Pure domenica 18 ebbe luogo a Napoli una seria partita di allenamento fra i soci del Naples F.B.C., che, sorto l’anno scorso per iniziativa di alcuni volonterosi e appassionati del giuoco del calcio, ora prospera di vita rigogliosa.
E domenica s’inaugurò la stagione con una brillantissima partita fra le due squadre del fiorente Club.La palma toccò alla prima squadra, capitanata dal valorosissimo Jackson, e che riuscì a fare 5 goals mentre l’altra squadra, di cui era capitano il bravo Maier, già appartenente al Genoa Cricket and Football Club, fece 4 goals.
L’articolo di giornale è datato 1906, quindi l’anno in cui fu fondato il Naples, secondo La Stampa Sportiva di Torino, è il 1905. Certamente, prima di avere la prova certa del 1905 come anno di fondazione del Naples, bisognerebbe cercare sui giornali napoletani la notizia della fondazione del Naples, perché La Stampa Sportiva è pur sempre un settimanale di Torino. Anche gli Almanacchi dell’epoca non aiutano nel determinare la data di nascita esatta del Naples. Secondo l’Annuario del Football 1913-14 il Naples sarebbe stato fondato nel 1903.
Secondo l’Annuario del Football 1919-20, invece, il Naples sarebbe stato fondato il 12 febbraio 1906.
In ogni modo, il Naples nacque come sezione calcistica del Circolo Canottieri Italia e i colori sociali erano l’azzurro e il celeste (la maglia era a righe azzurro-celesti). Il Naples comprendeva sia elementi esteri – soprattutto svizzeri e britannici – che italiani, in particolar modo i fratelli Scarfoglio (Antonio, Paolo, Carlo e Michele), figli di Matilde Serao e di Eduardo Scarfoglio, fondatori del quotidiano Il Mattino. Dei fratelli Scarfoglio, Michele era quello calcisticamente più dotato, e, oltre a giocare nel Naples, si dilettava anche a scrivere articoli sportivi sulle vicende del Naples sul giornale di famiglia. Gli articoli sportivi di Michele Scarfoglio pubblicati su Il Mattino erano da lui firmati con il pseudonimo di Forwards (i forwards erano gli attaccanti). Il presidente del Naples, nei suoi primi anni di attività, era Luigi Salsi, che tra l’altro nel 1905 fondò anche una rivista sportiva, La Rassegna Sportiva, che, pur dedicandosi prevalentemente all’automobilismo, non trascurò di pubblicare notizie sul Naples. Il capitano era il britannico Peter Jackson, che purtroppo, verso la fine del 1907, fu costretto a lasciare Napoli per tornare in patria per ragioni lavorative.
Nei primi anni di attività il Naples non si iscrisse ad alcun campionato ufficiale ma disputò solo amichevoli, soprattutto contro equipaggi inglesi. Le vicende dei primi anni di attività del Naples meriterebbero di essere approfondite tramite la lettura de Il Mattino e de La Rassegna Sportiva, giornali purtroppo molto difficilmente consultabili in emeroteca. Nel dicembre 1906 si ha notizia di una partita tra il Naples e l’equipaggio della nave inglese del Cedric, sbarcato a Napoli. Ecco la cronaca de La Stampa Sportiva (#51/1906):
A Napoli, sul campo dei Bagnoli, ebbe luogo un match fra il team della nave inglese Cedric e la prima squadra del Naples Foot-Ball Club.
I teams erano formati in questo modo: per il Naples Foot-Ball Club, i signori: Ovidi (goalkeeper); Giolino e Potto (fullbacks); Bianchi, Jackson e Maier (halfbacks): Conforti, Giannini, Lattanzio, M. Scarfoglio e Bayon (forwards); e per il Cedric Marsh, Beer, Jones, Pennington, Baston, Brow, Evong, Hunter, Lennis, Grisdake, Nicholson; referee della partita era il signor Dounelly.
Questo match, che fu improvvisato in poche ore si svolse assai brillantemente e dette agio di constatare i notevoli e rapidi progressi della squadra napoletana.
Questi incontri con squadre inglesi varranno certamente ad allenare la squadra del Naples Foot-Ball Club, che nelle lotte annuali di campionato nazionale, alle quali sappiamo il club si prepara, saprà certamente piazzarsi bene.
