Football Club Internaples – Stagione 1924-25 – Almanacco delle partite ufficiali

 

FOOT-BALL CLUB INTERNAPLES

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato campano di Prima Categoria

7 dicembre 1924: Savoia-Internaples 4-2

Non è al momento disponibile la cronaca di questo incontro.

14 dicembre 1924: Internaples-Salernitanaudax 3-0

Da “La Basilicata” del 16 dicembre 1924:

I campionati campani di foot-ball

L’Internaples s’impone di forza alla spettacolosa difesa di Finizio

Internaples b. Salernitana 3-0

La partita dell’Arenaccia, ritenuta come una facile e stanca galoppata dei bleu di Napoli, è piaciuta; ha, contrariamente a qualche altra partita… più di cartello, contentato, soddisfatto il pubblico, che non mancava. Constatiamo, infatti, che il football a Napoli è in progresso e gli appassionati aumentano a vista d’occhio di domenica in domenica.

L’attesa per la partita Lazio-Campania e le divagazioni sulle possibilità dei papabili han contribuito a dare un tono di passionalità alla contesa, che è stata, solo nel secondo tempo, vinta dall’Internaples.

Abbiamo assistito ad un bellissimo primo tempo, in cui la giovane equipe salernitana si è battuta da pari a pari con quella che definiamo salda squadra cittadina. Non è infatti la debolezza dell’avversario od il successo conseguito che ci spinge a questa considerazione, anzi tutt’altro!

Ieri la prima linea dell’Internaples è esistita, è stata efficace, direi quasi ha brillato non perché la difesa salernitana fosse debole, ma bensì per le doti di assieme e di coesione, a cui sono state improntate le azioni e le tracce di gioco.

Già sarebbe difficile ed azzardato assodare di punto in bianco che la difesa salernitana è debole. Quando si parla di un trio Finizio-Apicella-Re, si intende un blocco difensivo di valore, contro cui invano nel primo tempo ha cozzato l’Internaples e contro cui non avrebbe potuto spuntarla un attacco come quello che fu opposto, ad esempio, all’Anconitana.

Se la Salernitana ha ceduto, e nettamente, nel secondo tempo, si devono ricercare le cause in uno spostamento del vercellese Re a centro-sostegno a cui era logico si assoggettasse una squadra giovane, poco organica ed affiatata, su campo avverso e dopo uno spostamento non indifferente.

Se si vuole insistere su queste considerazioni si arriva persino ad assodare che l’esibizione dei bleu-celeste è stata onorevole e superiore all’aspettativa.

Finizio è stato l’eroe della giornata, il migliore in campo, il giocatore che è stato fatto segno a numerosi applausi da tutti quanti hanno assistito alla partita. Dei tre goals segnatigli solo il primo era appena parabile.

Kargus solo a sprazzi ha brillato e si deve a lui se qualche volta il goalkeeper dell’Internaples, il nuovo acquisto Ruscelli, sia stato impegnato e seriamente.

Blumdt è stato l’organizzatore dell’attacco napoletano: l’austriaco è certamente un bel giocatore, in quanto che alla tecnica di gioco riunisce un pronto intuito ed un impegno eccessivo.

Il gioco delle ali Sacchi e Fariello non è stato il più felice: i loro tiri peccano in precisione e Sacchi ha centrato troppe volte all’indietro. Ambedue però le ali, se pure peccano in precisione, trovano nel gioco di Blumdt notevole vantaggio, sì da far ritenere che con minor precipitazione il quintetto d’attacco filerebbe alla perfezione, Iaquinto II sente anch’egli la efficienza del suo vicino di linea e difatti abbiamo potuto constatare che nel ruolo di inside sinistro non è dispiaciuto.

I goals sono stati segnati nel secondo tempo. Prima un tiro di Blumdt su azione di corner è stato deviato in goal da Re. Finizio avrebbe bloccato il difficile pallone se si fosse lanciato in plongeon un attimo prima: in effetti però egli era coperto e, se diciamo che il tiro era parabile, teniamo conto dell’alta classe di quel goalkeeper.

Il secondo goal è stato segnato da Valente con un tiro alto in angolo, assolutamente imparabile.

Il terzo goal è stato segnato da Blumdt su rimando di un tiro di Sacchi.

Altri due goals sono stati opportunamente annullati dall’arbitro Barionovi che ha diretto magnificamente l’incontro.

Abbiamo ammirato il magnifico ordine sul campo e di ciò va fatta viva lode all’ottimo cap. Lezzi e all’inesauribile cav. De Rosa.

Ecco le squadre:

Internaples: Ruscelli, Claar e Fiori; Marra, Ghisi e Iaquinto I; Fariello, Valente, Blumdt, Iaquinto II e Sacchi.

Salernitanaudax: Finizio; Apicella e Re; Vernieri, Giordano e Sanfilippo; Barone, Kargus, Adinolfi, Serra e Gragnano.

4 gennaio 1925: Cavese-Internaples 1-1

Da “La Basilicata” del 6 gennaio 1925:

Un vantaggioso match pari strappato dall’Internaples a Cava dei Tirreni

I bianchi campioni del Sud sconfitti in match amichevole dal risorto team salernitano

La combattuta partita per la gran posta in palio sul ground cavese resta insoluta: Cavese ed Internaples han terminato alla pari. Il risultato inglese del match era previsto, come del resto in genere l’andamento: superiorità dell’Internaples all’inizio (non credevamo così netta e squisitamente tecnica), riscossa cavese (non credevamo così sfortunata).

Ed abbiamo detto in breve l’andamento di due delle più forti compagini. Le due squadre hanno rifulso pei loro pregi spiccatissimi individuali e collettivi, hanno accusato difetti altrettanto peculiari che caratterizzano egualmente due delle più forti compagini della regione.

LA CAVESE

Ad essere rigorosi si potrebbe imputare alla Cavese di non aver voluto provare ad incuneare tra il binomio Steiskal-Mayer il focoso Cavaliere (ci si dice che abbia fallito alla fortunosa prova di Castellammare) e difatti agli aquilotti impeccabili nel gioco di spola nel secondo tempo è mancato chi scagliasse a raffiche queste trame di profondità nell’area napoletana.

