Archivio mensile:Luglio 2019

Unione Sportiva Puteolana – Stagione 1921-22 – Storia

UNIONE SPORTIVA PUTEOLANA

Stagione 1921-22

 

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Dopo la delusione subita, la Puteolana si preparò per il successivo campionato, sperando che simili torti non si sarebbero mai più ripetuti. E infatti, questa volta non si ripeterono. In seguito alla scissione tra FIGC e CCI, la Lega Sud, lega da poco creata e a cui fu affidato il compito di gestire i campionati centro-meridionali (mentre quelli settentrionali furono affidati alla Lega Nord), decise di aderire alla CCI. La Puteolana disputò dunque per la stagione 1921-22 il campionato organizzato dalla CCI e non quello della FIGC.

Il campionato campano della Lega Sud della CCI cominciò il 6 novembre 1921 e fu dominato dalla Puteolana che vinse il girone a punteggio pieno con 12 vittorie su 12. Decisivi furono gli scontri diretti contro il competitivo Savoia di Torre Annunziata: l’11 dicembre 1921 i rossi espugnarono il difficile campo dell’Oncino per 0-1 (rete di Parodi al 65°) mentre al ritorno, all’Armstrong, arrivò una netta vittoria per 5-1. Il Savoia, avendo perso entrambi gli scontri diretti contro i rossi, che avevano già vinto matematicamente il campionato, non si presentò in campo nel recupero contro l’Internazionale chiudendo secondo con sei punti di distacco dalla Puteolana. Dopo aver confermato il dominio regionale, la Puteolana dovette affrontare le Finali della Lega Sud contro i campioni delle altre regioni. Fu sorteggiata in semifinale contro l’Anconitana, campione delle Marche: la partita fu disputata il 14 maggio 1922 sul campo neutro di Roma, e vide la vittoria per 3-0 dei rossi, grazie alle reti di Elia al 9°, di Ponzone al 15° e di Parodi al 23°. La Puteolana si qualificò così alla finale della Lega Sud, da disputare contro i romani della Fortitudo. La vincente della sfida si sarebbe laureato Campione dell’Italia Centro-Meridionale e avrebbe ottenuto l’onore di affrontare la Pro Vercelli (campione della Lega Nord) nella finalissima per il titolo di Campione d’Italia. La finale avrebbe dovuto disputarsi in gara unica sul neutro di Livorno ma la Puteolana per problemi organizzativi rinunciò al beneficio del campo neutro. La finale si disputò dunque a Roma il 4 giugno 1922 e purtroppo andò male per i rossi, che persero per 2-0, a causa di una sfortunata autorete di Lobianco al 20° e al raddoppio di Bramante nella ripresa. Fu così la Fortitudo ad accedere alla finalissima per il titolo di Campione d’Italia contro la Pro Vercelli, vinta ovviamente largamente dai vercellesi. Alla Puteolana restò la soddisfazione di essere vicecampione dell’Italia Centro-Meridionale e di essere andata vicina alla qualificazione alla finalissima per il titolo di Campione d’Italia. La formazione tipo della Puteolana vicecampione centro-meridionale era: Rinetti; Farina, Lobianco; Cassese, Fiore, Moretti III; Elia, Polisano, Ponzone, Parodi, Paolino.

E’ da segnalare inoltre la disputa di una prestigiosa amichevole contro il blasonato Genoa, disputata a Pozzuoli il 16 aprile 1922 e persa di misura per 2-1: la Puteolana passò addirittura in vantaggio (rete di Parodi al 1° minuto) prima di subire la rimonta dei genoani che pareggiarono allo scadere del primo tempo e segnarono il gol della vittoria soltanto a tre minuti dalla fine. Andrebbe aggiunto che il Genoa schierò in campo cinque riserve (ma anche i rossi subirono la defezione di due titolari) e che due gol della Puteolana furono annullati per fuorigioco. Il “figlio di Dio” De Vecchi (giocatore del Genoa e della nazionale) rimase stupito dalla foga agonistica mostrata dai rossi di Pozzuoli nel corso dell’amichevole, e soprannominò il capitano della Puteolana Parodi “il figlio del diavolo” (la Puteolana era soprannominata “i diavoli rossi”).

