Il 2 agosto 1926 la Carta di Viareggio ammise l’Internaples, insieme alle romane Alba e Fortitudo, alla Divisione Nazionale finalmente unificata tra Nord e Sud.
La decisione di ammettere ben tre squadre centro-meridionali alla Divisione Nazionale non fu ben accolta dalle squadre settentrionali, che non le ritenevano sufficientemente competitive per giocare con loro e soprattutto pronosticavano i costi dovuti alle spese di trasferta per recarsi a Roma o a Napoli e le perdite negli incassi da stadio, perché temevano che le loro partite casalinghe contro le società centromeridionali sarebbero state disertate dal pubblico, in quanto prive di ogni attrattiva. Ma erano soprattutto le squadre settentrionali escluse dalla Divisione Nazionale a chiedere l’estromissione delle tre rappresentanti meridionali perché ne volevano prendere il posto, ritenendosi più degne di poter competere nella massima divisione. La FIGC, comunque, ignorò queste proteste, perché un campionato nazionale non poteva essere composto esclusivamente da squadre settentrionali. Le tre rappresentanti centro-meridionali si rinforzarono, come narra un articolo de Il Messaggero di Roma del 24 agosto 1926.
Secondo Il Messaggero del 24 agosto 1926, anche l’Internaples (si noti che era il 24 agosto 1926 e si chiamasse ancora Internaples e non Napoli) tentò di rinforzare la squadra per poter dimostrare di essere davvero degna di competere nella Divisione Nazionale, nella quale per la prima volta era inserita negli stessi gironi delle squadre del Nord Italia. Furono confermati il portiere Pelvi, i terzini (“backs”) Catapano e De Martino, e gli avanti Sacchi, Ghisi e Sallustro. Fu ingaggiato dal Torino il mediano Kreutzer, dal Palermo e dalla Juventus rispettivamente gli avanti Bobbio e Gariglio. Il quotidiano Il Messaggero riporta anche gli acquisti degli “half-backs” laterali Papa (descritto come ex giocatore dell’Alessandria) e Olivazzo. Nonostante questi acquisti, le partenze dell’allenatore Carcano e dell’avanti Ferrari, tornati all’Alessandria, furono certamente un duro colpo per l’Internaples.
Il presidente dell’Internaples, Ascarelli, ritenne però che il nome attuale della società, Internaples, fosse sgradito al regime fascista, che odiava gli anglicismi (non a caso durante il regime il Genoa divenne Genova e il Milan divenne Milano) e tutti i termini che richiamassero l’Internazionale comunista (non a caso la squadra meneghina dell’Internazionale, oggi comunemente nota come Inter, fu costretta alla fusione con l’US Milanese per cambiare denominazione in Ambrosiana). Ascarelli decise quindi di effettuare un cambio di denominazione da FBC Internaples ad AC Napoli prima dell’inizio della successiva stagione sportiva, che avrebbe visto per la prima volta la squadra partenopea affrontare in campionato le forti società del Nord. Il giornale Il Mezzogiorno del 12-13 agosto 1926 annunciò:
All’Internaples
L’Internaples ci comunica:
Il Consiglio Direttivo allo scopo di migliorare l’organizzazione della Società in vista della maggiore attività determinata dalla inclusione del Sodalizio nella Divisione Nazionale ha stabilito di formare una commissione la quale abbia il compito di studiare tutte le riforme di Statuto necessarie per avviare il sodalizio alle migliori fortune.
Tale Commissione è stata nominata nelle persone dei signori. Cav. Eugenio Coppola; Sig. Luigi Elia; avv. Felice Scandone; signor Terrile Gianni; dottor Bruno Zauli.
Tutti i soci che intendono presentare modifiche allo Statuto Sociale possono da oggi inviarle al Segretario della Commissione signor dott. Bruno Zauli presso la Sede Sociale. Dopo il vaglio della Commissione tutto l’insieme delle riforme verrà presentato all’assemblea generale che si terrà prossimamente.
Il vicepresidente
VINCENZO DE ROSA
Un articolo de Il Mezzogiorno del 25-26 agosto 1926 annunciò:
FOOT-BALL
A questa sera
l’assemblea dell’Internaples
Come abbiamo annunciato, questa sera, alle 21, nei suoi locali sociali, a Piazza della Carità, l’Internaples terrà la grande assemblea dei suoi soci.