Il tiro in goal affidato pressoché unicamente a Steiscal, non è stato così pronto e deciso da parte degli altri della linea, che per la passività della squadra avversaria si sono trovati spesso in buona posizione per segnare.

Fracchia ha sorretto magnificamente alla ripresa, ben coadiuvato da Cavaliere infaticabile e dal sempre energico Piccolo. Ma Zita è stato l’eroe della difesa cavese, come del resto Claar per quella napoletana. Il leoncello di Bagnoli ha sfoggiato entrate superbe per impegno e precisione, non fallendo pressoché un sol pallone. Rosicali calmo e guardingo ha salvate intricate situazioni, Pasquarelli non è stato difficilmente impegnato ed il goal subito era addirittura imparabile. Ruscelli nell’altra porta è stato più impegnato, ma si è salvato bene per postazione precisa, ha persino tentato con un tuffo precipitoso di arrestare il tiro insidioso di Steiscal, se non fosse stato interamente coperto avrebbe forse preclusa in anticipo l’entrata del bolide cavese.

L’autore di questo goal merita una parola speciale dal momento che lo sentiamo tanto discusso e dolorosamente perfino dal proprio pubblico. Corre voce fra gli ammalati dello sport che l’ungherese non si impegni ed abbiamo perfino sentito cantare da qualche… epilettoide che il valoroso campione si era venduto agli avversari. Niente di più falso!

Ai cavesi principalmente ricordiamo che Steiscal è l’unico uomo loro capace di segnare, il cannoniere, il fuoriclasse: evidentemente per fare dei goals non bisogna sbracciarsi, fare capriole, caricare, lavorare per il pubblico: ma lavorare con avvedutezza e con calma avversari e pallone per cogliere l’uno e gli altri nel momento propizio per cogliere il successo. E Steiscal, checché se ne dica, è l’uomo che ha segnato ieri, come a Roma, come a ogni match a cui ha preso parte fra noi.

Se i compagni seguissero un po’ di più il suo ritmo il pubblico griderebbe magari loro del “venduti” “goal”. Più disciplina, più calma nei passaggi e discese in profondità e la Cavese sarà una squadra che poche volte conoscerà la sconfitta.

L’INTERNAPLES

Il team napoletano ha superato ogni nostra aspettativa: ha agguantato nei primissimi minuti il comando del match e con un gioco travolgente di finissima foggia, di tecnicismo sobrio e conclusivo ha scorrazzato con sicura decisione alla conquista del vantaggio, che se è scaturito rapido da una combinazione fortuita non per questo può venire sminuito: anzi troppe altre occasioni gli azzurri del Cav. Reale si sono lasciati supinamente sfuggire nella mezz’ora di stupore e di scoraggiamento, che aveva inchiodato anche gli uomini migliori della Cavese.

Nella prima mezz’ora ogni uomo della squadra napoletana ha annullato il diretto avversario, poi è venuta la riscossa avversaria ed il colpo accusato nettamente dal bravo Fariello e l’Internaples si è contratto tutto in difesa lasciando per l’intero secondo tempo alle generose puntate dell’irresistibile Sacchi, dell’insidioso Blau tutto il compito offensivo.

In questo tempo di difesa assillante necessariamente farraginosa Claar ha brillato della stessa vivida luce di Roma, infrangendo il fuoco degli attacchi sempre più stringenti del quintetto avversario.

Nella strana tattica tenacemente difensiva del team napoletano ogni uomo ha fatto tutto il suo dovere: dal portiere a Fiore tenacissimo, a Iaquinto risoluto, a Marra che ha debuttato al nuovo posto sfoggiando per intero il suo “gran cuore”. Pino Ghisi si è rivelato in gran forma, il suo inizio di sostegno agli avanti è stato brillantissimo come incessante la sua difesa nel secondo tempo.

Blau ha guidato i suoi compagni di prima linea non con la solita precisione, allungando un po’ forte ed alto: privato della linea, mutilata, alla ripresa ha tentato la sgroppata individuale ma con poca maestria e minore convinzione.

Migliore Sacchi, che ha travolto spesso da solo tutta la difesa cavese sfiorando a più riprese il successo personale per precipitazione: ha sgravato dell’affannoso compito a più riprese le proprie linee arretrate capovolgendo situazioni preoccupanti. Valente il modesto “a tout” ha lavorato per quattro, energico nel suo lavoro di penetrazione ha arretrato spesso a guardia di Steiger abbastanza efficacemente Canterini spostato a sinistra non poteva fare di più sviluppando qualche buona fuga.

Fariello duramente colpito verso la metà del primo tempo era costretto ad uscire dal campo per non tenere in seguito il posto che per fare onore alla propria firma.

L’arbitro Torregiani, bolognese, ha diretto con grande competenza e serenità la partita, che del resto per la spiccata cavalleria dei giocatori dei due teams non ha fatto una grinza.

Dopo il match un gruppo del pubblico forse non contento dell’esito della partita ha trovato il suo capro espiatorio nei dirigenti della Lega cosa nuovissima negli annali dello sport: stendiamo un velo pietoso sull’incidente di alcuna importanza, se non si ripetesse in tono vario ad ogni partita. I dirigenti in genere devono essere sacri per il pubblico appunto per la dignità della carica che spassionatamente ricoprono, e rispettati sempre al di sopra degli avversari o dell’arbitro. Per le recriminazioni o gli appunti vi è una sola sede competente, l’assemblea: pel resto la disciplina più completa deve essere rigorosamente rispettata.

Chi profonde tanti tesori di energia, tanto tempo prezioso alla propria giornata sacrifica alle società, merita ben altro compenso dai pubblici sui campi e quello cavese non dovrà essere per l’avvenire secondo a nessuno in questo che è un preciso dovere ed un segno della grande evoluzione sportiva regionale.

