LA FONDAZIONE E LE PRIME AMICHEVOLI
Lo Stabia Sporting Club fu fondato il 19 marzo 1907 dai fratelli Romano e Pauzano Weiss, ed era una polisportiva dedita a diversi sport come scherma, ciclismo, podismo, canottaggio e nuoto. La prima partita di calcio disputata dallo Stabia di cui si ha notizia (la cronaca fu pubblicata sul “Mattino” del 12 febbraio 1911) è quella di Torre Annunziata disputata contro una formazione locale oplontina e terminata 3-0 a favore degli stabiesi. Non si può comunque escludere che in precedenza lo Stabia avesse disputato altri incontri di calcio contro altre compagini campane.
Inizialmente era attiva a carattere locale, disputando amichevoli o contro compagini concittadine (come quella della Giovanna d’Arco) che corregionali (umiliante fu una sconfitta addirittura per 14-0 patita il 3 febbraio 1914 sul campo della compagine di Caserta), e fu solo nel 1914 che si affiliò al Comitato Regionale Campano della FIGC. Lo Stabia S.C. indossava una casacca giallo-blu e disputava le proprie partite interne al campo di Via Gragnano. Il 1 febbraio 1914 fu inaugurato il nuovo campo con uno 0-0 ottenuto contro la terza squadra del Naples. La formazione scesa in campo in quel giorno era: Dell’Aquila, Schettino, Celoro, De Rosa, Laugeri (capitano), Amato, Weiss, Pauzano, Romano I, Romano II, Cappa. Sempre nel febbraio 1914 avvenne il primo incontro “internazionale” per lo Stabia, perso per 11-1 contro l’equipaggio della nave britannica “Black Prince”.
LA SOSPENSIONE BELLICA
Durante il periodo bellico, il club disputò il campionato regionale di Terza Categoria e altri tornei bellici. Nel 1916-17 arrivò fino alla semifinale di Terza Categoria, dove venne eliminata dal Savoia di Torre Annunziata (5-1 il risultato finale).
Il 21 aprile 1919 lo Stabia S.C., presieduto all’epoca dall’avvocato Vincenzo Bonifacio, vinse per 6-0 un’amichevole contro i marinai britannici dei “War Lion”. La formazione era: Amoruso, De Michele, De Rosa, Boerio, Celoro (capitano), Coppola, Tessitore, Esposito, Sarcinelli, Romano, Crippa. Nel frattempo il giornale stabiese “Vaco e pressa” riportò i risultati e le cronache di alcune partite disputate dallo Stabia. Il 1 giugno 1919 lo Stabia ottenne un prestigioso pareggio per 2-2 sul campo del Naples, recriminando anche per il rigore dubbio che permise ai padroni di casa di pareggiare. Il 5 giugno lo Stabia sconfisse a Castellammare l’equipaggio del piroscafo inglese “Prinz Luitpold” per 3-0.
Il 15 giugno i gialloblu persero sul campo di Agnano un’amichevole contro l’U.S. Internazionale. Il settimanale “Vaco e pressa” riportò un resoconto goliardico dell’incontro che è qui allegato.
“Vaco e pressa” era una testata dai contenuti alquanto goliardici.
IN PROMOZIONE
Nel frattempo, con la ripresa ufficiale del regolare campionato di calcio in seguito alla conclusione della prima guerra mondiale, lo Stabia fu chiamato a disputare un torneo di qualificazione alla Prima Categoria (la massima divisione dell’epoca, strutturata in eliminatorie regionali). La squadra fu sorteggiata al primo turno contro gli oplontini del Savoia. Il 27 ottobre 1919 lo Stabia perse l’incontro di qualificazione contro il Savoia per 3-2 e si dovette accontentare di disputare il campionato di Promozione (comunque neanche il Savoia fu promosso in Prima Categoria in quanto perse la finale del torneo di qualificazione contro il Pro Caserta). In attesa dell’inizio del campionato, previsto per la primavera del 1920, lo Stabia disputò numerose amichevoli. Nel dicembre 1919 lo Stabia S.C. prese parte alla “Coppa Tiro a Segno”, venendo eliminato dalla U.S. Puteolana (che poi avrebbe vinto il torneo) ai quarti di finale a causa di un contestato rigore concesso ai rossi di Pozzuoli nel corso dei tempi supplementari.
