Archivio mensile:Ottobre 2018

Unione Sportiva Internazionale – Stagione 1921-22 – Almanacco delle partite ufficiali

 

UNIONE SPORTIVA INTERNAZIONALE

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato campano di Prima Divisione (C.C.I.)

6 novembre 1921: Salernitana-Internazionale 1-3

Per il momento non è disponibile la cronaca di questo incontro.

5 marzo 1922: Internazionale-Puteolana 0-3

Per il momento non è disponibile la cronaca di questo incontro.

20 novembre 1921: Bagnolese-Internazionale 1-1

Da “Il Roma della Domenica” del 4 dicembre 1921:

Bagnolese ed Internazionale 1-1

Questo match non ha destato molto interesse. Entrambe le squadre hanno dimostrato poco allenamento. L’una equivale all’altra. Varie sono state, in realtà, anche le sostituzioni di giuocatori. La partita ha avuto termine con esito pari 1 a 1.

29 aprile 1922: Internazionale-Savoia 2-0

Da “Il Roma della Domenica” del 4 dicembre 1921:

Assistemmo domenica, sotto un’acqua che alla fine diventò addirittura torrenziale, ad una partita calcistica veramente importante. La squadra dell’Internazionale si mostrò bene affiatata, ordinata ed in forma. Oltremodo sicuri, pronti ed eccellenti il bravo Minter che fece miracoli, preciso nei suoi colpi; parecchie volte salvò la propria squadra da pericoli imminenti. Portentoso l’attento e sicuro Steiger che, con Minter, gareggiò in bravura e destrezza.

Bene Lippolis, Tizzano, instancabili, e Cassandra, il bravo piccino portiere, pronto a sventare qualsiasi colpo avversario. Certo l’Internazionale dette tutto quello che poteva e, forse, se la giornata non fosse stata pessima, se la pelouse di Agnano non si fosse trovata in condizioni cattive per tempo avverso, e se la squadra avesse avuto uno schuttatore non diciamo meraviglioso, ma buono, forse la squadra avrebbe reso ancora di più.

Il Savoia si è condotto bene, di buon assieme, ma con la linea degli alfa (halfs?) non molto forte. Parecchie loro discese ben iniziate sono andate a vuoto. Bene si condussero Cangiullo, Cafaggi, Della Casa e qualche altro, avrebbero tutti dovuto dare maggiore rendimento, perché lo potevano.

Il giuoco nel primo tempo fu preciso ed il goal segnato a favore del Savoia per opera di Bonansea al decimo minuto fu fatto per combinazione, inaspettatamente sia da parte dei bianco-celesti che da parte degli stessi bianchi.

La lotta avvenuta per parecchio tempo nel campo del Savoia, si alternava nei due campi. Frequenti le discese del Savoia, che non dettero buon risultato per la magnifica difesa dell’Internazionale, e per la sveltezza con cui Cassandra sventava i colpi tirati verso la sua porta e da vicinissimo. Un corner contro l’Internazionale venne bene parato da Cafaggi.

Il giuoco continuava, così, alternato nei due campi, le resistenze si opponevano alle resistenze e le parecchie belle parate di  bravi footballers destavano spesso applausi del pubblico, abbastanza numeroso per una giornataccia come quella di domenica.

Verso la fine del primo tempo un po’ di stanchezza si cominciava a notare, ma il giuoco, sempre animato, destava, però, sempre interesse, specie per un colpo magnificamente parato dal bravo Steiger.

Nel secondo tempo la partita ripigliava lena; la lotta continuava alternata; e proprio in questo momento si è constatato maggiormente come l’Internazionale, in buona giornata, che bene giocava, se avesse avuto un buon chuttatore, avrebbe potuto segnare almeno un goal. La lotta accanita, ben portata, in qualche momento cominciava a divenire sconclusionata tanto che, un po’ per la stanchezza, un po’ per la cattiva condizione del campo, a qualche colpo non bene parato, il pubblico, nervoso, attento, ma composto, si lasciava scappare qualche commento a favore o contro alcuni giuocatori. Un incidente solo turbava per un momento la partita interessante e tutto ritornava subito al normale.