Nota Bene: nella seduta di Presidenza della Lega Sud il Consiglio della Lega Sud punì i gravi incidenti verificatesi a Cava dei Tirreni dopo la partita Cavese-Internaples (a danno del presidente e del segretario della Lega Sud) infliggendo alla Cavese una multa di 1500 lire e la squalifica del campo per tre mesi, tenendo conto come aggravante i precedenti poco corretti da parte della Cavese nei riguardi della Presidenza della Lega e come attenuante il tentativo da parte di alcuni dirigenti aquilotti di contenere gli incidenti avvenuti.

25 gennaio 1925: Internaples-Savoia 1-1

Da “La Basilicata” del 27 gennaio 1925:

Il girone delle quattro in Campania

Internaples e Savoia terminano alla pari (1-1)

dopo una elettrizzante partita fra l’entusiasmo del pubblico

I Salernitani regolano sul proprio ground i leaders del girone

Il match record

Quello di ieri sul campo dell’Arenaccia può definirsi come il più importante incontro napoletano: record d’eleganza e signorilità nonché d’imponenza di pubblico quanto mai entusiasta nei limiti di quella correttezza, che dev’essere di esempio alla regione intera, record di partita giocata senza rudezze e violenze attraverso motivi tecnici ora larghi di battute decisive ora brevi, serrati e tumultuosi, signoreggiati con rara padronanza e precisione dall’arbitro.

Gama a cui si deve assieme alla buona volontà dei giocatori in campo, se il match ha avuto il suo brillante svolgimento che accattiverà alla passione del pallone rotondo il gran pubblico, l’elite napoletana senza della quale è vano sperare fra noi l’ottenimento di quei matches internazionali, il premio ambito dei grandi centri sportivi.

La tribuna d’onore del grandioso campo sportivo era gremita di graziose dame e di gentiluomini della buona società mentre le degradanti scalee laterali nereggiavano dei tifosi delle due squadre in campo. Due grossi cartelli indicavano nettamente la divisione degli appassionati, che, a sinistra il Savoia a destra l’Internaples, hanno profuso brillantemente corretti entrambi il proprio incoraggiamento ai baldi campioni in campo.

Nessun incidente di alcuna natura si è avuto a deplorare e sì che mai tanta folla ci è stato dato constatare sui campi di gioco.

Ciò dimostra che le rumorose brigate dei tifosi quando sono opportunamente divise e soprattutto contenute dai propri dirigenti sanno contenere nei limiti della sportività i propri bollori. Domenica pel match dell’Internaples contro la Cavese, gli attuali leaders regionali, è lecito attendersi ancora maggior pubblico e l’identica perfetta organizzazione, il cui merito va dall’energia e dal tatto squisito degli impeccabili magg. cav. Tosti e cap. Lezzi del Centro d’Educazione Fisica al concorso degli infaticabili dirigenti dell’Internaples.

In un così elevato tono d’ambiente la partita non poteva che guadagnarsi in regolarità d’andamento come pel rendimento efficace di tutti gli uomini in campo.

L’equilibrio all’ingrosso ha rispecchiato il risultato brutto della partita, ed il valore delle due squadre. Ma non possiamo tacere che ai punti l’Internaples ha vinto la battaglia morale, e per due considerazioni inconfutabili: se pure non ha impegnato più volte gli avversari l’estremo difensore ha tenuto il comando del match nel primo tempo e nel finale del secondo. Ha avuto delle trame più chiare di gioco e deve solo a qualche sconsideratezza di Blau se non ha vinto. Ma vi è un fatto nella bilancia che taglia con le… corna del dilemma ogni possibile discussione: l’Internaples aveva al 21′ segnato un goal meraviglioso, il più bello e valido della giornata; se questo non conta agli effetti della classifica a nostro parere conta, eccome, nella più esatta disquisizione critica del match.

Ed allora, perché non ha vinto a parte del goal non concesso? Lo diremo subito: all’Internaples è mancato il cannoniere; ha tentato il gioco classico, ha lavorato troppo il goal e questo appunto si concentra specie su Blau, il quale forse in cattiva giornata non ha fornito un solo dei suoi formidabili tiri. Non solo ma nel secondo tempo, avuto un magnifico pallone da Sacchi, liberissimo lo ha proiettato a volo invece di fermarlo per segnare agevolmente. Gli altri uomini del quintetto napoletano sono stati più brillanti di tutti. Da Sacchi il galoppatore irresistibile all’altro estremo Invorio, velocissimo e preciso. Ma Valente è stato il vero animatore della linea ed il più energico e risoluto combattente assieme a Fausto Iaquinto più scientifico e veramente brillante per precisione e misura nei passaggi.

La linea è stata efficacemente sostenuta dai mediani. Tutti hanno rifulso, però successivamente: prima Ghisi, poi Marra, in ultimo Iaquinto, se avessero con la stessa padronanza retto in blocco forse il Savoia non avrebbe avuto il suo grande periodo in cui ha sbrigliato le più risolute discese, coronate dal meritato pareggio. Principalmente i laterali sono apparsi un po’ precipitosi nel salvare a corner. Marra ha avuto poi un lavoro superiore contro Verzetti, che ha debuttato bravamente, il bagnolese però ha confermate le sue doti di generoso impegno. Claar è stato brillante ma non ha avuto modo di esibirsi in entrate spettacolose. Fiore ha giocato talvolta in sordina, ma senza riserve. Ruscelli ha parato tutto: un suo arresto in gioco pericoloso sul limite fatale basta da solo a caratterizzare la giornata dell’atletico goal-keeper napoletano.

I bianchi hanno per la grande occasione reagito contro ogni crisi passeggera, impegnandosi a fondo per salvarsi dal fuoco di fila prima, per piegare gli avversari poi. La squadra torrese ha soprattutto vissuto sul suo spirito combattivo, sulla sua omogeneità.

In difesa erano undici uomini, come al contrattacco marciavano compatti ben otto giocatori. In virtù di questo cominciamento elastico fra le due prime linee il Savoia ha potuto guadagnarsi il pareggio.

Il tema di gioco è stato raccolto, breve furioso di guizzi successivi specialmente al centro. Colpi di maglia rabbiosi ripetuti senza un attimo di indecisione ma con insufficiente chiarezza di trama.

L’attacco cuneo fatto forse per sbaragliare prima la compagine avversaria eppoi cogliere il frutto del proprio lavoro non ha sortito il suo effetto.