Purtroppo il raggiungimento della finale di Lega Sud fu il canto del cigno della Puteolana, che, qualche mese dopo, nell’ottobre 1922 fu costretta addirittura a sciogliersi per difficoltà economiche, dopo un vano tentativo di fusione con la Bagnolese. Il giornale di Milano “La Gazzetta dello Sport”, nel numero del 22 ottobre 1922, scrisse:

“Era corsa voce in questi ultimi giorni di una grave crisi latente in seno alla Puteolana, e data la gravità di una simile notizia abbiamo voluto sincerarcene recandoci personalmente a Pozzuoli. La verità purtroppo è più grave di quello che appariva in un primo momento. In effetti da più giorni serpeggiava un certo malumore fra i soci e i supporters locali, per le cattive prove date dalla squadra campione contro l’Internazionale e la Pro Italia. A ciò si sono aggiunte alcune difficoltà finanziarie sorte per le ingenti spese occorrenti per la nuova stagione, le quali hanno finito per aggravare la situazione. Si era pensato persino a un tentativo di fusione tra la Puteolana e la Bagnolese, che anch’essa versa in condizioni alquanto precarie; ma anche questa soluzione, che sarebbe risultata simpaticissima e molto opportuna, è andata in fumo. Dopo di ciò ieri sera l’assemblea dei soci, dopo ampia e documentata discussione, ha finito per decretare lo scioglimento della Società. Non c’è chi veda quale profonda e dolorosa eco solleverà una tale decisione nell’ambiente calcistico della Lega del Sud, nella quale la Puteolana era assurta per valore di giocatori e per il grande ardore dei suoi sostenitori ad uno dei primissimi posti. Il fatto dolorosissimo presta il fianco a molti e svariati commenti, specie a noi che l’anno scorso passammo per visionari per avere onestamente spezzato una lancia contro il pericolo del professionismo. Dimostreremo in seguito che avevamo ragione allora come l’abbiamo oggi. Ma ora non è tempo per recriminare. Piuttosto, per il buon nome del nostro calcio e perché resti in piedi la bella e gloriosa tradizione dei diavoli rossi di Pozzuoli, noi confidiamo nel buon senso e nella grande passione dei puteolani per i propri colori, perché comunque rientri la calma, e la Puteolana risorga più forte e più gloriosa di prima. Questo è quanto si augurano tutti coloro che amano veramente lo sport per lo sport, e che gli amici di Pozzuoli devono volere a ogni costo.”

Si sciolse così la gloriosa Puteolana. I suoi giocatori più rappresentativi andarono a rinforzare altre squadre (come il Savoia, che prese il posto dei rossi di Pozzuoli come dominatore del campionato regionale).

Unione Sportiva Puteolana – Stagione 1920-21 – Storia

UNIONE SPORTIVA PUTEOLANA

Stagione 1920-21

 

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< 1919-20
1921-22 >

Per il campionato 1920-21 la Puteolana fu inserita nel Girone A campano, insieme a Naples, Savoia (di Torre Annunziata) e Salernitana. Il campionato cominciò il 28 novembre 1920 con il pareggio per 1-1 all’Oncino contro la matricola Savoia. Nonostante questo passo falso, comunque, i rossi si imposero nelle rimanenti cinque partite, travolgendo gli oplontini per 7-0 nella partita di ritorno, aggiudicandosi entrambi gli scontri diretti con il Naples (3-1 in casa e 1-2 in trasferta) e infine ottenendo due vittorie sulla Salernitana (entrambe a tavolino per rinuncia). I rossi di Pozzuoli vinsero il girone con 11 punti, qualificandosi, insieme al Naples, al girone finale campano, dove si trovò di fronte anche Internazionale e Bagnolese. Le prime due classificate del girone finale campano si sarebbero qualificate alle semifinali Centro-Sud.

Nel frattempo la Puteolana disputò anche qualche amichevole prestigiosa, pareggiando per 1-1 contro la Lazio e perdendo contro il forte Legnano (campione lombardo di Prima Categoria 1920-21, precedendo in classifica squadroni come Milan e Inter). Nel frattempo il girone finale campano era cominciato e la Puteolana vinse cinque partite di fila, battendo per 2-0 e per 3-1 l’Internazionale, per 1-0 e per 2-1 la Bagnolese e per 3-2 il Naples. Alla vigilia dell’ultima giornata, dove doveva giocare a Bagnoli sul campo del Naples, la Puteolana aveva già vinto il girone con ampio distacco, risultando già qualificata matematicamente alle semifinali Centro-Sud. La classifica a una giornata dal termine era infatti la seguente: Puteolana 10, Naples 5, Bagnolese 4, Internazionale 1. Nessuno sembrava poter togliere alla Puteolana la qualificazione raggiunta con pieno merito sul campo. Ebbene, ci pensò il Comitato Regionale Campano, che a quanto pare (lamentano alcune fonti dell’epoca) non vedeva di buon occhio il dominio in ambito regionale dei rossi di Pozzuoli, e attendeva solo il momento opportuno per danneggiarli. E il momento opportuno arrivò.