Sotto la porta del Savoia la lotta diveniva aspra tanto che Lippolis e Tizzano restarono a terra privi di sensi.

I bianchi, rianimati, ma privi di Moretti perché fatto allontanare dal campo dall’arbitro per insolenze a lui rivolte, si scagliavano nel campo dell’Internazionale e tiravano un colpo che, tutti constatammo essere per riuscire, allorché per intervento di Cassandra, Steiger e Minter, il colpo venne sventato miracolosamente e bene dinanzi alla forte schiera dei bianchi, che circondavano la porta. A circa 10 minuti dalla fine per un forte temporale riscatenatasi sulla pelouse si sospendeva la partita che si ridisputerà a fine del girone campano.

Bene l’arbitraggio del piccolo Barra. Animati i commenti degli appassionati, mentre l’acqua torrenziale tendeva sempre più ad imperversare.

La partita fu sospesa a dieci minuti dal termine per l’arrivo di un temporale e recuperata a fine girone. A tavolino per forfait.

11 dicembre 1921: Internazionale-Naples 1-0

Per il momento non è disponibile la cronaca di questo incontro.

18 dicembre 1921: Internazionale-Stabia 2-0

Per il momento non è disponibile la cronaca di questo incontro.

15 gennaio 1922: Internazionale-Salernitana 2-0

Per il momento non è disponibile la cronaca di questo incontro.

22 gennaio 1922: Puteolana-Internazionale 1-0

Da “La Gazzetta dello Sport” del 23 gennaio 1922:

Puteolana b. Internazionale: 1-0

POZZUOLI, 22 – La partita ha avuto uno svolgimento regolare attraverso una accanita contesa. I diavoli rossi privi di Farina, Ponzoni e Moretti, sapevano nondimeno mantenere una netta superiorità, specie nel primo tempo. E infatti al 30° minuto in seguito a fallo di Steiger, l’arbitro Sidoti concedeva il calcio di rigore ai puteolani, i quali segnavano con Polisano.

Nella ripresa si notava un maggior equilibrio tra le due squadre, ma l’indecisione delle due linee attaccanti impediva altro punteggio. Specialmente gli attaccanti azzurri delusero completamente. Della Puteolana buoni Lobianco, Lioni, Ardrizzi e Cavaliere; dell’Internazionale Stradella, Steiger, Minter.

29 gennaio 1922: Internazionale-Bagnolese 0-0

Per il momento non è disponibile la cronaca di questo incontro.

5 febbraio 1922: Savoia-Internazionale 5-1

Per il momento non è disponibile la cronaca di questo incontro.

19 marzo 1922: Naples-Internazionale 4-1

Per il momento non è disponibile la cronaca di questo incontro.

26 febbraio 1922: Stabia-Internazionale 1-0

Da “La Gazzetta dello Sport” del 27 febbraio 1922:

Stabia b. Internazionale: 1-0

CASTELLAMMARE DI STABIA, 26 – I giallo-bleu stabiesi sul proprio campo riuscivano ad ottenere una brillante vittoria, confermante le affermazioni precedenti. I bleu dell’Internazionale, nonostante una loro certa preponderanza, riuscivano grazie alla loro inesauribile foga ad ottenere un punto al 20° del primo tempo per merito di De Martino [a segnare fu lo Stabia]. La ripresa, movimentatissima, vedeva i vani sforzi dell’Internazionale; l’esito non mutava più. Bella partita e buon arbitro il sig. Lucignano.

Unione Sportiva Internazionale – Stagione 1920-21 – Almanacco delle partite ufficiali

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Prima Categoria Campana Girone A

28 novembre 1920: Internazionale-Bagnolese 3-1

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

19 dicembre 1920: Internazionale-Audacia 2-1

Inizialmente prevista il 5 dicembre 1920, fu rinviata per maltempo.