Nel 1920 lo Stabia S.C. assorbì per fusione i concittadini dello Sport War Club, squadra sorta nell’agosto 1919, e continuò a disputare amichevoli di preparazione al campionato. Il 19 gennaio 1920 si ebbe sul campo di Via Gragnano di Castellammare di Stabia l’incontro amichevole tra lo Stabia e l’U.S. Internazionale di Napoli, arbitrato dal signor Pauzano di Castellammare (che arbitrò imparzialmente). Finì 3-0 a favore dell’Internazionale (reti di Volpe al 40° del primo tempo e di De Crescenzo e di Volpe nella ripresa).
Il 26 gennaio 1920, sullo stesso terreno di gioco, lo Stabia sconfisse per 4-0 la Libertas F.C. di Napoli. Il 10 febbraio 1920 sul campo neutro di Torre Annunziata i giallo-blu sconfissero per 2-0 la U.S. Cavese di Cava de’ Tirreni.
Nel frattempo, la settimana successiva ebbe inizio il campionato regionale di Promozione. Lo Stabia fu inserito nel girone B con Savoia, Salernitana e Pro Italia di Torre Annunziata. Lo Stabia chiuse il girone al secondo posto con otto punti, staccato dalla Salernitana (che chiuse a punteggio pieno) di quattro lunghezze. Decisive risultarono le due sconfitte negli scontri diretti (1-0 a Castellammare e 2-0 a Salerno), in quanto lo Stabia aveva vinto tutti gli altri incontri.
Nel frattempo lo Stabia disputò contro il Naples la Coppa Ruffo. Persa l’andata sul campo del Naples, lo Stabia si impose per 2-1 al ritorno, imponendo uno spareggio sul campo Oncino di Torre Annunziata che vide vincitore il Naples addirittura per 5-0 (27 giugno 1920).
Nel campionato 1920-21 disputò di nuovo il campionato regionale di Promozione 1920-21 a tre squadre. La promozione arrivò dopo una vittoria in trasferta sul Portici. Lo Stabia concluse il campionato a punteggio pieno ottenendo una meritata Promozione.
IN MASSIMA DIVISIONE
Il debutto nella massima divisione non fu fenomenale ma nemmeno totalmente negativo. Lo Stabia chiuse il campionato al sesto e penultimo posto, con nove punti in classifica su 12 partite disputate, centrando la salvezza (a differenza della Salernitana fanalino di coda con zero punti e condannata alla retrocessione). Lo Stabia ottenne una prestigiosa vittoria per 1-0 sull’Internazionale, vinse entrambi gli scontri diretti con la derelitta Salernitana, e ottenne tre punti su quattro contro la Bagnolese (vittoria per 3-2 all’andata e pareggio 1-1 al ritorno), perdendo tutti gli altri incontri. La sconfitta con più ampio margine fu lo 0-6 inflittole all’Oncino dal Savoia alla prima giornata.
La stagione successiva fu più positiva e per un certo periodo lo Stabia poté addirittura sperare nella qualificazione alle semifinali a scapito dell’Internaples, squadra appena sorta dalla fusione di Naples e Internazionale. Lo Stabia disputava all’epoca le proprie partite interne al Campo delle Scuole. Alla prima giornata lo Stabia sconfisse per 2-1 l’Internaples.
Alla seconda giornata i gialloblu espugnarono per 4-2 il campo della Cavese mentre l’Internaples batteva per 3-2 all’Oncino il Savoia. Tuttavia la vittoria dell’Internaples sul campo del Savoia fu annullata per errore tecnico dell’arbitro e la partita fu mandata a ripetere a fine girone. Alla terza giornata lo Stabia vinse a tavolino la rinunciataria Bagnolese, guadagnando altri due punti sull’Internaples, che aveva perso inopinatamente sul proprio campo contro la Cavese. Tuttavia nella giornata successiva, lo Stabia uscì sconfitto per 4-2 all’Oncino dal Savoia, e l’Internaples ne approfittò battendo la Bagnolese e accorciando di due punti il divario dai gialloblu. Alla prima giornata di ritorno lo Stabia perse per 1-0 sul campo dell’Internaples, che a questo punto si fece minaccioso avvicinandosi a soli due punti di distacco. La settimana successiva, tuttavia, l’Internaples pareggiò in casa (0-0) contro il Savoia, e lo Stabia, battendo per 2-1 la Cavese, ne approfittò per portare a tre i punti di vantaggio sui partenopei. La classifica parziale pubblicata dalla Gazzetta dello Sport a questo punto del torneo (a tre giornate dal termine) era: Savoia 9; Stabia 8; Internaples 5; Cavese 4; Bagnolese 0.