Il 9 aprile 1921, ultima giornata del campionato campano, la Puteolana affrontava in trasferta il Naples, arbitro Mario Argento (ex giocatore di Naples e Internazionale). La Puteolana era già matematicamente prima e qualificata, invece il Naples doveva guardarsi alle spalle dalla Bagnolese e aveva bisogno di una vittoria per evitare l’eventuale sorpasso in classifica dei nerostellati di Bagnoli, che sarebbe costato la mancata qualificazione alle semifinali.  I rossi di Pozzuoli cominciarono sotto tono la gara. Secondo la cronaca del Corriere di Napoli, “la Puteolana, soverchiata dall’impegno e dall’assieme degli avversari, aiutati anche dal vento, diventa subito nervosa, tenta l’azione slegata, di sorpresa, ma è sempre infrenata, a dovere. I suoi uomini perdono la bussola e solo Manfrenati, il magnifico difensore, salva disperatamente a più riprese la sua area dalla meta avversaria”. Un gol di testa di Ghisi su cross di Casabona venne annullato dall’arbitro Argento per fuorigioco. Il Naples continuò ad attaccare, e si portò in vantaggio al 32°, rete di Valente. Alcuni minuti dopo Bruschini raddoppiò, tra le proteste del pubblico puteolano, secondo il quale il gol andava annullato per un fuorigioco. Nella ripresa Valente portò a tre le marcature per il Naples. La Puteolana, sotto di tre gol, “non combina più e si abbandona a dannosi individualismi. Moretti viene espulso dal campo e Rinetti passa all’attacco. I rossi hanno perso completamente la bussola”. A dieci minuti dalla fine, avviene il fattaccio che determina la definitiva sospensione della partita e la squalifica dei rossi, con conseguente estromissione dal campionato. Poiché il portiere puteolano Rinetti aveva cambiato ruolo a partita in corso passando all’attacco, su richiesta del capitano del Naples l’arbitro interruppe momentaneamente la partita pregando Rinetti a togliersi la divisa da portiere per mettersi quella da giocatore di movimento. Nel corso della sospensione, resasi necessaria per convincere Rinetti a mettersi in regola, il pubblico puteolano invase il campo con il preciso intento di far sospendere la partita, riuscendoci infine: “l’arbitro, dopo aver atteso il tempo regolamentare, ordina alle due squadre di ritirarsi”. Il giorno dopo il Corriere di Napoli, nel suo resoconto della partita, attaccò la Puteolana:

“La ripresa del campionato ci ha rivelato due grosse sorprese ai due estremi del bene e del male: il ritorno superbo dei bleu-celesti e l’antisportivo gesto puteolano. Il primo merita il più favorevole commento, il secondo le più aspre parole, che non saremo certo noi, ormai stanchi di predicare al vento, a profferire per l’ennesima volta. Lo sport è qualcosa di fine e cavalleresco, che non entra in tutte le menti e non è alla portata di tutti. Allo stato attuale la partita ci insegna che la Puteolana non è disposta a cedere anche ad avversari più forti e nelle prossime partite o vincerà o ne decreterà l’interruzione”.

All’indomani della partita il Comitato Regionale Campano punì l’invasione di campo dei tifosi puteolani con i seguenti duri provvedimenti ai danni della Puteolana: perdita a tavolino della partita per 2-0; squalifica della Puteolana, tolta dalla classifica ed estromessa dalle semifinali Centro-Sud; squalifica del campo Armstrong di Arcofelice; pesanti squalifiche ad alcuni giocatori puteolani (Rinetti fu addirittura squalificato per due anni). Alcuni giornali, come “Moto e Vita”, difesero la Puteolana e attaccarono l’operato del Comitato Regionale Campano, gridando al complotto ordito ai danni della Puteolana per estrometterla dal campionato a tutto vantaggio della partenopea Bagnolese (qualificata a tavolino alle semifinali al posto dei puteolani). Ecco l’articolo di “Moto e Vita”:

“Tutta Napoli sportiva è insorta oggi contro l’ingiusto e sleale procedimento preso dal Comitato Regionale Campano, verso la Società, che con sacrifici immensi, sempre e dovunque ha tenuto alto il nome ed il prestigio dello sport campano. La Puteolana, morta e risuscitata per l’incoerenza di quattro o cinque inquisitori, è stata oggi riqualificata: la ragione principale è da ritrovarsi nel fatto che quindici vittorie ottenute dalla Puteolana, su tutte le squadre campane feriscono ed offendono l’orgoglio e l’amor proprio dei diversi componenti il famoso (per gaffe) Comitato Regionale. Difatti tutto han fatto ed hanno tentato i diversi Torquenada del Comitato Regionale ai danni della squadra del Cav. D’Amato. Una guerriglia sorda, meschina, riluttante, animata da quelli che si professano gli amici più cari dello sport (Del Pezzo Argento e C.i) valse in un primo tempo a proporre la squalifica della Puteolana, squalifica che non avvenne per l’alto sentimento sportivo dei rappresentanti dell’U.S. Savoia di Torre Annunziata. Più tardi, avendo la Puteolana precedenti impegni con altre squadre (Liberty di Bari e Lazio di Roma) e non avendo però aderito alla formazione della rappresentanza contro i forti campioni Lombardi, il Comitato Regionale si schierò apertamente contro i rossi, non permettendo a questi, che si sfidassero da soli il Legnano, impedendo altresì agli arbitri ufficiali di arbitrare il detto match. Ma i rossi, noncuranti, sfidarono i lilla, ed ancora una volta, a differenza delle due rappresentative, tennero alto il nome del foot-ball campano cedendo solo a denti stretti ai forti avversari. Rosi dalla rabbia (e perché no da invidia? …) tutti si coalizzarono contro i rossi di Pozzuoli e riunitisi segretamente in concilio segreto Mure, Basona, Argento, Parisi e Del Pezzo giurarono di vendicarsi. Oggi han concluso il loro piano! E per una invasione di pubblico, nell’ultimo match contro il Naples (sul campo di Naples), pubblico giustamente aizzato dapprima dal prezzo proibitivo dei biglietti d’ingresso, e dopo dall’arbitraggio soltanto indecoroso del giornalista Argento, gli undici piccoli atleti rossi si son visti di colpo esclusi dal campionato, per cui con fede incrollabile e con passione ardente han lottato un anno intero, multati di migliaia di lire, squalificato il campo di Arco Felice non solo, ma han visto altresì squalificato per due anni interi il magnifico Rinetti, e per molti mesi Moretti e Parodi. A tanta nequizia e malafede noi non aggiungiamo parola: siamo soltanto convinti e con noi tutti quelli che ragionano, che i componenti il Comitato Regionale han dato cattiva prova, per cui alla testa del movimento sportivo, se non si vuol far del tutto scomparire lo sport a Napoli, si ha urgentemente bisogno di persone serie e dabbene.”

La Puteolana reagì presentando ricorso alla Presidenza Federale. Il presidente della Puteolana Alfonso D’Amato scrisse una lettera in cui difese l’operato della propria società, escludendone ogni responsabilità riguardo l’invasione di campo incriminata. Il Corriere di Napoli del 18 aprile 1921 pubblicò il seguente stralcio di tale lettera:

“Smentendo nel modo più reciso di aver dovuto deplorare atti più o meno inconsulti commessi dai miei consoci. E’ vero che ho riprovato, come riprovo tuttora quanto dolorosamente è accaduto ma ripeto con ferma coscienza che la società non ha nulla a rimproverarsi e che i dirigenti niente han tralasciato per evitare il prolungarsi e quel che più conta l’inasprirsi della violenza che avrebbe potuto ancor più degenerare, stante lo stato d’animo della folla esacerbata per tutte le precedenti rappresaglie a danno dell’U.S.P. ultima quella dei prezzi addirittura proibitivi.”

A fine giugno, a semifinali ormai terminate, la sentenza della Presidenza Federale sul ricorso della Puteolana arrivò. Secondo Il Corriere di Napoli del 26 giugno 1921:

“Nell’ultima seduta la Presidenza della Federazione Italiana del Giuoco del Calcio ha preso in esame il reclamo dell’Unione Sportiva Puteolana. Ha confermato l’esclusione dal Campionato dell’Unione Sportiva Puteolana, ha revocata la squalifica del campo della medesima ed ha ridotto la squalifica del giocatore Rinetti a tutto settembre. Ha in più deciso di ammonire i dirigenti dell’Unione Sportiva Puteolana per non aver saputo o voluto prevenire e reprimere i fatti lamentati.”

La Puteolana si vide così definitivamente precluso il diritto acquisito sul campo di affrontare le più forti compagini del Lazio e della Toscana. La formazione tipo della Puteolana, campione campano sul campo, era costituita da: Rinetti; Manfrenati, Elia; Paolino, Lasala, Moretti III; Lobianco, Peluso, Doglioli, Cavalieri, De Carluccio.