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

12 dicembre 1920: Internazionale-Pro Napoli 0-2

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

9 gennaio 1921: Bagnolese-Internazionale 1-1

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

16 gennaio 1921: Audacia-Internazionale 0-6

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

23 gennaio 1921: Pro Napoli-Internazionale 0-1

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

Prima Categoria Campana Girone finale

6 febbraio 1921: Puteolana-Internazionale 2-0

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

13 febbraio 1921: Naples-Internazionale 0-0

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

20 febbraio 1921: Bagnolese-Internazionale 1-0

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

27 febbraio 1921: Internazionale-Puteolana 1-3

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

6 marzo 1921: Internazionale-Naples 1-2

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

17 aprile 1921: Internazionale-Bagnolese 0-2

A tavolino per forfait.

Nota: su questa partita occorre condurre ulteriori indagini. “La Gazzetta dello Sport” del 18 aprile riporta che si disputò il 17 aprile (insieme a Naples-Puteolana che si era disputata però la settimana prima) e sostiene che finì 0-0. “Il Corriere della Sera” del 18 aprile 1921, invece, scrive che la partita tra Bagnolese e Internazionale fu rinviata per assenza dell’arbitro (quindi probabilmente lo 0-0 riportato dalla Gazzetta dello Sport fu il risultato di un’amichevole, dato che spesso le partite rinviate per l’assenza dell’arbitro si disputavano comunque nello stesso giorno come amichevoli). Resta da stabilire la data dell’effettiva disputa dell’incontro.

Unione Sportiva Internazionale – Stagione 1919-20 – Almanacco delle partite ufficiali

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato campano di Prima Categoria 1919-20

8 febbraio 1920: Pro Caserta-Internazionale 1-0

Si disputò in origine il 23 novembre 1919 e si concluse con la vittoria per 7-1 dell’Internazionale. Tuttavia fu annullata per la posizione irregolare di un giocatore dell’Internazionale e mandata a ripetere a fine girone. Queste furono le motivazioni dell’annullamento (seduta del 7 gennaio 1920 del Comitato Regionale Campano):

Ritenuto provato che il giuocatore in questione si chiami Baroncino e non Barone e che perciò egli abbia partecipato alla partita contestata non provvisto di regolare tessera ed essendo d’altra parte provata la diligenza della Società per ottenere il rilascio della tessera stessa, si delibera di annullare la partita U.S. Internazionale-Pro Caserta, rinviandone la ripetizione a fine girone.

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

30 novembre 1919: Internazionale-Pro Napoli 1-1

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

14 dicembre 1919: Internazionale-Naples 2-1

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

21 dicembre 1919: Internazionale-Puteolana 3-1

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

4 gennaio 1920: Internazionale-Pro Caserta 8-2

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

11 gennaio 1920: Pro Napoli-Internazionale 1-6

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

18 gennaio 1920: Naples-Internazionale 1-3

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

1 febbraio 1920: Puteolana-Internazionale 1-1

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

Semifinali Centro-Sud Girone B

18 aprile 1920: Livorno-Internazionale 4-0

Da “Il telegrafo” del 19 aprile 1920:

La grande partita di ieri

a Villa Lloyd

U.S. Livorno batte Internazionale 4 a 0

Un pubblico imponente ha assistito ieri allo svolgersi del grande incontro di campionato fra le prime squadre dell’Internazionale F.B.C. di Napoli e della nostra Unione Sportiva Livorno.

La partita, cavallerescamente combattuta, ha segnato una nuova vittoria per la forte squadra cittadina, la quale ha segnato al proprio attivo ben quattro goals contro zero degli avversari.

Il match ha avuto inizio alle 16.15 dopo che i due capitani delle squadre, con simpatico gesto, si sono scambiati due bellissimi mazzi di garofani.

I goals sono stati segnati due nel primo tempo, e due nella ripresa, da Iacoponi II, Magnozzi e Nigiotti.

