Archivio mensile:Settembre 2019

Unione Sportiva Internazionale

LA FONDAZIONE

Unione Sportiva Internazionale 1911-12

L’Unione Sportiva Internazionale fu fondata l’11 ottobre 1911 da ex soci perlopiù stranieri del Naples. La Stampa Sportiva del 29 ottobre 1911 così dava notizia della fondazione dell’U.S. Internazionale:

[…] In tal maniera solo l’Audace ed il Naples vivono e continueranno nella via gloriosa del passato. Però quest’ultima Società ha subito una notevole trasformazione. Essa ha perduta infatti la sua caratteristica di internazionalità, che la rendeva cosi malvisa fra le sue consorelle, diventando una società eminentemente nazionale, che metterà in lizza una squadra composta di soli elementi italiani. I forestieri del Naples usciti da questa Società si sono uniti solidamente formando l’Unione Sportiva Internazionale. Scopo di questa società sarà l’esercizio di tutti i giuochi atletici in generale e il foot-ball in modo speciale. Le basi di questa infatti società solidamente gettate fanno prevedere grandi e sicure cose per il futuro… Infatti già hanno stretto contratto colla società delle Terme di Agnano per uno spazioso campo di foot ball provvisto di ampio e comodo chàlet, rispondente ai più moderni dettami tecnici ed igienicamente sportivi. La società sarà pure fornita di due lawns per tennis. In tal maniera pure Napoli avrà finalmente un comodo campo di foot ball dove si potrà assistere a degli importanti incontri; ci risulta che la neo Unione Sportiva Internazionale si metterà in relazione colle migliori squadre dell’Alta Italia per farle giuocare sul proprio campo dei matches interessanti in maniera da popolarizzare pure a Napoli questo giuoco che fino ad oggi non ha avuto la fortuna che ha avuto in Alta Italia, non avendo incontrato in quell’ambiente signorile che dà vita allo sport. Per ora io chiudo queste brevi note riservandomi in seguito di mandarvi uno schizzo del campo e una fotografia dello chalet che è opera progettata dal vostro ingegnere Bayon.

Con lo scisma il Naples si era notevolmente indebolito con la perdita di tutti i suoi migliori elementi esteri, che avevano fondato la nuova società concittadina rivale, l’Internazionale, e li dovette sostituire con molti giocatori della modesta Juventus di Napoli, nonché con Casacchia dell’Audace. Nonostante ciò, i primi risultati dell’Internazionale non furono per niente buoni. Perse le prime tre sfide con il Naples (allenato momentaneamente da Capra, terzino del Torino in quel momento a Napoli per il servizio militare), pareggiò con la modesta Robur di Caserta, fu sconfitta per 3-0 a Roma dal Roman. Nel finale della stagione, le cose migliorarono: si prese la rivincita a Napoli sul Roman e vinse il campionato meridionale di Seconda Categoria 1911-12 imponendosi proprio sul Naples, privo di Capra, seppur dopo ben cinque combattute ed equilibrate sfide. All’andata l’Internazionale si impose per 4-3, ma nel retour match il Naples riuscì a imporsi per 3-1 rendendo necessario uno spareggio da disputarsi sul campo del Naples in quanto quest’ultimo godeva della miglior differenza reti. Lo spareggio tuttavia terminò 1-1 e si dovette ripetere, anche la ripetizione terminò 2-2, fu solo nella quinta gara (terza di spareggio) che l’Internazionale si impose di misura aggiudicandosi il campionato. Ci erano volute oltre nove ore di gioco!

I PRIMI CAMPIONATI

Unione Sportiva Internazionale 1912-13

Nella stagione 1912-13 le squadre del centro-sud furono ammesse per la prima volta al campionato di Prima Categoria. L’Internazionale, nonostante si fosse rinforzato con gli arrivi dal Naples di Casacchia e di Scarfoglio, tuttavia fu eliminato nel girone campano dal Naples perdendo entrambe le sfide.

