbiamente uno dei migliori forwards d’Italia, ed il migliore che si sia veduto a Roma. Degli altri buoni Bruschini e Caramanna, non così Lara e Del Pezzo, in ispecie quest’ultimo, che ci apparve fuori posto e nettamente inferiore ai compagni di linea. Lissone ha alternato oggi delle ottime parate e qualche errore, di cui uno madornale, ma s’è salvato ancora una volta dall’ardua prova; ottimi i due back, deciso e irruento.Steiger, preciso e fine Grassi; anche qui la seconda linea è stata inferiore al suo compito: Bowden a corto d’allenamento non ha certo brillato e Pedoni ancora una volta ha dimostrato che vale poco, e che potrebbe venire sostituito vantaggiosamente con Cevedese: ma non c’è peggio che parlare a un sordo che non vuol sentire. Bechis ha giocato molto bene, e non c’è da fargli colpa se non ha potuto mai marcare Eastwood: la differenza di classe tra i due uomini era troppo grande. La prima linea che aveva iniziato il match brillantemente s’è poi sfasciata: essa è stata soverchiata dal giuoco rude e deciso dei due backs napoletani e dalla finezza di Hellul; soprattutto le ha nuociuto lo spostamento di Donati all’ala; Crumpt, fuori forma, non ha reso gran che a mezzala e Marchesi e Donati, troppo leggeri e timorosi dell’uomo, sono stati facilmente tenuti a freno; il giuoco si è quindi ristretto al terzetto di centro Meille-Tommasina-Crumpt, ottimo veramente, ma che si trovava di contro un altro terzetto Garozzo-Hellul-Piccini: e ripetiamo, la finezza di Hellul e la decisione, sicurezza e durezza di Garozzo-Piccini hanno infranto i tre magnifici giuocatori romani; e quando qualche rado loro tiro giungeva in porta, Cavalli sicuro e felino, pensava a liberarsene brillantemente. Il Roma fu dunque maggiormente all’attacco, ma il Naples fu superiore per azioni decisive, e la vittoria fu ben meritata.

13 aprile 1914: Naples-Virtus Juventusque 2-0

Da “Il telegrafo” del 14 aprile 1914:

Ci telefonano da Roma, ore 9.

La Virtus Juventusque si è incontrata iersera per la finale del torneo per la coppa Noli col Naples F.B.C. Malgrado il giuoco meraviglioso svolto dai footballers livornesi la vittoria è toccata al club napoletano per 2 goals a 0. La partita è stata emozionantissima.

Il pubblico ne ha seguito con interesse tutte le fasi, applaudendo più volte i bianco-bleu.

Degno di nota il fatto che la Virtus si è presentata sul campo dopo aver sostenuto poco prima un altro accanitissimo match coll’Audace di Roma.

Ha concorso alla sconfitta dei nostri giuocatori la “guigne” che li ha perseguitati per quasi tutto lo svolgimento della gara.

Da “La Tribuna” del 15 aprile 1914:

Naples batte Virtus-Juventusque

con 2 goals a 0

Alle ore 17 l’arbitro sig. Scamoni avv. Tonino della Juventus di Torino, chiama le due squadre in campo per la disputa della finale del torneo. Esse sono così composte:

Naples – Cavalli; Garozzo (cap.), Piccini; Dalia, Hellul, Dodero; Caramanna, Bruschini II, Eastwood, Bruschini I, Del Pezzo.

Virtus Juventusque – Zaccagnimi; Bartolotti, Gherardoni; Marengo, Benedetti (cap.), Versari; Donnini, Ferrucci, Pece, Casella, Bianchi.

Naples porta subito i primi attacchi e si insedia nel campo avversario; un bel passaggio di Bruschini e Eastwood, una serie di sconcertanti finte, una cannonata e la palla da trenta metri si affloscia nella rete avversaria. I livornesi scattano come colpiti da una scudisciata, nuovamente s’incoraggiano tra loro e si lanciano all’attacco.

Benedetti in uno scontro con Eastwood (ciccio lungo lo hanno battezzato i buoni quiriti, pinguino i boys romani) si contude e passa all’ala destra: il suo posto è preso da Ferrucci che la tiene ottimamente e forse con maggior rendimento. Il pubblico, attratto dal giuoco entusiasta, veloce, coraggioso dei livornesi, parteggia ora per essi e li incoraggia con alte grida. Ma nulla essi possono contro la massiccia e compatta difesa napoletana, che è la vera forza della squadra, e l’insidia quasi mai arriva al felino Cavalli.

Ma anche l’attacco napoletano è rotto poiché Eastwood è guardato a vista e gli altri, specie sulla sinistra, non sono certo all’altezza della situazione. Lo stesso inglese con tutta la sua flemma e la sua matematica sicurezza deve spesso cederla alla decisione e all’irruenza avversaria.

Nel secondo tempo il match ha avuto la stessa fisionomia di giuoco, e sembrava quasi d’assistere a un match tra una squadra italiana e una estera; infatti da parte dei napoletani più calma, maggior conoscenza del pallone, più finezza, più tecnica; da parte dei livornesi audacia, decisione, velocità, giuoco forse un po’ caotico ma che avvince, che desta entusiasmo, il vero giuoco italiano: e si trovavano ieri di fronte a una squadra tutta italiana che doveva tutto alle sue forze, a una squadra che tutta la sua potenza doveva a degli stranieri o a pochi italiani che avevano appreso il giuoco all’estero; i veri napoletani rappresentavano i punti più deboli dell’equipe.

Tornando al match i livornesi nella prima mezz’ora hanno dominato e Cavalli ha dovuto sfoggiare tutta la sua virtuosità per liberarsi da criticissime situazioni. Ma nell’ultimo quarto d’ora Virtus ha dovuto cedere alla stanchezza e i napoletani si sono insediati nella sua area di rigore: Eastwood quando ha avuto il pallone ha sempre tentato lo shot, ma se ha brillato per precisione di tiro, altrettanto non ha brillato per decisione.

Infine, su di un corner ha marcato un calcio di taglio il secondo goal aggiudicando così la vittoria al Naples per due goals a zero.

Cavalli è stato poco impegnato, ma quando lo è stato se n’è salvato con grande onore confermando le sue ottime doti. Garozzo e Piccini, pure avendo ben giuocato, non sono stati così precisi e potenti nei rimandi come il giorno precedente;  la migliore fu forse la seconda linea, dove eccelsero Hellul e Dodero.

In prima linea Eastwood il solito straordinario palleggiatore e mago dello shot; appena discreti a destra, nulli a sinistra; senza il lungo inglese il Naples avrebbe certamente perduto.

Zaccagnini manca assolutamente di presa e di calcio: ha un discreto occhio e una bella posizione ma non sa fermare nemmeno i palloni più facili. Se l’inglese fosse stato più deciso, e si fosse maggiormente impegnato, avrebbe certamente potuto approfittare di tali errori e segnare un maggior numero di goals. Ottimi i due backs, sicurissimi e decisi. La seconda linea duttile, mobilissima, resistente, forse un po’ rude; in prima linea tutti veloci, coraggiosi, sicuri calciatori: su di tutti eccelse Pece, un ottimo centro avanti a cui la Virtus deve più d’una vittoria.

Altre amichevoli

8 marzo 1914: Naples-Goeben 0-1

Non è disponibile al momento la cronaca di questa partita.