Le due squadre sono scese in campo in questa formazione:

Internazionale: Cangiullo – Scoppa – Steiger – Santini – Serracapriola – Lattad – Sacchi – Cristiani – Penco – Jenni – Pennuti.

U.S. Livorno: Iacoponi I – Baratella – Innocenti – Mazzanti – Nigiotti – Collaveri – Corte – Iacoponi II – Bargagna II – Longhi.

La partita è stata arbitrata con la consueta perizia dal rag. Agostini.

Ha preceduto l’incontro di campionato un match amichevole fra la prima squadra dell’U.S. Castiglioncello e la squadra riserve della nostra Unione. Anche in questa partita la vittoria ha arriso agli amaranto livornesi per quattro goals a uno.

[…]

25 aprile 1920: Internazionale-Audace 0-2

Non è disponibile al momento la cronaca dell’incontro.

9 maggio 1920: Internazionale-Livorno 0-3

Da “Il telegrafo” del 10 maggio 1920:

Il Campionato Italiano di calcio

U.S. Livorno batte Internazionale 3 a 0

Ci telegrafano da Napoli, 10.

Si è disputata ieri l’attesa partita di campionato fra le prime squadre della vostra U.S. Livorno e del locale Internazionale F.B.C.

La vittoria ha arriso agli amaranto livornesi per tre goals a zero.

16 maggio 1920: Audace-Internazionale 2-0

A tavolino per forfait.

Unione Sportiva Internazionale – Stagione 1914-15 – Almanacco delle partite ufficiali

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato meridionale di Prima Categoria 1914-15

Polemiche per l’annullamento e la ripetizione delle due partite

Il campionato meridionale si disputò il 18 e il 25 aprile con il seguente esito:

18 aprile: Internazionale-Naples 4-1

25 aprile: Naples-Internazionale 1-1

Dunque l’Internazionale avrebbe dovuto qualificarsi alla finale centro-sud contro il campione dell’Italia Centrale. Sennonché la FIGC annullò le due partite e le mandò a ripetere perché l’Internazionale aveva schierato due giocatori in posizione irregolare, Jean Steiger e Filippo Pellizzoni. Di seguito alcuni articoli di giornale dell’epoca sulla questione.

Da “La Gazzetta dello Sport” del 29 aprile 1915:

Il campionato dell’Italia meridionale

L’Internazionale campione… morale

NAPOLI, 29 – Col match nullo di domenica, strappato dallo sbandato club azzurro alla vecchia e rinsaldata equipe di Bagnoli, pel secondo anno l’Internazionale si aggiudica il titolo di campione meridionale.

Pare però che quest’anno tanto ricco di incidenti più che di belle partite la nostra massima competizione avrà uno strascico tanto serio quanto doloroso. Al giuocatore Steiger, dell’Internazionale, pare la Federazione voglia togliere la tessera sol perché, richiamato in Isvizzera soltanto da qualche mese, ha potuto far ritorno alla sua Napoli dove risiede dal giugno scorso, socio dell’Internazionale, dopo essere stato per qualche anno a Roma, militante nelle file dei giallorossi del Roma F.C. L’Internazionale ha incaricato un suo socio presso la Federazione di condurre la cosa e si spera che il nostro massimo ente non vorrà deliberare diversamente dal caso Peterly.

Ad ogni modo benché la vittoria morale e… sportiva resti al club di Agnano si temono gravi complicazioni e non meno dolorose insubordinazioni, che vorremmo vedere, per quel che è possibile, evitate.

