Unione Sportiva Puteolana – Stagione 1920-21 – Storia

UNIONE SPORTIVA PUTEOLANA

Stagione 1920-21

 

Ritorno all’indice stagione

< 1919-20
1921-22 >

Per il campionato 1920-21 la Puteolana fu inserita nel Girone A campano, insieme a Naples, Savoia (di Torre Annunziata) e Salernitana. Il campionato cominciò il 28 novembre 1920 con il pareggio per 1-1 all’Oncino contro la matricola Savoia. Nonostante questo passo falso, comunque, i rossi si imposero nelle rimanenti cinque partite, travolgendo gli oplontini per 7-0 nella partita di ritorno, aggiudicandosi entrambi gli scontri diretti con il Naples (3-1 in casa e 1-2 in trasferta) e infine ottenendo due vittorie sulla Salernitana (entrambe a tavolino per rinuncia). I rossi di Pozzuoli vinsero il girone con 11 punti, qualificandosi, insieme al Naples, al girone finale campano, dove si trovò di fronte anche Internazionale e Bagnolese. Le prime due classificate del girone finale campano si sarebbero qualificate alle semifinali Centro-Sud.

Nel frattempo la Puteolana disputò anche qualche amichevole prestigiosa, pareggiando per 1-1 contro la Lazio e perdendo contro il forte Legnano (campione lombardo di Prima Categoria 1920-21, precedendo in classifica squadroni come Milan e Inter). Nel frattempo il girone finale campano era cominciato e la Puteolana vinse cinque partite di fila, battendo per 2-0 e per 3-1 l’Internazionale, per 1-0 e per 2-1 la Bagnolese e per 3-2 il Naples. Alla vigilia dell’ultima giornata, dove doveva giocare a Bagnoli sul campo del Naples, la Puteolana aveva già vinto il girone con ampio distacco, risultando già qualificata matematicamente alle semifinali Centro-Sud. La classifica a una giornata dal termine era infatti la seguente: Puteolana 10, Naples 5, Bagnolese 4, Internazionale 1. Nessuno sembrava poter togliere alla Puteolana la qualificazione raggiunta con pieno merito sul campo. Ebbene, ci pensò il Comitato Regionale Campano, che a quanto pare (lamentano alcune fonti dell’epoca) non vedeva di buon occhio il dominio in ambito regionale dei rossi di Pozzuoli, e attendeva solo il momento opportuno per danneggiarli. E il momento opportuno arrivò.

Il 9 aprile 1921, ultima giornata del campionato campano, la Puteolana affrontava in trasferta il Naples, arbitro Mario Argento (ex giocatore di Naples e Internazionale). La Puteolana era già matematicamente prima e qualificata, invece il Naples doveva guardarsi alle spalle dalla Bagnolese e aveva bisogno di una vittoria per evitare l’eventuale sorpasso in classifica dei nerostellati di Bagnoli, che sarebbe costato la mancata qualificazione alle semifinali.  I rossi di Pozzuoli cominciarono sotto tono la gara. Secondo la cronaca del Corriere di Napoli, “la Puteolana, soverchiata dall’impegno e dall’assieme degli avversari, aiutati anche dal vento, diventa subito nervosa, tenta l’azione slegata, di sorpresa, ma è sempre infrenata, a dovere. I suoi uomini perdono la bussola e solo Manfrenati, il magnifico difensore, salva disperatamente a più riprese la sua area dalla meta avversaria”. Un gol di testa di Ghisi su cross di Casabona venne annullato dall’arbitro Argento per fuorigioco. Il Naples continuò ad attaccare, e si portò in vantaggio al 32°, rete di Valente. Alcuni minuti dopo Bruschini raddoppiò, tra le proteste del pubblico puteolano, secondo il quale il gol andava annullato per un fuorigioco. Nella ripresa Valente portò a tre le marcature per il Naples. La Puteolana, sotto di tre gol, “non combina più e si abbandona a dannosi individualismi. Moretti viene espulso dal campo e Rinetti passa all’attacco. I rossi hanno perso completamente la bussola”. A dieci minuti dalla fine, avviene il fattaccio che determina la definitiva sospensione della partita e la squalifica dei rossi, con conseguente estromissione dal campionato. Poiché il portiere puteolano Rinetti aveva cambiato ruolo a partita in corso passando all’attacco, su richiesta del capitano del Naples l’arbitro interruppe momentaneamente la partita pregando Rinetti a togliersi la divisa da portiere per mettersi quella da giocatore di movimento. Nel corso della sospensione, resasi necessaria per convincere Rinetti a mettersi in regola, il pubblico puteolano invase il campo con il preciso intento di far sospendere la partita, riuscendoci infine: “l’arbitro, dopo aver atteso il tempo regolamentare, ordina alle due squadre di ritirarsi”. Il giorno dopo il Corriere di Napoli, nel suo resoconto della partita, attaccò la Puteolana:

“La ripresa del campionato ci ha rivelato due grosse sorprese ai due estremi del bene e del male: il ritorno superbo dei bleu-celesti e l’antisportivo gesto puteolano. Il primo merita il più favorevole commento, il secondo le più aspre parole, che non saremo certo noi, ormai stanchi di predicare al vento, a profferire per l’ennesima volta. Lo sport è qualcosa di fine e cavalleresco, che non entra in tutte le menti e non è alla portata di tutti. Allo stato attuale la partita ci insegna che la Puteolana non è disposta a cedere anche ad avversari più forti e nelle prossime partite o vincerà o ne decreterà l’interruzione”.