Ha fatto tentennare l’equipe napoletana, l’ha stretta in un angolo paurosamente ma non l’ha domata. L’Internaples dopo una affannosa difesa disordinata, ma efficace ha reagito di forza è sgusciato dell’angolo ed ha menato nell’ultimo quarto d’ora azioni frontali pericolosissime.

Di fronte a così battagliero avversario il Savoia per terminare alla pari ha dovuto giocare con grande onore. In effetti prima e seconda linea sono più piaciute, i backs non sono stati così risoluti e decisi come al solito, sono apparsi troppo prudenti; Visciano attentissimo non ha avuto palloni difficili, è stato particolarmente prudente come del resto deve essere un portiere che non giochi per i “popolari” ma rigorosamente per la propria rete. Gaia è stato forse il miglior uomo del Savoia, validamente coadiuvato da Cassese e da Scaglierini particolarmente efficace. A questi si deve se sono state infrante sul nascere le più pericolose azioni napoletane, mentre Cassese ha serbato da par suo nell’area della porta.

Il quintetto torrese non poteva fare di più: lo stile di gioco adottato non permetteva altro.

Gioco alla piemontese in quanto a stringente conclusività ma deficienza di tiro: Molteni astuto nel dribbling non sfrutta le sue sgusciate, mentre Cirillo centra sempre un po’ troppo tardi e con violenza eccessiva. Bobbio della linea è stato il trascinatore ed il più aggressivo mentre Mombelli non si è distinto eccessivamente. Verzetti l’estremo sinistro, ha debuttato regalando un mirabile punto alla propria squadra. E’ un uomo che lavora al goal e sa stringersi arditamente al centro, non il palleggiatore elegante come Capra od il centrato classico. Tuttavia dei due nuovi acquisti del Savoia è il migliore e noi ci congratuliamo con l’appassionato dirigente che ha avuto modo di esibirsi ha regalato ai propri colori il pareggio.

La partita

Il quintetto bianco è però passibile di miglioramento; quando però Mombelli e Bobbio saranno meno tumultuanti nell’azione; ma di questo parleremo a suo tempo.

La battuta d’inizio è all’Internaples: Invorio galoppa sul limite ma centra fuori.

L’attacco napoletano sembra in vena ed impegna gli halves bianchi, ma Valente carica Mombelli ed il free-kick è salvato da Ghisi.

Al 4′ Sacchi sgattaiola a Scaglierini e si stringe al centro, ma Lobianco lo sgambetta. Il fallo è ribattuto da Nebbia.

Il gioco si sposta a metà campo poi l’Internaples si riordina e discende Iaquinto II, fallisce però il tiro.

Il Savoia sul rimando discende in corsa, Molteni è però arrestato da Mario Iaquinto.

Ritorna a fonda la minaccia napoletana, Valente l’alimenta, ma Blau spostato a destra fra un groviglio di uomini spara a lato.

Il centro attacco dell’Internaples così perde una facile occasione: evidentemente non è in giornata e sarà questa sua condizione peculiare a mancare in seguito la vittoria.

Al 9′ è ancora Visciano che si salva da una difficile situazione, mentre poco dopo Blau fallisce un’altra facile occasione in melèe.

Il Savoia all’insistere della minaccia avversaria non si scompone e se i back appaiono in gravi difficoltà, la seconda linea lavora con assidua insistenza sull’uomo e sul pallone. Gaia fornisce un contributo poco appariscente ma quantomai redditizio alla squadra che a tratti si libera e discende vertiginosa. Claar però salva e dà modo a Sacchi di scappare, è pressato da Scaglierini e “traversa” a lato.

Sul rinvio di Visciano Bobbio organizza con Moltemi una bella discesa allunga a sinistra a Mombelli strappa a fondo, Marra lo tallona però e lo costringe a tirare fuori. Di rimando Valente discende ma il pallone è aggiustato col braccio e la punizione impegna Fiori in un bel rinvio. Al 18′ Sacchi si fa cogliere in offside, ma l’Internaples stringe la minaccia costringendo i bianchi alla più serrata difensiva, ad un tratto Ghisi fattosi avanti spara da venti metri un bolide che sorprende in pieno Visciano. Il pubblico all’improvviso successo balza in piedi applaudendo, ma l’arbitro ha fischiato annullando il goal.

Qualche disappunto fra gli spettatori, poi il match continua con prevalenza dei napoletani. Sacchi e Blau al 22′ si impappinano a pochi metri da Visciano e falliscono una agevole situazione.

Al 25′ Valente impegna a fondo Cassese, che, se non è in gran forma, fa appello sempre alla sua classe. Ribatte il Savoia e Ghisi deve liberarsi da Mombelli e Cassese pronto invia un bolide che sfiora la traversa.

Una sgroppata di Blau al 29′ è fallita di poco.

Le azioni si alternano ora e Vergesti può tentare il traversone da lontano, ma l’Internaples pur senza lo sprazzo conclusivo, lavora bene l’avversario e al 43’12” ottiene alfine un corner. Tira Marra preciso e Fausto Iaquinto segna imparabilmente; ma il Savoia contrattacca e ottiene anch’esso un corner, il pallone sta per esser respinto di testa da Claar, quando l’arbitro fischia.

La ripresa è più movimentata. Visciano è impegnato da Valente e Ruscelli blocca subito dopo. Invorio e Cirillo si alternano nello sciupare due buone discese. Corner al 5′ contro Internaples, tira Cassese e Ruscelli blocca in gioco pericolosissimo lo spunto di Cirillo. Nebbia è impegnato pericolosamente ma è più sicuro e si libera facile e Bobbio obbliga Ruscelli a salvare in corner senza effetto. Prevale nettamente il Savoia che si stringe sotto Ruscelli. L’Internaples accusa i colpi e sembra sbandarsi. Ghisi manda a corner, ma Iaquinto II allontana.

Dopo un tiro fuori di Bobbio al 18′ corner contro i napoletani, tirato fuori.

Ma il Savoia non desiste, Vergetti si stringe al centro e spara un tiro bellissimo che batte in pieno la traversa. Il gol matura.