A questo punto l’unione delle sentenze del Comitato Regionale Campano e della sconfitta interna con il Savoia (0-1) resero possibile la rimonta dell’Internaples. I partenopei infatti ottennero dal Comitato Regionale la vittoria a tavolino nella partita persa sul campo per 2-1 contro i gialloblu (a causa degli incidenti provocati dall’irruento pubblico stabiese) guadagnando quattro punti su di essi e sorpassandoli in classifica. Lo Stabia chiuse il campionato al terzo posto con 8 punti, staccato di tre punti dall’Internaples, mancando l’accesso alle semifinali della Lega Sud. Decisivo fu quel ribaltamento a tavolino (anche se andrebbe precisato che anche l’Internaples si vide annullata dal Comitato Regionale Campano la vittoria sul campo del Savoia, perdendo poi per 3-0 la ripetizione).
Nella stagione 1923-24 lo Stabia non riuscì a ripetersi chiudendo al quinto posto. Le difficoltà economiche costrinsero il club a rinunciare all’iscrizione alla Prima Divisione e a ripartire dalla Seconda Divisione. Nella stagione 1924-25 i giallo-blu vinsero il campionato campano di Seconda Divisione qualificandosi allo spareggio di qualificazione contro l’ultima classificata del campionato campano di Prima Divisione, la Salernitanaudax: la vincente dell’incontro si sarebbe qualificato alla Prima Divisione dell’anno successivo. Lo Stabia tuttavia uscì sconfitto per 3-1 all’andata e al ritorno non riuscì a ottenere meglio di un pareggio 1-1, e la promozione sfumò, almeno sul campo. Qualche mese dopo, infatti, Savoia, Cavese e Salernitanaudax non riuscirono a iscriversi alla Prima Divisione, e il Comitato Regionale Campano decise di ripescare anche lo Stabia (le altre ripescate furono Casertana, Bagnolese e Puteolana).
Lo Stabia disputò così per l’ultima volta la Prima Divisione. Lo Stabia partì fortissimo con due vittorie nelle prime due giornate (3-1 sul campo della Puteolana e 3-1 in casa contro la Bagnolese) ma nel resto del campionato, a parte la vittoria casalinga per 5-0 sulla derelitta Puteolana, ottenne solo sconfitte. Il punto più basso della stagione si raggiunse con le due umilianti sconfitte per 6-0 inflittole da Internaples e Bagnolese. Lo Stabia chiuse il torneo al quarto e penultimo posto con sei punti.
La Carta di Viareggio del 2 agosto 1926 escluse (ovviamente) lo Stabia dalla Divisione Nazionale (alla quale fu invece ammesso il campione campano, l’Internaples, che poi si trasformò nel Napoli) e stabilì che solo otto squadre avrebbero partecipato al Gruppo Sud della Prima Divisione. Il Direttorio Divisioni Superiori comunicò che tutte le squadre centromeridionali interessate a partecipare alla Prima Divisione avrebbero potuto inviare domanda di iscrizione, e sarebbe stato il Direttorio a selezionare tra quelle che avevano presentato domanda le otto elette ammesse a disputare la Prima Divisione. Alla fine, anche se il Gruppo Sud fu allargato a dieci squadre, il Direttorio decise di ammettere in Prima Divisione solo due campane, la Bagnolese e la Casertana, e lo Stabia fu costretto a ripartire dalla Seconda Divisione.
STORIA SUCCESSIVA
Lo Stabia S.C. non riuscì affatto a risalire la china, disputando numerosi campionati di terzo livello (denominati dapprima Seconda Divisione e poi Prima Divisione), prima di sciogliersi nel 1933. Nel frattempo nel 1930 aveva cambiato denominazione in F.C. Stabiese.
In seguito allo scioglimento nel 1933 della F.C. Stabiese, fu costituita una nuova società, l’A.C. Stabia, che riuscì rapidamente a risalire in Serie C e nel 1951 conquistò addirittura una storica promozione nella Serie B a girone unico grazie alla vittoria nello spareggio promozione contro il Foggia. Due retrocessioni consecutive portarono gli stabiesi al fallimento per debiti e allo scioglimento della società.
In seguito al fallimento nel 1953 dell’A.C. Stabia, il suo posto fu preso dalla S.S. Juve Stabia, società fondata nel 1945 e che divenne l’erede e il continuatore dello Stabia storico. La Juve Stabia risalì la china e, dopo aver disputato numerosi campionati di Serie C e di Serie D e dopo aver affrontato anche dei fallimenti societari (come quello del 2001), nel 2010-11 venne promossa in Serie B. Seguirono tre campionati consecutivi in Serie B, in cui il miglior piazzamento ottenuto fu il nono posto nel 2011-12 (nonostante una penalizzazione di 4 punti). Nella stagione 2013-14 la Juve Stabia retrocesse in Serie C, dove milita tuttora.