All’inizio del 1907 il Naples fu costretto a rinunciare all’iscrizione ai campionati della FIF (Federazione Italiana Football, l’odierna FIGC), ai quali aveva intenzione di iscriversi, per la lunghezza delle trasferte che avrebbe dovuto affrontare, essendo l’unica squadra del Centro-Sud all’epoca affiliata alla federazione. Il giornale La Rassegna Sportiva scrisse:
Il giorno 13 [gennaio] cominceranno nelle principali città sportive d’Italia o meglio dell’Alta Italia i Campionati Nazionali indetti dalla FIFB.
E’ questo il decimo anno che si giuocano questi campionati e vediamo con piacere, grazie alla buona opera della nostra federazione che questi vanno assumendo maggior importanza sia per il maggior numero delle Società iscritte sia per il modo in cui vengono effettuati, cioè a dirsi col metodo del match e retour-match (girone), […] metodo che viene messo in pratica in questi ultimi anni dacchè la FIFB ha assunto colla rinnovazione un carattere più serio, più energico e più attivo.
Undici sono le società che quest’anno si presentano ai campionati, la maggior parte di esse con due squadre, l’una per il campionato di Prima Categoria, l’altra per quello di Seconda [Categoria]. […]
Avremmo desiderato vedere pure iscritto a queste gare il nostro N.F.B.C. ed anzi la diceria era, in principio d’anno, che la nostra società vi avrebbe preso parte, ma è stata costretta ad abbandonare l’idea per la grande spesa e perdita di tempo a cui avrebbero dovuto andare incontro i suoi giuocatori per via della sua ubicazione rispetto alle altre società federate. Giacché la nostra società, essendo l’unica iscritta tra quelle del Meridionale alla FIFB avrebbe dovuto recarsi in Alta Italia onde contendersi la vittoria con quelle società, che sono molto numerose, onde per compiere il girone, riuscendo vittoriosa avrebbe dovuto stabilirsi addirittura in Alta Italia, il che certo non era di gran vantaggio ai nostri footballers, i quali hanno ciascuno le proprie occupazioni e fanno quindi del football uno sport e non una professione.
Però speriamo che a questo inconveniente voglia porvi rimedio la nostra operosa FIFB facendo come si fa in tutte le altre federazioni d’Europa, cioè indicendo i Campionati regionali, ossia dell’Alta, Media e Bassa Italia e quindi un Campionato Italiano fra le singole squadre campioni.
Forse a questo ha posto ostacolo finora l’esiguo numero delle società di Foot-Ball che si trovano nell’Italia Centrale e Meridionale, ma ora che sono numerose, la nostra federazione deve fare pratiche affinchè affiliarsele, giacchè, il vantaggio sarebbe reciproco, sia per essa stessa che assumerebbe maggiore importanza, sia per la società federata che vedrebbe in certo qual modo tutelati i propri interessi da un ente maggiore.
Quindi noi, che del Foot-Ball abbiamo sempre inteso il miglioramento, rivolgiamo dalle pagine di questo foglio un appello sia alla società di Foot-Ball di Roma, sia a quelle numerose della Sicilia, di volersi pure loro affiliare, come ha fatto fin dalla sua prima nascita il nostro N.F.B.C., alla Federazione Italiana di Foot-Ball, che così un altro anno avremo agio di assistere pure noi a delle gare di Campionato Italiano e non già alle solite partite contro teams di navi inglesi, i quali purtroppo talvolta non sono composti, lasciatevelo pure confessare, di un elemento molto raffinato, dimodochè, assistiamo a degli esiti poco felici, come già avemmo a pubblicare in uno dei nostri ultimi numeri.
Anche per quest’anno dunque il Naples si limitò a disputare partite amichevoli, alcune anche contro squadre romane.
Nell’assemblea federale dell’ottobre 1907, in cui la federazione decise di organizzare due campionati invece di uno solo, un campionato federale, a cui erano ammessi anche gli stranieri purchè residenti in Italia, e un campionato italiano, a cui erano ammessi solo giocatori italiani, il Naples, insieme a Milan, Genoa e Libertas, si ritirò per protesta contro la politica autarchica della federazione.