Dopo un altro corner e una fuga di Blan Vergetti fugge solo incontro a Ruscelli e salta in angolo senza che il plongeon del bravo portiere napoletano riesce ad evitare il pareggio al 24′.

Il Savoia incoraggiato dal successo insiste sostenuto dalla seconda linea, ma l’Internaples reagisce e passa al contrattacco.

Sono discese paurose larghe risolute, che però si perdono nell’attimo decisivo. Cassese salva di testa una intricata situazione, poi e Blau che riceve da Sacchi e libero invia fuori, poi ancora Invorio tenta il goal, mentre qualche minacciosa sgroppata torrese viene respinta.

Visciano si salva brillantemente da Sacchi e Valente, Molteni minaccia Ruscelli ed il fischio dell’arbitro non trova né vincitori né vinti.

Da “La Basilicata” del 28 gennaio 1925:

DOPO IL MATCH

INTERNAPLES-SAVOIA

Spunti, episodi, commenti

Pubblico magnifico, imponente, fervido di entusiastiche iniziative, signorile nell’espressione del suo tormento, cortese nelle accoglienze della squadra rivale!

Le gradinate e la tribuna rigurgitano di folla elegante: belle toilettes, lussuose pellicce, ricche automobili: nulla manca! Il completo al gran match è completo, esuberantemente completo.

***

Il cav. De Rosa (ampio tabarro, bombetta lucida, occhio scintillante) guardia beato la folla […] e pensa con soddisfazione che con tale affluenza, con sì grande entusiasmo nei giocatori, la giornata promette bene dal lato sportivo e… dall’altro. […]

***

Entrano i bianchi nel campo: uno scroscio di applausi cui si associano con calore i supporters bleu-celesti, si eleva e si espande. […]

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I bleu-celesti attaccano, attaccano senza posa – Blau! Blau! – invoca la massa ammirata dal gioco dell’ungherese. Ma Osvaldo reclama i suoi diritti e l’acclamazione Sacchi! Sacchi! sorge all’inizio di un magnifico cross per poi mutarsi, ahimé, presto in aperto biasimo all’insidioso sgambetto di Lobianco che pone fine all’iniziale trionfo del biondo e scapigliato eroe…

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Pino Ghisi giganteggia in campo e non per l’alta statura. Frena, sostiene, distribuisce: è instancabile, è dovunque! Trova forze sbalorditive: il famoso terzetto centrale avversario è sgominato. Ghisi è come inebriato di vittoria: una serrata discesa napoletana, un corto rimando e Pino scaraventa da trenta metri un autentico bolide. Goal! La pazzia, non maligna, si scatena nelle tribune: la frenesia, incruenta, varca ogni limite, ma la doccia fredda dell’offside (?) dimostra ancora una volta la grande potenza dell’idroterapia.

***

Nervoso, pallido Mr. Shaasa, trainer dell’Internaples, passeggia sul limite della linea mentre l’estetica tecnica offensiva dei suoi uomini insiste imperiosa, senza raccogliere il meritato frutto. Bravo Shaasa! Vinca o non vinca oggi la casacca bleu, noi vi riconosceremo sempre il merito di aver dato forma e potenza alla vostra squadra, che, certo, vorrete e saprete preparare, per l’avvenire, a maggiori affermazioni ed a migliori fortune.

***

[…]

15 febbraio 1925: Salernitanaudax-Internaples 0-1

La partita era inizialmente prevista per il 1 febbraio 1925 ma fu rinviata e recuperata il 15 febbraio per mancato arrivo dell’arbitro.

Da “Il Mattino” del 17-18 febbraio 1925:

