Naples Football Club – Stagione 1912-13 – Storia

NAPLES FOOT-BALL CLUB

 

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Nel frattempo, nell’assemblea federale del 1912, fu approvato il Progetto Valvassori-Faroppa che ammise per la prima volta le società centro-meridionali al campionato di Prima Categoria, la massima serie del campionato italiano di calcio. Furono organizzati tre gironi eliminatori regionali, demandati ai comitati regionali, quello toscano, quello laziale e quello campano. I vincitori del campionato toscano e di quello laziale si sarebbero scontrati tra loro per stabilire il campione dell’Italia Centrale, che a sua volta si sarebbe scontrato in finale contro il campione dell’Italia Meridionale e Insulare, ovvero il vincitore del campionato campano. Il vincitore della sfida sarebbe stato proclamato Campione dell’Italia Centrale, Meridionale e Insulare e si sarebbe scontrato in una Finalissima contro il Campione dell’Italia Settentrionale per stabilire il Campione assoluto d’Italia.

Le uniche società campane che si iscrissero alla Prima Categoria furono Naples e Internazionale. I primi avevano composto una squadra prevalentemente italiana. L’Unione Sportiva Internazionale non perse la sua caratteristica di internazionalità, anche se nell’undici titolare vi erano ben sei giocatori italiani. L’Internazionale inoltre si rinforzò riuscendo a ingaggiare due ex soci del Naples, il Casacchia e Michele Scarfoglio, quest’ultimo per giunta spostato nel ruolo di half destro. L’undici titolare dell’Unione Sportiva Internazionale era così costituito: Cangiullo G.; Reichlin I ed Oestermann; Scarfoglio M.,Casacchia e Fliggins; Serracapriola, Lucchini, Jenni, Fowles, Howell. L’undici titolare del Naples Foot-Ball Club era invece costituito da: Cavalli; Garozzo, Del Pozzo; Piazza, Greco e Paduli Cesare; Dodero, Bruschini II, Picerno, Paduli Carlo e Pasquale.

Nel gennaio 1913 cominciò dunque il campionato regionale di Prima Categoria che avrebbe assegnato i due titoli di Campione campano e di Campione dell’Italia Meridionale e Insulare. Fu il Naples, con due risultati inglesi, ad aggiudicarsi il campionato regionale della Campania. Le precedenti vittorie numericamente rilevanti sul Palermo F. B. C. e sulla stessa Unione Sportiva Internazionale avevano tuttavia lasciavano prevedere due fucili successi nei due incontri di andata e ritorno del Campionato Regionale: invece gli azzurro-celesti incontrarono una resistenza coraggiosa, degna assolutamente di essere spezzata di misura e non schiacciata. Fu dunque il Naples, la vecchia e gloriosa società a cui spettava tutto il vanto di aver introdotto e diffuso il calcio a Napoli, a qualificarsi alla finale per il titolo centro-meridionale. A precedere la partita di ritorno fu la cerimonia di inaugurazione del nuovo campo di gioco del Naples. Ne fu madrina una leggiadra e appassionata ammiratrice del gioco del calcio: la signorina Maria Teresa Coscia di Paduli, figlia della duchessa Coscia di Paduli, la quale era la patronessa del calcio partenopeo, per aver dato ad esso tre valorosi giocatori (i fratelli Paduli) e un interessamento encomiabile e ammirevole. La squadra vincitrice era in questa formazione: Cavalli; Garozzo, Del Pezzo; Paduli I, Hansen, Greco; Imerigo, Dodero, Thorstenisson, Paduli III, Pasquale. L’U. S. Internazionale schierò invece in campo: Cangiullo; Reiclin I, Little; Scarfoglio, Higgins, Casacchia; Serracapriola, Lucchini, Jenni, De Rosa, Hawel. Il primo tempo si chiuse sul 2-2; nella ripresa, un calcio di rigore, magistralmente trasformato dal danese Hansen, assicurò al Naples la vittoria. Il Naples si qualificò così alla Finale del Campionato dell’Italia Centrale, Meridionale ed Insulare contro la Lazio, Campione dell’Italia Centrale.

La partita di andata si disputò a Napoli, sul campo di Bagnoli il 16 marzo 1913: il Naples dominò il primo tempo, nel corso del quale il gioco si svolse quasi esclusivamente nella metà campo laziale, riuscendo a passare in vantaggio nei primi minuti della ripresa; la stanchezza cominciò tuttavia ad emergere e la Lazio, desiderosa di ribaltare il risultato, ne approfittò, prendendo il sopravvento; dopo continui e prolungati assalti alla porta partenopea, a pochi minuti dalla fine la Lazio riuscì a pareggiare e all’ultimo istante riuscì anche a segnare il gol della vittoria, ribaltando così il risultato. Due settimane dopo, a Roma si disputò la partita di ritorno e finì 1-1: in virtù della vittoria a Napoli all’andata, fu però la Lazio a vincere il campionato dell’Italia centrale e meridionale. Dopo il pareggio a Roma, emerse qualche rimpianto per la sconfitta maturata in casa all’ultimo minuto dopo essere stato in vantaggio fino a pochi minuti dalla fine. Per la cronaca la Lazio perse per 6-0 la Finalissima contro la Pro Vercelli sul campo neutro di Genova. Tale era il divario tra Nord e Centro-Sud.