Nel novembre 1907 il Naples risultava ancora in inattività, come narra La Stampa Sportiva (#46/1907):
Il Naples F.C. pare continui a dormire sonni profondi. Già siamo al mese di novembre ed ancora nessuno dei suoi numerosi soci è sceso sulla pelouse di Bagnoli a sgranchirsi le gambe. Si dice che causa di ciò sia il divieto pervenuto alla Società da parte del Comando della Divisione militare di giuocare sul terreno di Bagnoli. Ma, se il fatto è vero, non pensa la Direzione del Naples F.C. di procurare ai propri soci un altro campo?
Alle difficoltà di trovare un nuovo campo adatto, si aggiunsero divisioni all’interno della società, con alcuni soci che minacciavano di fondare una nuova società comprendente soprattutto elementi esteri. La Stampa Sportiva (#49/1907) scrisse:
Il Naples Foot-Ball Club continua a dormire sugli allori che… purtroppo non possiede. Non so veramente a chi attribuirne la colpa, ma credo al consiglio direttivo che non vuole far torto al detto dolce far niente. E’ veramente un peccato veder perire per inerzia di pochi un Club che stava cominciando a fare buona strada. Ma purtroppo questo è il male che regna in questo bel paese, troppo furore a principio, fuochi di paglia e null’altro. Ma se il Consiglio dirigente dorme sonni letargici, così non fanno tutti i membri, e pare infatti un gruppo dei veri cultori ed appassionati cercando di fondare un nuovo Club che prenderebbe il nome di International Foot-Ball Club, che in opposizione alla Società del Calcio aprirà le sue porte ai sudditi di qualunque nazione, purché siano degli appassionati giuocatori, il che poi è sto, checché ne dicano gli stranierofobi. Pare inoltre che questa nuova Società abbia in mente di formare un team, che farà pure qualche esibizione in Alta Italia. Se saranno rose fioriranno.
Alla fine il rischio di secessione rientrò, anche se il Naples nel frattempo aveva perso giocatori di talento, come il capitano Peter Jackson, come narra La Stampa Sportiva (#52/1907):
Venerdì 19 ultimo scorso ebbe luogo l’assemblea generale del Naples Foot ball Club. L’inoperosità della Direzione causata dalla mancanza di un campo aveva, ultimamente, destate il malumore di alcuni soci che in segno di protesta volevano fondare un nuovo Club, di cui vi davo notizia nel penultimo numero; ma mercé le buone pratiche del Consiglio direttivo uscente, la scissione è stata evitata con vantaggio degli uni e degli altri. Date le dimissioni in massa del Consiglio direttivo, che causa le numerose occupazioni personali si trovava nell’impossibilità di reggere più oltre le sorti della giovane Società, e data inoltre la necessità di avere chi s’occupasse delle cose inerenti alla Società sia per il disbrigo degli affari, sia per la ricerca di un campo, fu deciso, ad unanimità dell’assemblea generale, di eleggere un triumvirato composto dai signori: Saltmarshe Henry, cassiere; Bayon M. Hector, segretario; Potts William, capitano. Ma mentre mi compiaccio della risurrezione di questo Club, con dispiacere debbo rilevare come esso abbia perso un numero straordinario di buoni elementi. Difatti alle perdite avvenute l’anno scorso dei buonissimi e ben noti half-back Leuft e Maier, già appartenenti al G. C. a. F. B. C., sono seguite quelle del Bianchi ritornato al Milan Cricket, del marchese Cambiaso, forward del vecchio Foot Ball Club Torinese, che testé laureatosi ingegnere lascia Napoli e con essa il N. F. B. C.. del Pratt, ritornato alla patria Inghilterra ed infine quella più sentita di tutti, del capitano Peter Jackson, il fortissimo campione della First Union di Newcastle, che con tanta diligenza aveva istruito sino dalla fondazione del N. F. B. C. la sua squadra, e che presentemente è stato richiamato in patria dagli impegni suoi professionali. Si dice che il N. F. B. C. abbia già un numero considerevole di giuocatori di non comune abilità, si da formarne un ottimo team, ma queste sono finora delle semplici dicerie, giacché non li ho ancora potuti vedere al lavoro. Certo si è che se sono dell’abilità del loro ex-capitano Jackson è un vero peccato che non si siano inscritti ai Campionati Federali. (H. M. B.).