Internaples batte Salernitana 1-0
L’Internaples ha chiuso ieri con una superba giornata di battaglia il primo ciclo delle sue lotte, raccogliendo il giusto premio alle sue fatiche: l’ammissione alle semifinali.
Poche volte abbiamo assistito ad un incontro così emozionante, dal ritmo così serrato, dalla lotta così palpitante fino all’ultimo, fino all’estremo esaurimento! Potremmo dire con sicura coscienza che quasi mai vedemmo una contesa così aperta, così fremente di volontà, così ricca di opposte azioni, così vivida di generosi sacrificii e di umane energie. Le due squadre in campo lottavano ieri per una magnifica posta. Una vittoria avrebbe dato ai bleu cittadini il diritto di disputare a difesa del nome calcistico napoletano le future lotte del calcio; una vittoria avrebbe dato ai salernitani le più belle, e forse realizzabili, speranze di ulteriore sforzo per il raggiungimento di tale fine; di qui una spasmodica mischia, giuocata con ogni forza morale, con entusiasmo sublime: una di quelle contese sportive che fanno a brani gli animi degli spettatori, travolgendoli nel turbine vorticoso della stessa passione.
Brava Salernitana! T’abbiamo vista in campo con cuore forgiato come ben raramente vedemmo in teams più avversi, per passato e per possibilità, alle lotte più dure.
La tua ultima mezz’ora di gioco ha avuto forza di dramma.
N’eravamo sconvolti. I tuoi uomini combatterono col coraggio dell’atleta teso spasmodicamente al suo fine, con l’energia del più disperato volere. Ingigantiva sul campo la passione.
Raffiche di emozione avvincevano pubblico e giuocatori: tutto era un unico fremito, un’unica ansia, un solo tormento; ed i tuoi bravi ragazzi non perdevano il ritmo della reazione e del tentativo!
Simili atleti onorano la società che si presenta in campo, la cittadina che li accoglie, il buon nome sportivo della regione, perché dare tutto ad una posta ideale, sorpassare il limite della propria energia per un fine che supera uomini e cose è sempre nobile, è sempre onorevole.
I bleu napoletani, scesi sul campo con la certezza di trovare avversarii ben preparati, avevano intento che solo dando in uguale misura anima e velocità, avrebbero potuto riportare un successo. Ed è stato proprio così. Se l’Internaples avesse giuocato con quella inspiegabile mollezza che in alcune partite impressiona per la perdita susseguente di energie, non avrebbe ieri colto il magnifico premio. Opponendo a foga uguale foga, opponendo a vigore uguale vigore […], irrigidito nel volere e nell’aspirazione, una compatta muraglia, la squadra cittadina ha mostrato di essere degna del risultato. Il match, combattuto ad armi affilatissime, ha avuto soprattutto uno sviluppo morale: volontà di prepotere e serrata difesa, ostinata rabbiosa fremente offensiva e ugualmente frenetica decisione di resistenza si sono incontrate, senza fiaccarsi, nella durissima emozionante, travolgente partita.
I rosso neri hanno avuta una magnifica giornata: essi meritavano il goal, perché la partita d’ieri, se dà all’Internaples i due giusti
e preziosi punti in classifica, non ha lasciato vincitori né vinti nel senso che pur concedendo ai napoletani il diritto alla vittoria, non è meno doveroso riconoscere la magnifica prova salernitana.
Fortissimo in difesa, l’undici della bella città costiera ha retto bene nel primo tempo l’infuriare dell’attacco bleu che ha con bellissime trame e con magnifici spunti tecnici svolto uno splendido lavoro in linea ed in profondità.
Il bel goal di Blau, imparabilmente segnato su insidioso e preciso passaggio di Canterini, ha premiato un’incalzare costante, durato tutto il primo time, del quintetto dell’ungherese.
Sapienti allunghi alle ali, vivido giuoco di triangoli creanti pericolosi cunei, sfruttati con decisi e precisi tiri, hanno creato difficili situazioni che lo splendido trio estremo salernitano ha spezzato con anima e foga disperata.
La seconda linea rosso-nera ha avuto in Apicella il suo eroe.
Ugualmente forte in Giordano e Re, pronta ad appoggiare con travolgente irruenza l’attacco, essa ha nel secondo tempo, retto con vero intuito e rara precisione il suo quintetto, serrandole sotto la difesa avversaria, porgendogli palloni su palloni, offrendogli le più belle occasioni.
Non è facile descrivere l’infuriare nel secondo time della controffensiva rosso nera. L’attacco salernitano, infatti tutto ha tentato per il pareggio.
A volte sfortunato, ma pur sempre contenuto da una brillantissima, efficiente difesa, essa ha cercato scavalcare di forza, come penetrare d’insidia.
Masaora, Serra e Kargus hanno impressionato per il giuoco e per la decisione: il primo, in ispecie, elemento di reale classe, è stato magnifico per intuizione e per smarcamento.
L’Internaples, come abbiamo esposto, ha accettato pienamente il ritmo della lotta, vi si è assuefatto ed ha retto con pari animo lo sforzo avversario.
Gli undici giuocatori vanno accomunati nella medesima lode.
Tutti hanno giuocato con suprema dedizione di sé stessi. Il trio estremo è stato magnifico. Ruscelli ha strappato con una spettacolosa parata di pugno un insidioso pallone che dal corner entrava nell’angolo alto con difficile effetto. Sempre pronto alla bloccata, ardente di lotta, il bel portiere è stato ben degno dei suoi compagni Claar e Fiori che non hanno fallito un calcio e che, nel secondo tempo, impegnati in una durissima lotta, non hanno voluto cedere al massacrante lavoro. Marra, Ghisi e Iaquinto hanno costituito un insuperabile baluardo, come una potente pedana allo scatto dei proprii attaccanti. Di questi Blau è stato prima il magnifico trascinatore, poi il quarto half inesausto ed inesauribile. Canterini ed Invorio hanno legato a meraviglia, e Sacchi e Valente hanno avuto belle discese. Non vogliamo,
né sapremmo, parlare di qualche deficienza della squadra: il successo riportato ieri è di quelli che non sono conseguiti per uno più che per un altro giuocatore, ma è il frutto del rendimento della compagine intera.
Arbitro preciso Franciosini, sebbene non pronto ad infrenare il giuoco pesante.
Ed il pubblico? Diremo subito che fu superiore ad ogni elogio e che offrì un vero, magnifico spettacolo di educazione sportiva. Pur fremendo, pure avvinta dalla più fervida passione, la folla salernitana fu signorile, corretta. Nessun incidente turbò la partita, né avvelenò il ricordo della bella giornata. Lo additiamo a tutti gli altri pubblici, quello napoletano compreso, affinché ne ricordino la gentilezza e la cortesia e riflettano come sia sempre possibile, pur soffrendo spasimi di passione, contenere le proprie manifestazioni in quei limiti che sono segnati dalla perfetta correttezza e dai doveri dell’ospitalità.
Ed ora, così, l’Internaples è chiamato, per la difesa del nome calcistico di Napoli nostra, a più dure battaglie. Salutando con la più commossa effusione gli undici atleti, circonfusi della stessa luce e radiosi della stessa vittoria noi li additiamo alla riconoscenza di quanti amano nello sport l’elevazione costante, con le forze, del cuore. Sappiano essi ora forgiare nuove energie per le prossime lotte e rispondere ai generosi sacrifici dei dirigenti, che su loro hanno sentite paterne tenerezze, con supremo sforzo e con rinnovato proposito. Noi salutiamo la squadra cittadina, certi che l’azzurro della sua casacca, nel quale ritroviamo il sublime colore del nostro cielo e del nostro mare, saprà cogliere nuovi successi, nuove e migliori affermazioni, pienamente fiduciosi del suo immancabile avvenire. […]
Per la cronaca, diremo che il primo tempo ha vista una netta superiorità napoletana. Dopo molti tiri parati dal magnifico Finizio, Blau scuote, in passaggio di Canterini, imparabilmente la rete, al 20′ minuto. La Salernitana si getta al pareggio, ma la squadra del cav. De Rosa, pienamente lanciata, non dà tregua alla bella difesa rosso-nera.
Nel secondo tempo, l’undici di Carafa si getta con animo meraviglioso nella lotta. Tutto il time è un susseguirsi avvincente, fremente, spasmodico di rabbiose azioni per la conquista del pareggio. Kargus ed i suoi veltri tentano invano scardinare i piloni della difesa napoletana: tre corners contro i bleu non danno alcun vantaggio.
Il ritmo della lotta è estenuante, ma la mischia continua, con vera drammaticità, sino alla fine, allorché l’Internaples, che si è chiuso in una impenetrabile difesa, passa al contrattacco. Due splendide occasioni sono perdute da qualche giuocatore bleu, poi la fine trova, fra le osannanti voci dei pochi supporters,
ancora i concittadini all’attacco, ormai consacrati dalla vittoria alle dure lotte delle semifinali.
Le squadre:
SALERNITANA: Finizio, Reggé e Vincenti; Re, Apicella e Giordano; Masoero, Barra, Vernieri, Kargus e Mimmo.
INTERNAPLES: Ruscelli, Claar e Fiori; Marra, Ghisi e Iaquinto; Sacchi, Valente, Blau, Canterini ed Invorio.