Assemblea che riveste importanza eccezionale perché, per le migliori fortune del Circolo, che è con tanto amore diretto da Giorgio Ascarelli, i soci saranno chiamati a votare importanti modifiche allo Statuto e ad eleggere un nuovo Consiglio Direttivo.
Consiglio Direttivo che segua le orme tracciate da quello uscente, e su più larghe basi espleti un ponderoso lavoro affinchè tutta Napoli sia chiamata a collaborare coi dirigenti che si ripromettono di portare la società concittadina all’altezza delle più importanti del Nord.
Come è noto quest’anno la società cittadina sarà chiamata a disputare la Divisione Nazionale con le più forti e famose squadre d’Italia.
E per il buon nome di Napoli nostra, e per l’avvenire del nostro sport è indispensabile che la nostra città dimostri come anche nel campo sportivo vi sono nobili e generose energie che si ripromettono di ottenere quel riconoscimento e quella valorizzazione che Napoli merita anche nello sport.
Sappiamo che sarà presentata all’Assemblea una serie di nomi bellissimi, che raccolgono quanto di meglio Napoli ha nelle sue classi migliori. E forse si parlerà anche del nome migliore da dare alla Società. Ad ogni modo è inutile qualunque anticipazione. Pubblicheremo domani il resoconto di questa assemblea, soffermandoci partitamente sui nuovi bellissimi nomi che saranno chiamati a far parte del Consiglio.
Infine ecco (tratta da Il Mezzogiorno del 26-27 agosto 1926) la cronaca dell’Assemblea che cambiò il nome della squadra da Internaples a Napoli:
L’Internaples muta il nome in AC Napoli
e prepara le basi per le prossime battaglie
Molto numerose ieri sera nei locali sociali a Piazza della Carità, l’assemblea annuale dell’Internaples. Assemblea che avevamo preveduta importantissima per i numerosi ritocchi al vecchio Statuto che l’apposito Comitato, presieduto dal cav. Coppola, aveva con amore studiati.
L’Assemblea ha ascoltato col più vivo interesse la relazione morale esposta dal benemerito Presidente Giorgio Ascarelli, l’appasssionato al quale tanto deve Napoli calcistica, e alla fine, con un simpaticissimo ordine del giorno gli è stata tributata una vera ovazione. […]
L’ordine del giorno era ben pesante perchè comprendeva il mutamento radicale dello Statuto della Società, ma la efficacia del relatore dott. Zauli, e le buone disposizioni dell’Assemblea desiderosa di collaborare alle nuove fortune del Circolo, hanno permesso un rapido espletamento.
Più che i mutamenti delle categorie di soci e il nuovo ingranamento della società, pel quale, oltre al consiglio, sono in carica, nominate da questo, speciali Commissioni, merita particolare menzione un fatto importantissimo. L’approvazione, ad unanimità, del mutamento del nome sociale.
La società, da oggi in avanti, si chiamerà, in luogo di Internaples, Associazione Calcio Napoli.
E nel nome di Napoli la nuova squadra del Circolo affronterà audacemente le prossime battaglie.[…]
Quindi, da un’attenta ricerca, risultano numerosi errori che si sono diffusi al punto che la stessa Società Sportiva Calcio Napoli ha festeggiato i novant’anni il 1 agosto 2016. Prima di tutto, come ho dimostrato, l’assemblea che cambiò la denominazione da FBC Internaples a AC Napoli, avvenne non il 1 agosto 1926 bensì il 25 agosto 1926 (supponendo che Il Mezzogiorno del 26-27 agosto 1926 sia effettivamente uscito il 26 agosto e quindi “ieri” si riferiva al 25 agosto, la doppia data di uscita confonde un po’). Non si capisce quindi da dove sia uscita la data errata del 1 agosto che si è ormai propagata dappertutto, al punto da essere ritenuta veritiera dalla stessa società (che non sa nemmeno quando è nata). Per seconda cosa, ci fu un cambio di denominazione, non una fondazione. Il Napoli quindi è nato nel 1922 come Internaples, dalla fusione tra Naples e Internazionale, e nel 1926 cambiò denominazione in Napoli, non fu fondato nel 1926. Insomma, il Napoli fu fondato quattro anni prima della sua fondazione ufficiale.