Unione Sportiva Internazionale 1913-14

Nella stagione successiva, invece, l’Internazionale riuscì a prendersi la rivincita sui rivali concittadini, pareggiando l’andata sul campo avverso e imponendosi sul proprio campo di misura (2-1) al ritorno. Per ironia della sorte a segnare la doppietta che eliminò il Naples dal campionato fu l’ex Michele Scarfoglio.  In seguito alla vittoria del campionato campano (che attribuiva automaticamente il titolo di campione dell’Italia meridionale ed insulare per la partecipazione di sole squadre campane nel campionato dell’Italia meridionale e insulare), l’Internazionale si qualificò di diritto alla finale centro-meridionale contro la Lazio, campione dell’Italia Centrale. All’andata a Roma l’Internazionale si difese con onore perdendo di misura per 1-0 ma al ritorno ad Agnano i partenopei furono umiliati dai biancocelesti che si imposero per 8-0 (!). Fu dunque la Lazio a confrontarsi nella finalissima con il Casale, venendo a sua volta umiliata.

Unione Sportiva Internazionale 1914-15

Nella stagione 1914-15 vi furono immani problemi organizzativi e il campionato campano poté cominciare solo il 18 aprile 1915. Grazie a un pareggio e a una vittoria l’Internazionale sembrò essersi qualificato alla finale centro-sud, ma la Federazione, accorgendosi del tesseramento irregolare da parte dell’Internazionale dei giocatori Jean Steiger e Filippo Pellizzoni, tenendo conto della buona fede dell’Internazionale, annullò le sfide e le mandò a ripetere. Nella prima sfida, disputata il 16 maggio 1915, l’Internazionale si impose per 3-0, ma al ritorno il Naples riequilibrò il risultato vincendo per 4-1. Nel frattempo il campionato fu sospeso a causa dello scoppio della prima guerra mondiale e non si potè disputare alcuna gara di spareggio per determinare la sfidante della Lazio (che aveva vinto il girone dell’Italia Centrale, valido come semifinale del campionato centro-meridionale).

Durante la sospensione bellica l’Internazionale vinse alcuni tornei.

IL DOPOGUERRA

Unione Sportiva Internazionale 1919-20

Nella stagione 1919-20 l’Internazionale vinse il campionato campano con merito, avendo la meglio anche sull’ostica matricola Puteolana. Nelle semifinali interregionali, tuttavia, non riuscì a racimolare nemmeno un punto contro Livorno e Audace di Roma.

Unione Sportiva Internazionale 1920-21

Nella stagione successiva l’Internazionale, superata con successo la prima fase, deluse nel girone finale campano dove si rivelò il fanalino di coda racimolando solo un punto contro il Naples e perdendo le altre partite. Dopo la squalifica discutibile e controversa della Puteolana (campione campano sul campo), che si era inimicata il Comitato Regionale che rappresentava gli interessi delle società napoletane, a qualificarsi alle semifinali interregionali furono la seconda e la terza classificata, Naples e Bagnolese.

Unione Sportiva Internazionale 1921-22

Nella stagione successiva l’Internazionale migliorò leggermente classificandosi terza nel campionato regionale dietro Puteolana e Savoia, precedendo in classifica i rivali del Naples.

LA FUSIONE

Per necessità di carattere finanziario nell’ottobre 1922 l’Internazionale e il Naples si fusero costituendo una nuova società dal nome di F.B.C. Internazionale-Naples, spesso abbreviato in Internaples. In realtà diversi indizi lasciano intendere che l’Internaples continuava più la storia dell’Internazionale che non del Naples. Dall’Internazionale l’Internaples ereditò il campo di gioco ad Agnano, i colori (l’Internaples era appellato i “bleu di Agnano” esattamente come l’Internazionale, mentre la casacca del Naples era bleu-celeste) e anche il presidente, Emilio Reale. Un articolo de “Il Messaggero” del novembre 1922 descrive l’Internaples come nient’altro che l’Internazionale, recentemente fusosi con il Naples. Inoltre, alcune delle cronache delle prime amichevoli dopo la fusione abbreviavano l’Internazionale-Naples in Internazionale oltre che in Internaples. Alcuni soci del Naples contrari alla fusione tentarono di rifondare il club bleu-celeste fondando l’U.S. Napoli che poi cambiò denominazione in Speranza e infine in Naples F.B.C., festeggiando il ventennale nel febbraio 1926. Il rifondato Naples disputò un campionato regionale di Seconda Divisione nella stagione 1925-26 per poi sciogliersi.