Nota Bene: il quotidiano scrive che l’Internaples si qualificò alle semifinali perché la partita Salernitanaudax-Cavese 2-0 non era stata ancora annullata e dunque l’Internaples aveva terminato il campionato inizialmente al secondo posto, un punto davanti alla Cavese. Tuttavia, come raccontò “Il Mattino” del 3-4 marzo 1925, “un colpo di scena dei più inattesi viene improvvisamente a mutare sorti e classifiche. […] Un caso fortuito ha guidato i bleu di Cava a scoprire l’irregolarità nel tesseramento di più d’un uomo della Salernitana. Difatti gli aquilotti seguivano un’altra pista. L’improvviso esodo di Verzetti aveva messo in sospetto sulla posizione della nuova ala sinistra del Savoia. Ma una volta ad Alessandria alcuni messi cavesi venivano a conoscenza che più d’un campione della Vigevanese aveva preso il volo verso l’amenissimo golfo salernitano […]. I segugi non abbandonavano la pista e riuscivano a scoprire che Umaschini e Florio federati per la Vigevanese non erano altri che Masoero e Serra della Salernitana. Ma questa società era incappata anche nella rete di altri due giocatori in posizione irregolare; ma le investigazioni si arrestavano lì perché agli effetti federali bastava l’accertamento di una sola irregolarità. Sappiamo che la Federazione su denuncia circostanziata sporta dall’U.S. Cavese svolgerà una rapida inchiesta […]. Probabilmente […] gli ulteriori accertamenti porterebbero alla squalifica dei giocatori e alla perdita delle partite vinte dalla Società coi giuocatori in posizione irregolare ed alla ripetizione di queste se ammessa la buona fede della società. Nell’uno o nell’altro caso la U.S. Cavese dovrebbe rifarsi a tavolino o sul campo dei due punti perduti a Salerno. Tale risultato porterebbe senz’altro l’undici del cav. Coppola al secondo posto in classifica regionale e quindi al diritto di disputare le finali Lega Sud. Queste le prime notizie apprese della riunione di Consiglio Federale tenutasi la notte della domenica ultima”. A fine marzo il Consiglio Federale annullò la partita e la mandò a ripetere per il 29 marzo, tenendo conto della buona fede della Salernitanaudax. Tuttavia i giocatori salernitani non si presentarono in campo ma solo i loro dirigenti che dichiararono di non essere stati avvertiti dalla Lega Sud dell’effettuazione dell’incontro (in realtà la segreteria della Lega Sud li smentì precisando di aver avvisato entrambe le società il mercoledì prima, e “Il Mattino” del 31 marzo-1 aprile 1925 ipotizzò che la Salernitana avesse voluto mascherare il forfait forse per temporeggiare) e l’arbitro Caroncini, attesi i 45 minuti previsti dal regolamento, assegnò la vittoria a tavolino alla Cavese per forfait. La Cavese sorpassò così in extremis l’Internaples eliminandolo dal campionato.

8 febbraio 1925: Internaples-Cavese 1-1

Da “Il Mattino” del 10-11 febbraio 1925:

Internaples-Cavese pareggiano all’Arenaccia
Il rinvio del match di Salerno per la pioggia
La coraggiosa elite napoletana ha sfidato pioggia e grandine per portare il caldo e cortese applauso ai campioni cittadini nella loro grande partita risolutiva.
Ancora un anno e le scalee dell’Arenaccia non avranno nulla da invidiare a quelle dell’aristocratica Juventus di Torino, affollate dal miglior pubblico cittadino e dalle tollettes e dernier bri [?] al cronista mondano l’Internaples procura la sua corvee domenicale.
Il football non perdona: una volta che si è assistito ad una partita, vi si ritorna senza fallo a godere e spasimare per la vittoria della squadra del cuore: chi ha bevuto, berrà!
Il gioco della sorte ieri si è confermato in pieno, vero, ineluttabile alguore [?] dei matches di foot-ball: entrambe le squadre difatti avevano all’ultimo matches fatto miracoli, a Napoli aveva Gama tolto la vittoria all’Internaples ed a Torre Annunziata Visciano aveva impedito il trionfo cavese. Entrambe le squadre, l’oracolo profetizzava, dovevano nell’alterna ineluttabile vicenda giocare poco brillantemente. Le influenze si sono [?]. Questo per i cabalisti dello sport del calcio in cui tanto la fortuna impera. Pei tecnici astrusi… andiamo a servirli!
La squadra che ha padroneggiato in campo a tratti netti ma decisi è stata l’Internaples, ma non per questo ha saputo sfruttare le facili combinazioni: così la squadra tecnicamente superiore è stata pressoché soverchiata dall’avversaria più risoluta. Anche per questo vi è la spiegazione palmare: il cattivo tempo, il fango, l’acqua torrenziale hanno impedito il leggero volante gioco di passaggi brevi e vertiginosi che caratterizzano un po’ lo stile napoletano, mentre ha favorito decisamente l’entrata in profondità, lo spunto audace, pressoché individuale, dei cavesi.
All’ingresso le squadre si sono equivalse, l’Internaples ha predominato nel primo tempo, ma è restato a metà campo, la Cavese ha avuto un quarto d’ora di assedio opprimente alla rete avversaria e vi ha guadagnato rabbiosamente un goal, salvato da Guasco, poi ancora il ritorno dell’Internaples a grosse ondate a spunti falsi sulle ali, specie in sinistra, a sussulti affogati al centro dalla rafforzata difesa cavese, che chiamava Steiscal non invano in proprio aiuto. Con un traversone che era tutta una insidia di virtuosismo Polan si acquistava il pareggio e subito dopo Sacchi sbagliava grossolanamente una propizia situazione.
Gli ultimi minuti erano ancora a lieve vantaggio per la squadra napoletana, che nulla concludeva per assicurarsi una ambitissima vittoria su di una squadra veramente salda in ogni linea. Come giuoco nel campo la Cavese è più piaciuta! I bleu hanno avuta una grigia giornata nei terzini, supplita da un accorto e quanto mai giudizioso lavoro dei mediani, laterali in ispecie. L’attacco imbottigliato in una difesa insuperabile non ha potuto fare gran chè, ma quando è riuscito a sfuggire dal più stretto controllo avversario, […] ha lanciato in profondità i suoi uomini di centro, sferrando minaccie di una conclusività estrema, che avrebbero avuta maggior sorte se la difesa napoletana impeccabile nel più rigoroso piazzamento non avesse tutto arrestato.
La partita sinteticamente potrebbe definirsi disputata tra linea mediana cavese contro centro sostegno e tiro estremo napoletano: le altre linee hanno solo figurato a sbalzi […]. Pino Ghisi è stato il miglior uomo in campo! [… Ha servito] ora all’astutissimo Parodi pericolosi palloni.
Ha abusato di allungo al centro, ma è scusabile pel fatto che le ali ieri non han troppo funzionato. Ghisi è un centrosostegno di grande avvenire specie pel rigoroso preciso rifornimento, pel piazzamento accorto, ma soprattutto per il modesto ecclissarsi, l’altruismo generoso, a cui è improntato tutto il suo giuoco instancabile.
Con lui il minuscolo Cavaliere si è assicurato gli onori della giornata per scrupolosità di piazzamento accoppiato ad un accorto ed instancabile lavoro di sostegno.
Parodi ottimo non ha potuto scorazzare a suo piacimento come domenica, così poco conclusivo Polisano. Guasco è stato sempre l’insidioso sfruttatore di favorevoli occasioni e shooteur decisissimo. Steiscal ha lavorato molto all’attacco, meglio ancora a back, ma non è stato molto marcato per tirare.
I terzini cavesi hanno avuto un lavoro superiore, sono però incappati in ratèes paurose, che per mera fortuna non hanno danneggiata la squadra.
Pasquarelli sul terreno viscido ha fornito una brillantissima partita, né gli sapremmo proprio imputare l’insidia di Blau.
Con la sua personalissima azione (strana coincidenza, il goal di Cava fu anche un tiro lento e parabolico) il centro attacco dell’Internaples si è fatta perdonare l’incerta giornata di domenica e con Valente è stato il migliore della linea, poco deciso Fausto Iaquinto, in cattiva giornata Invorio quanto disordinato Sacchi.
Iaquinto e Marra efficaci nella fatica difensiva non hanno avuto modo di animare con maggior decisione l’attacco. Claar è stato ottimo particolarmente preciso sul terreno pesante, quanto Fiore energico nel bloccare la pericolosa destra cavese.
Ruscelli rarissimamente impegnato non poteva parare il bel traversone di Guasco.
L’avvocato Mauro ha diretto con gran precisione: con fine tatto ha preferito arrestare gli scontri con numerose palle in aria. Nessuna punizione gli è sfuggita con serena equità, in complesso ai due pubblici è piaciuto più ancora di Gama: vox populi.
Per la cronaca il primo tempo ha visto i napoletani più aggressivi e Pasquarelli si è esibito in accorte bloccate su spioventi di lontano. Diciamo accorte poiché il portiere cavese ha saggiamente evitato gli arresti di rimbalzo, delle vere sorprese col terreno viscido. Poi una pioggia torrenziale ha moderato i bollori e le due squadre han terminato alla pari.
Nell’half-time intermezzo dei supporters, un animoso manipolo degli aquilotti lancia i suoi poderosi urrah, i napoletani rispondono […], ma già le autorità calcistiche (novelli questori) sono in posizione strategica per evitare contatti fra i due pubblici. Non sappiamo se sui campi di provincia i rispettivi pubblici locali permettano anche i più innocenti urrah agli ospiti.
Si riprende che il tempo rischiara: Cava si fa minacciosa e corona col traversone di Guasco la sua superiorità. L’Internaples vacilla, poi si riprende e marcia alla riscossa. Blau segna di sorpresa con traversone dalla sinistra, poi subito dopo Sacchi converge al centro, Pasquarelli è fuori dal goal a terra, ma la precipitosa ala sinistra napoletana sbaglia la facilissima occasione tirando a lato.
I bleu-celesti […] insistono ancora. Steiscal che era passato a terzino dopo il goal cavese e Roncalli ad half, con Cavalieri […] ritorna ad animare l’attacco. Reciproche [?] con lieve prevalenza napoletana, ancora qualche bloccata felice di Pasquarelli […] ed il match termina alla pari.
Le squadre: Cavese: Pasquarelli, Roncale, Zita, Cavaliere, Fracchia e Piccolo, Rastelli, Steiscal, Parodi, Polisano e Guasco.
Internaples: Ruscelli, Claar e Fiori, Marra, Ghisi e Mario Iaquinto, Sacchi, Fausto Iaquinto, Blau, Valente ed Invorio.

Il parere dell’arbitro
sulla partita Internaples-Cavese
Abbiamo avvicinato l’arbitro avv. Mauro subito dopo il match e gli abbiamo domandato il suo giudizio sulla partita e sui giocatori.
Subito e gentilmente ci ha risposto che malgrado le cattive condizioni del terreno, ha potuto vedere un buon giuoco di attacco. Tralasciando gli elementi extraregionali egli si è compiaciuto del giuoco di Pino Ghisi che, a suo avviso, potrà fare molta strada. Anche per Claar ha avuto parole di vivo compiacimento.
Della Cavese è restato impressionato di Zita, Pasquarelli e Rastelli.