Unione Sportiva Salernitana

LA NASCITA DELLA SALERNITANA

Il 19 giugno 1919 fu fondata l’Unione Sportiva Salernitana, primo presidente fu Adalgiso Onesti. In precedenza erano sorte diverse società calcistiche a Salerno come il F.B.C. Salerno e lo S.C. Audax Salerno. I colori sociali della U.S. Salernitana erano il bianco e il celeste, mentre lo stemma raffigurava una corona. Il club era una polisportiva, non praticava solo il calcio ma numerosi altri sport. Tra le prime amichevoli sono da menzionare quelle con i rivali della Cavese.

Adottato come campo quello di Piazza d’Armi, la Salernitana si iscrisse al suo primo campionato ufficiale, la Promozione Campana 1919-20. Vinto a punteggio pieno il proprio girone, in finale la Salernitana affrontò i partenopei del Brasiliano: persa l’andata per 5-0, la Salernitana si impose al ritorno con lo stesso punteggio, rendendo necessario uno spareggio in campo neutro che tuttavia non si disputò per il forfait del Brasiliano (sembrerebbe per protesta della scelta del campo di Nocera Inferiore, ritenuto non sufficientemente “neutro” a causa della relativa vicinanza con Salerno). La Salernitana ottenne così la promozione in Prima Divisione, la massima serie dell’epoca.

Fu inserita nel girone A campano con Naples, Puteolana e Savoia di Torre Annunziata. Il debutto nel massimo campionato non fu dei più felici. La Salernitana all’esordio perse 0-1 in casa contro il Naples. La settimana successiva doveva giocare sempre a Salerno contro la Puteolana, ma la partita fu sospesa per incidenti sul risultato di 1-0 in favore della Puteolana e fu mandata a ripetere a fine girone. Nel frattempo però, in seguito alla squalifica del campo conseguente ai succitati incidenti, i salernitani si ritirarono dal campionato subendo sconfitte a tavolino per forfait nelle partite ancora da disputare.

Anche la stagione successiva (1921-22) fu conclusa all’ultimo posto in classifica senza riuscire nemmeno a racimolare un punto. In 12 partite disputate, i salernitani segnarono appena due reti e ne subirono ben 28. Cinque delle 12 sconfitte arrivarono comunque a tavolino. Retrocessa, non riuscì a iscriversi al campionato nella stagione successiva per difficoltà economiche, a causa delle quali decise di fondersi con i concittadini dell’Audax.

LA SALERNITANAUDAX

Nel 1922 la Salernitana e l’Audax si fusero costituendo la Società Sportiva Salernitanaudax. Nel 1923-24 la Salernitanaudax fu ammessa in Prima Divisione. Ancora una volta il campionato fu fallimentare. Nelle prime tre giornate la Salernitanaudax perse per 5-1 contro il Savoia, sempre per 5-1 (ma in casa) contro l’Internaples e per 5-2 contro la Cavese. Alla quarta giornata arrivò finalmente il primo pareggio, un 2-2 in trasferta strappato allo Stabia, ma l’impresa fu vanificata dalla posizione irregolare di un giocatore salernitano, che spinse il comitato regionale campano ad assegnare la sconfitta a tavolino a sfavore della Salernitana. Il 9 dicembre 1923 arrivò un’altra disfatta, una sconfitta per 5-0 subita ad Agnano per mano dell’Internaples. Successivamente i salernitani riuscirono a tamponare le falle difensive, perdendo sì le successive partite casalinghe con Savoia e Cavese ma solo per 1-0. Il 13 gennaio 1924 arrivò finalmente il primo punto regolare, un pareggio a reti bianche strappato alla Bagnolese. Il 3 febbraio 1924 perse per 2-0 a tavolino contro la Bagnolese per incidenti all’85° minuto di gioco sul risultato di 1-0 in favore dei bagnolesi. Rimaneva solo una partita da disputare, a Salerno contro lo Stabia. Rinviata per pioggia, fu recuperata ad aprile. Persa sul campo per 2-1, fu assegnata la vittoria a tavolino in favore della Salernitana per la posizione irregolare di alcuni giocatori dello Stabia. La Salernitana chiuse il campionato all’ultimo posto in classifica a quota tre punti, frutto di una vittoria (a tavolino), un pareggio e otto sconfitte.