 

Da “Il calcio – Bollettino ufficiale della FIGC”:

CAMPIONATO PARTENOPEO – ANNULLAMENTO GARA

La P.F. ritenuto che i giuocatori Pelizzone Filippo [sic, Pellizzoni] e Jean Steigher [sic, Steiger] hanno partecipato alla gara di campionato contro il Naples il giorno 18 aprile, in posizione irregolare, e cioè senza tessera né provvisoria autorizzazione federale, e ritenuta in pari tempo la buona fede dell’Internazionale F.C. [sic, U.S. Internazionale] di Napoli nel permettere ai predetti giuocatori di prendere parte alla gara di qui sopra, delibera di annullare semplicemente la partita del 18 aprile tra Internazionale e Naples mandando alla C.T. di fissare nuova data. Si manda pure alla Segreteria d’indagare a quale ragione debba attribuirsi l’assenza dall’Italia del signor Jem Steigher [sic, Jean Steiger], e la durata dell’assenza stessa. Frattanto ai signori Pelizzone e Steigher si nega l’autorizzazione a partecipare a qualsiasi gara di campionato, finché non sia regolarizzata la loro posizione.

Da “Il Roma” del 17 maggio 1915:

GIUOCO DEL CALCIO

Campionato Meridionale

Avendo la Federazione Italiana annullato i due match precedenti, oggi sul campo dell’Unione Sportiva Internazionale ad Agnano vi sarà alle ore 3 la prima partita per il titolo di campione campano.

La Federazione del calcio alla quale l’arbitro Casalbore aveva avvisato che i giocatori Pellizzoni e Steigger avevano giocato i campionati sforniti di tessera dietro reclamo pure del Naples F.B.C. decise di annullare le due partite precedenti e di far disputare di nuovo il campionato, ma avrebbe fatto assai meglio se avesse dato la vittoria al Naples come già fece nel caso dell’Unione Sportiva Milanese contro il Brescia che trovavasi nelle identiche condizioni mentre l’essersi così regolata non dà certo una buona impressione sulla sua imparzialità.

La squadra del Naples pur avendo fatto le sue riserve alla Direzione della Federazione sarà oggi sul campo per dimostrare che a differenza di altri tiene alla disciplina sportiva, sperando anche che Torino si decida a voler fare giustizia…

Frattanto sarà bene chiarire che il Pellizzoni contrariamente a quanto si crede non ancora è fornito di tessera e non potrà giocare neanche oggi in modo che nessuna incoerenza si può addebitare alla Federazione, e che per quanto riguarda i componenti del Comitato Regionale, se sono ancora al loro posto è perché il maggior ente calcistico deve ancora decidere sulla posizione da applicare all’Unione Sportiva per non essersi presentata in campo il 7 aprile scorso, ma disposti in qualunque modo a far valere a tempo opportuno le loro ragioni.

Da “Il Mattino” del 15-16 maggio 1915:

Una nuova edizione dei Campionati Meridionali

La pochade dei campionati meridionali di foot-ball ch’ebbe un sì magro debutto nella prima giornata ai Bagnoli, non è ancora terminata.

La federazione che per gli altri anni non s’era mai accorta che anche le società napoletane fanno parte integrale della FIGC quest’anno invece – tutto d’un tratto – ha voluto dimostrare uno zelo che invece d’essere apportatore di disciplina sportiva, di lotte cavalleresche, ha solamente seminata la discordia tra le nostre vecchie società di foot-ball e il Comitato Regionale.

La Federazione ha annullato una quindicina di giorni or sono i due matches che videro la vittoria dell’U.S. Internazionale, li ha annullati giacché Steigger [sic, Steiger] e Pellizzone [sic, Pellizzoni] giocarono senza tessera, ed oggi la Federazione fissa di bel nuovo la data dei due incontri concedendo ai due giocatori di presentarsi in campo. Vi è forse una cosa più grottesca?

Noi non siamo di coloro a cui piace stigmatizzare l’opera dei dirigenti un sodalizio, una federazione sportiva, ma oggi innanzi questa novella gaffe federale, innanzi a questo fatto, non possiamo non alzare noi pure la voce unitamente a tutti coloro che compongono il nostro mondo calcistico.

L’U.S. Internazionale aveva vinto il campionato in modo meraviglioso, i suoi uomini erano ben degni del titolo di campioni dopo le due estreme contese ed è stata ingiustizia togliere loro un successo conquistato con enormi sacrifici d’energie, con accanimento senza pari.