Nel frattempo l’Internaples, retto da Emilio Reale, disputò con alterne fortune il campionato della Lega Sud, non andando oltre le semifinali interregionali (stagioni 1922-23 e 1923-24) e non riuscendo nemmeno a superare la fase regionale nella stagione 1924-25. La situazione cambiò quando nell’estate 1925 venne eletto presidente Giorgio Ascarelli. Ascarelli ingaggiò due ex calciatori dell’Alessandria, il veterano Carlo Carcano (che era anche l’allenatore) e il giovane ma promettente attaccante Giovanni Ferrari. Sotto la conduzione di Carcano e grazie alle reti di Ferrari (ma anche di Sallustro e di Ghisi), nella stagione 1925-26 l’Internaples vinse sia il campionato campano che il girone di semifinale della Lega Sud. Nella partita di andata della finale della Lega Sud fu tuttavia umiliato per 6-1 dall’Alba di Roma e al ritorno non riuscì a far meglio di un pareggio per 1-1. L’Alba si qualificò così alla finalissima dove fu umiliata dalla Juventus.

STORIA SUCCESSIVA

La Carta di Viareggio ammise l’Internaples in Divisione Nazionale dove si sarebbe confrontata per la prima volta con le grandi del Nord. Ascarelli tentò di rinforzare la squadra per renderla all’altezza ma decise di cambiarne denominazione perché il termine Internaples, essendo composto da Internazionale (che richiamava l’Internazionale comunista)  e da Naples (termine straniero), era osteggiato dal regime fascista (che odiava i termini stranieri e quelli che richiamavano organizzazioni politiche ostili al regime stesso). Il 25 agosto 1926 l’Internaples F.B.C. cambiò denominazione in A.C. Napoli. Il Napoli ci mise del tempo per colmare il divario con le grandi del Nord. I primi tre anni evitò la retrocessione solo per gli allargamenti dei quadri stabiliti dalla Federazione. Sotto la guida dell’allenatore Garbutt, tuttavia, cominciò a condurre campionati da alta classifica ottenendo due terzi posti nelle stagioni 1932-33 e 1933-34, prima di andare incontro a difficoltà economiche che la portarono alla prima retrocessione nella stagione 1941-42. Nel secondo dopoguerra, il Napoli disputò per lo più campionati di Serie A retrocedendo in Serie B nel 1947-48 (per poi tornare in A nel 1950), nel 1960-61 e nel 1962-63. Nella stagione 1961-62 vinse la Coppa Italia pur militando in Serie B, divenendo l’unica squadra (insieme al Vado che tuttavia aveva vinto un’edizione boicottata della Coppa Italia, quella 1922) a vincere il torneo pur non militando in quella stagione in massima divisione. Al termine della stagione 1964-65 tornò stabilmente in Serie A rimanendoci consecutivamente fino alla stagione 1997-98. Nei primi anni della presidenza Ferlaino, sfiorò lo scudetto nelle stagioni 1970-71, 1974-75 e 1980-81 e vinse la Coppa Italia nel 1977. Con l’arrivo del campione argentino Maradona nel 1984 cominciò un ciclo di successi con la vittoria dei primi (e finora ultimi) due scudetti (1986-87 e 1989-90), una Coppa Italia (1986-87), una Coppa UEFA (1988-89) e una Supercoppa Italiana (1990).

Seguì un declino che portò la società alla retrocessione in Serie B e al fallimento. Grazie all’imprenditore Aurelio De Laurentiis, che divenne il presidente del rifondato Napoli, il club partenopeo riuscì a tornare in Serie A e a condurre stabilmente campionati di alta classifica con l’obiettivo della qualificazione in Champions League raggiunto più volte. Vinse altre due Coppe Italia nelle stagioni 2011-12 e 2013-14 oltre a una Supercoppa Italiana nella stagione 2014-15. Sotto la guida dell’allenatore Maurizio Sarri fu due volte campione d’inverno nelle stagioni 2015-16 e 2017-18 prima di farsi purtroppo rimontare nel girone di ritorno dalla Juventus e terminare soltanto seconda. Da diversi anni il club, pur nel rispetto del fairplay finanziario, è costantemente nei primi posti in classifica e in lotta per la vittoria del campionato.