Nella stagione 1924-25 la Salernitana si confermò il fanalino di coda del girone campano. Nel girone d’andata subì tre sconfitte in trasferta, due per 3-0 contro Cavese e Internaples e una per 2-0 contro il Savoia. Il girone di ritorno cominciò tuttavia con una inopinata vittoria per 2-0 contro la capolista del girone, la Cavese (25 gennaio 1925). Questa vittoria non ebbe però seguito, in quanto nelle rimanenti due partite da disputare i salernitani subirono altrettante sconfitte (0-1 contro l’Internaples il 15 febbraio e 1-3 contro il Savoia il 1 marzo), e per giunta fu anche annullata a girone ultimato. La Cavese, infatti, dopo aver sporto invano reclamo per una presunta irregolarità delle porte del campo salernitano, scoprì che la Salernitana aveva schierato sotto il falso nome di Masoero e Serra due giocatori in realtà già tesserati per la Vigevanese (Umaschini e Florio). A fine marzo la Federazione accolse in parte il reclamo, annullando la partita e mandandola a ripetere (non fu assegnata la vittoria a tavolino alla Cavese in quanto fu riconosciuta la buona fede della Salernitanaudax). Il 29 marzo 1925 tuttavia la Salernitana non si presentò in campo, ma solo i dirigenti, i quali si lamentarono di non essere stati avvisati dell’incontro (cosa smentita in seguito dalla Lega Sud). Attesi i 45 minuti, come da regolamento, l’arbitro decretò la vittoria a tavolino per forfait in favore della Cavese, la quale sorpassò in extremis l’Internaples sottraendogli la qualificazione alle semifinali. La Salernitana invece chiuse ancora una volta il girone campano da fanalino da coda e a quota zero punti, essendo costretta a giocarsi la permanenza in Prima Divisione in uno spareggio contro lo Stabia, campione campano di Seconda Divisione. Il 24 maggio 1925 si disputò a Salerno il primo spareggio, che vide trionfare la Salernitanaudax per 3-1. Al ritorno, una settimana dopo a Castellammare, lo Stabia si portò in vantaggio, correndo il serio rischio di costringere i salernitani alla “bella”, ma a dieci minuti dalla fine la Salernitana pareggiò i conti. La partita terminò 1-1 e la Salernitana si salvò dalla retrocessione.

Le difficoltà economiche la costrinsero tuttavia a rinunciare all’iscrizione al campionato successivo. La Salernitanaudax si sciolse.

STORIA SUCCESSIVA

La Salernitana fu rifondata dal Campania, nuovo club salernitano che fu ammesso alla Seconda Divisione 1926-27 (è falsa la versione che il Campania avrebbe disputato il campionato campano di Terza Divisione 1925-26; infatti tale torneo fu vinto dalla Maddalonese e nessuna compagine salernitana vi prese parte, come provano i Comunicati Ufficiali del Comitato Regionale Campano). Sul finire della stagione, tra fine aprile e inizi maggio 1927, il Campania si fuse con i concittadini della Libertas costituendo la nuova Salernitana. Nel 1937-38 il club, vincendo il girone E della Serie C, conquistarono la prima storica promozione in Serie B, ma tornarono prontamente in C dopo appena una stagione tra i cadetti. Nel 1942-43 conquistò di nuovo la promozione in cadetteria e nel 1946-47, vincendo il girone C della Serie B, ottenne la prima storica promozione in Serie A. La permanenza nella massima serie durò solo una stagione, complice un andamento disastroso in trasferta e alcuni arbitraggi scandalosi che le costarono la sconfitta in scontri decisivi per la salvezza (come Roma-Salernitana 1-0 a due giornate dal termine, il gol era da annullare per carica sul portiere). Seguirono stagioni in B e in C, fino a quando, sotto il presidente Aliberti, la Salernitana centrò la sua seconda promozione in A al termine della stagione 1997-98. Anche questa volta, complice un pessimo girone d’andata, la squadra retrocedette per un solo punto, malgrado un tentativo di rimonta e nonostante schierasse in campo giovani promesse che poi divennero campioni come Di Vaio (il bomber della squadra) e soprattutto Gattuso. Seguirono campionati di B e di C e due fallimenti (2005 e 2011), l’ultimo dei quali costrinse la società a ripartire dalla Serie D. Attualmente la Salernitana milita in Serie B.