Domani le due squadre dovrebbero ancora trovarsi di fronte, ma il Naples Foot Ball Club non si presenterà sul campo giacché i suoi dirigenti hanno chiesto una novella proroga.

Dove andremo a finire di questo passo? L’anarchia nei nostri campi di foot-ball è già entrata dominatrice e chi l’ha portata, chi l’ha spinta fra i nostri giocatori è stata la Federazione e il Comitato Regionale col suo primo deliberato. Noi credevamo che i signori componenti il C.R. avrebbero avuta – dopo la prima loro brutta figura – l’accortezza di rassegnare immediatamente le loro dimissioni, ma gli uomini cui tanto dovrebbero stare a cuore le sorti del nostro mondo calcistico, sono rimasti ancora nei loro scombussolati seggi, sono rimasti ancora, giacché i loro sentimenti non potevano consigliar loro il contrario.

Dopo questa nuova mancanza, dopo che il Naples avrà seguito l’esempio dell’U.S. Internazionale, cosa farà la Federazione? E’ quello che con ansia attendiamo e dopo i tanti errori non ci meraviglieremmo se la pochade di quest’anno dovesse tramutarsi in qualcosa di peggio.

Ecco intanto per semplice nota di cronaca o meglio pro forma la formazione della squadra azzurra che domani ad Agnano dovrebbe giocare il quarto match di campionato: Pellizzoni; Steiger, Ienni, Casacchia, Minter, Lattad, Serra, Bazzardi, Cortese, Argento, Brusati.

16 maggio 1915: Internazionale-Naples 3-0

Da “Il Mattino” del 18-19 maggio 1915:

L’Internazionale batte Naples

3 goals a 0

Contrariamente alle voci messe in giro dai dirigenti il Naples, ieri ad Agnano si sono incontrate  le due prime squadre dell’U.S. Internazionale e del Naples per il primo match della nuova edizione dei Campionati Meridionali di foot-ball.

Pochissimo è stato il pubblico che ha assistito all’incontro non riuscito disinteressante e che ha dimostrato ancora una volta la superiorità degli azzurri d’Agnano.

Il primo tempo si chiuse con due goals a zero segnati il primo da Nardelli [sic, Mandelli] e il secondo da Cortese; nel secondo tempo Cortese – ieri dimostratosi ancora una volta il migliore della sua equipe – ha marcato il terzo e ultimo goal della giornata.

La squadra vincitrice era così formata: Garzelli – Jenny e Steiger – Gullmann, Casacchia e Lattad – Mandelli, Bazzardi, Cortese, Argento e Brusati.

Arbitrò il match Alessandro Joima.

Questa è la cronaca de “La Gazzetta dello Sport” del 17 maggio 1915:

Il campionato meridionale – Internazionale batte Naples 3 goals a 0.

NAPOLI, 16 – Scarso pubblico dato il caldo quasi estivo ha presenziato al primo match di Campionato, nuova edizione, giocatosi sul pur fresco ed ombreggiato campo d’Agnano. Il Naples che aveva ufficialmente fatto annunziare che sarebbe mancato all’appello dell’arbitro si è invece all’ultimo momento presentato. La partita è stata giuocata fiaccamente e con poco entusiasmo. Nel primo tempo, Mandella e Cortese dell’Internazionale segnano un goal cadauno. Nel secondo tempo Cortese segna un altro punto. Ottimo l’arbitraggio di Joima.

23 maggio 1915: Naples-Internazionale 4-1

Da “Il Mattino” del 25-26 maggio 1915:

Naples batte Internazionale 4 ad 1 per i campionati meridionali

Ieri alle 15, ai Bagnoli ha avuto luogo il secondo incontro per i campionati meridionali di foot-ball (seconda edizione).

La squadra del Naples presentatasi in campo in formazione meravigliosa ha saputo strappare una netta vittoria all’equipe azzurra ieri meno amalgamata degli altri incontri e nel campo con solo nove uomini.