All’indomani della partita il Comitato Regionale Campano punì l’invasione di campo dei tifosi puteolani con i seguenti duri provvedimenti ai danni della Puteolana: perdita a tavolino della partita per 2-0; squalifica della Puteolana, tolta dalla classifica ed estromessa dalle semifinali Centro-Sud; squalifica del campo Armstrong di Arcofelice; pesanti squalifiche ad alcuni giocatori puteolani (Rinetti fu addirittura squalificato per due anni). Alcuni giornali, come “Moto e Vita”, difesero la Puteolana e attaccarono l’operato del Comitato Regionale Campano, gridando al complotto ordito ai danni della Puteolana per estrometterla dal campionato a tutto vantaggio della partenopea Bagnolese (qualificata a tavolino alle semifinali al posto dei puteolani). Ecco l’articolo di “Moto e Vita”:

“Tutta Napoli sportiva è insorta oggi contro l’ingiusto e sleale procedimento preso dal Comitato Regionale Campano, verso la Società, che con sacrifici immensi, sempre e dovunque ha tenuto alto il nome ed il prestigio dello sport campano. La Puteolana, morta e risuscitata per l’incoerenza di quattro o cinque inquisitori, è stata oggi riqualificata: la ragione principale è da ritrovarsi nel fatto che quindici vittorie ottenute dalla Puteolana, su tutte le squadre campane feriscono ed offendono l’orgoglio e l’amor proprio dei diversi componenti il famoso (per gaffe) Comitato Regionale. Difatti tutto han fatto ed hanno tentato i diversi Torquenada del Comitato Regionale ai danni della squadra del Cav. D’Amato. Una guerriglia sorda, meschina, riluttante, animata da quelli che si professano gli amici più cari dello sport (Del Pezzo Argento e C.i) valse in un primo tempo a proporre la squalifica della Puteolana, squalifica che non avvenne per l’alto sentimento sportivo dei rappresentanti dell’U.S. Savoia di Torre Annunziata. Più tardi, avendo la Puteolana precedenti impegni con altre squadre (Liberty di Bari e Lazio di Roma) e non avendo però aderito alla formazione della rappresentanza contro i forti campioni Lombardi, il Comitato Regionale si schierò apertamente contro i rossi, non permettendo a questi, che si sfidassero da soli il Legnano, impedendo altresì agli arbitri ufficiali di arbitrare il detto match. Ma i rossi, noncuranti, sfidarono i lilla, ed ancora una volta, a differenza delle due rappresentative, tennero alto il nome del foot-ball campano cedendo solo a denti stretti ai forti avversari. Rosi dalla rabbia (e perché no da invidia? …) tutti si coalizzarono contro i rossi di Pozzuoli e riunitisi segretamente in concilio segreto Mure, Basona, Argento, Parisi e Del Pezzo giurarono di vendicarsi. Oggi han concluso il loro piano! E per una invasione di pubblico, nell’ultimo match contro il Naples (sul campo di Naples), pubblico giustamente aizzato dapprima dal prezzo proibitivo dei biglietti d’ingresso, e dopo dall’arbitraggio soltanto indecoroso del giornalista Argento, gli undici piccoli atleti rossi si son visti di colpo esclusi dal campionato, per cui con fede incrollabile e con passione ardente han lottato un anno intero, multati di migliaia di lire, squalificato il campo di Arco Felice non solo, ma han visto altresì squalificato per due anni interi il magnifico Rinetti, e per molti mesi Moretti e Parodi. A tanta nequizia e malafede noi non aggiungiamo parola: siamo soltanto convinti e con noi tutti quelli che ragionano, che i componenti il Comitato Regionale han dato cattiva prova, per cui alla testa del movimento sportivo, se non si vuol far del tutto scomparire lo sport a Napoli, si ha urgentemente bisogno di persone serie e dabbene.”

La Puteolana reagì presentando ricorso alla Presidenza Federale. Il presidente della Puteolana Alfonso D’Amato scrisse una lettera in cui difese l’operato della propria società, escludendone ogni responsabilità riguardo l’invasione di campo incriminata. Il Corriere di Napoli del 18 aprile 1921 pubblicò il seguente stralcio di tale lettera:

“Smentendo nel modo più reciso di aver dovuto deplorare atti più o meno inconsulti commessi dai miei consoci. E’ vero che ho riprovato, come riprovo tuttora quanto dolorosamente è accaduto ma ripeto con ferma coscienza che la società non ha nulla a rimproverarsi e che i dirigenti niente han tralasciato per evitare il prolungarsi e quel che più conta l’inasprirsi della violenza che avrebbe potuto ancor più degenerare, stante lo stato d’animo della folla esacerbata per tutte le precedenti rappresaglie a danno dell’U.S.P. ultima quella dei prezzi addirittura proibitivi.”

A fine giugno, a semifinali ormai terminate, la sentenza della Presidenza Federale sul ricorso della Puteolana arrivò. Secondo Il Corriere di Napoli del 26 giugno 1921:

“Nell’ultima seduta la Presidenza della Federazione Italiana del Giuoco del Calcio ha preso in esame il reclamo dell’Unione Sportiva Puteolana. Ha confermato l’esclusione dal Campionato dell’Unione Sportiva Puteolana, ha revocata la squalifica del campo della medesima ed ha ridotto la squalifica del giocatore Rinetti a tutto settembre. Ha in più deciso di ammonire i dirigenti dell’Unione Sportiva Puteolana per non aver saputo o voluto prevenire e reprimere i fatti lamentati.”

La Puteolana si vide così definitivamente precluso il diritto acquisito sul campo di affrontare le più forti compagini del Lazio e della Toscana. La formazione tipo della Puteolana, campione campano sul campo, era costituita da: Rinetti; Manfrenati, Elia; Paolino, Lasala, Moretti III; Lobianco, Peluso, Doglioli, Cavalieri, De Carluccio.