Il primo tempo si chiuse con esito pari (1-1) mentre nel secondo tempo la prevalenza del Naples è stata continua tanto da permettere all’equipe di Guido Cavalli di segnare altri 3 goals.

La squadra vincitrice era nel field in questa formazione:

Nola – Bruschini II e Caserta – Dalia, Fosina e Pianetti – Caramanna, Cavalli, Dodero, De Fendi e Montorsi.

Arbitrò molto bene l’incontro – combattuto accanitamente da ambo le parti ed alla presenza d’un discreto pubblico – Attilio Bruschini del Naples Foot Ball Club.

Unione Sportiva Internazionale – Stagione 1913-14 – Almanacco delle partite ufficiali

 

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Qui la versione PDF (non aggiornata).

Almanacco delle partite ufficiali

Campionato meridionale di Prima Categoria 1913-14

25 gennaio 1914: Naples-Internazionale 1-1

Da “Il Mattino” del 26-27 gennaio 1914:

Un risultato insperato
Il primo match Internazionale Naples terminato alla pari
Quando per l’angusta stradicciola campestre che unisce Fuorigrotta a Poligono del Tiro a Segno, siamo giunti sul vasto campo del Naples, già una folla numerosa attendeva con ansia il fischio del principio, e fra gli entusiasti appassionati è stata nostra grande soddisfazione notare un gruppo di eleganti e belle signore e signorine che con la loro presenza e con la giornata veramente meravigliosa, hanno dato al primo incontro per il campionato italiano quel soffio di gentilezza massima quella nota gaia e tanto bella. I discorsi, anzi il discorso, fra tanti spettatori, era uno solo, il parere sulla formazione dei due teams, e i pronostici più disparati e non privi di esagerazione correvano di bocca in bocca.
Le solite formalità che precedono una partita di campionato sono state compiute in fretta sebbene scrupolosamente dall’arbitro Torrazzi, i fotografi sono stati accontentati tutti ed ecco che alle tre e dieci minuti il referee chiama le squadre in campo.
Le casacche bleu-celesti ed azzurre si dispongono in formazione di gioco e i due teams si presentano così composti:
Internazionale: Cangiullo; Fawles e Siracusa; Casacchia, Minter ed Argento; Serracapriola, Scarfoglio, Cortese, Lattard, Tommasi.
Naples: Giordano; Garozzo e De Rosa; Dodero, Mascoli e Reichlin I; Del Pezzo, Reichlin II, Eastwood, Bruschini II, Paduli Carlo.
Il primo tempo
Alle 3.15 precise il referee fischia l’inizio. La palla è ad Eastwood che fugge immediatamente ma Minter pronto e sicuro rimanda.
Siamo al principio e già ottima si dimostra la linea in difesa azzurra sostenuta meravigliosamente dal biondo Fawles, che sebbene indisposto è stato certamente ieri uno dei migliori. Il gioco nei primi minuti sembra d’assaggio, Eastwood al quinto minuto spara in goal ma Cangiullo prontamente esce e rimanda. Il gioco continua alternativamente. Minter ha subito agio di poter mettere in evidenza l’ottima sua forma e la sua pronta audacia.
Egli è stato, senza dubbio di errare né di esagerare, il miglior uomo, del match. Ha saputo ostacolare ogni discesa di Eastwood, in ogni pericolo il suo deciso intervento ha sventato, diversi momenti favorevolissimi per le casacche bleu-celesti. Al decimo minuto dopo un fallo di Mascoli l’Internazionale con una magnifica discesa si porta sotto il goal di Giordano ma purtroppo Lattard, mal sicuro ed emozionato, sbaglia ed il pallone è mandato da Garozzo nel campo avversario. Segue un corner a favore dell’Internazionale.
Serracapriola tira, Scarfoglio s’impossessa del ball ma Mascoli audacemente lo rimanda lontano dalla rete di Giordano impegnatissimo.
Segue una pioggia di haut e di offside, ma il gioco è sempre sotto la porta del Naples che non viene bombardata per deficienza assoluta di Lattard e per indecisione di Cortese, sebbene Scarfoglio, Minter, Casacchia e Tommasi abbiano lavorato ottimamente ma purtroppo mai secondati dai compagni di squadra.
Al quindicesimo minuto abbiamo un corner a favore del Naples.
Del Pezzo tira ma Minter prontamente fugge verso la rete di Giordano: un calcio di Garozzo sventa ancora la novella insidia.
Le due squadre giocano con una foga meravigliosa, snello, elegante e leggero è il gioco degli azzurri ma non così è il gioco del Naples che marca molto scorrettamente gli avversari.
Al diciannovesimo minuto Cangiullo deve parare un shoot formidabile di Eastwood e il giovane e forte goalkeeper lo fa con sicurezza meravigliosa riscuotendo gli applausi entusiasti del pubblico. Al ventiduesimo minuto Eastwood spara novellamente e di bel nuovo Cangiullo rimanda. Del Pezzo tira un corner infruttuoso al ventiquattresimo minuto, Scarfoglio rimette la palla in campo mentre la linea dei forwards azzurri si slancia compatta in attacco.
Garozzo sventa diversi shoots di Minter ma il gioco rimane costantemente sotto il goal di Giordano fino a che al trentesimo minuto Lattard riesce a fuggire isolatamente e a sparare a pochi metri dal goal. Giordano indeciso non para a tempo e come di consueto quando già il ball è in rete egli cade in plongeon. Il punto viene accolto con entusiasmo indicibile, la squadra azzurra ha già la sua prima vittoria morale.
Con quale accanimento i forwards bleu-celesti si gettino all’assalto ben si comprende.
Reichlin II, Bruschini II, Dodero, giocano ora con audacia meravigliosa. Il pallone giunge spesso fino alla linea dei backs azzurri, ma quivi trovano in Fowles e Siracusa due ottimi difensori.
I forwards dello Internazionale guidati da Michele Scarfoglio irrompono una volta ancora sul campo avversario, quando il referee fischia il termine del primo tempo.
Il gioco in questi quarantacinque minuti è stato meraviglioso in entrambe le squadre. Ottimi Minter, Eastwood, Scarfoglio, Cangiullo, Reichlin II, Dodero, Garozzo.
Ma non così possiamo dire di Lattard che ha perduto ottime occasioni. Del Pezzo non era al suo posto, ed ha dato poco come forward, tanto è vero che al secondo tempo il capitano ha creduto bene di passare De Rosa ad ala e Del Pezzo a backs. L’Internazionale ha certamente in questo primo tempo svolto un gioco d’assieme ottimo ma non molto proficuo data la incompleta forma di parecchi suoi giocatori, lo squadrone del Naples non era certamente ieri in una sua buona giornata ed ha spesso dovuto cedere dinanzi alle improvvise e sicure discese dei forwards avversari assecondati dal gioco ben audace di Minter, pari ed in certi momenti migliore ad Eastwood che non si è molto impegnato.
Il secondo tempo
La ripresa s’inizia pesantemente. Bruschini marca molto scorrettamente Argento, mentre la squadra bleu-celeste cerca pareggiare ad ogni costo. Ed allora è stato veramente meraviglioso l’ammirare Minter e Fawles unirsi alla difesa, mentre Eastwood portava i suoi forwards all’attacco della rete di Cangiullo. Ed ora una parola di vera lode al giovane portiere dell’Internazionale che ha scritto ieri una delle sue pagine migliori della sua carriera calcistica.
Con prese folli, con sortite audaci ma ben sicure il giovane goalkeeper ha saputo sventare tre o quattro volte consecutivamente gli attacchi di Eastwood, di Dodero, di Reichlin II.
Ma gli uomini azzurri attaccano a loro volta con eguale audacia.
Scarfoglio lavora continuamente, Tommasi ha dei passaggi sicuri, Minter è meraviglioso.
Diversi hant e parecchi offside vengono fischiati, al trentesimo minuto Eastwood sbaglia un shoot. Casacchia al trentottesimo minuto tira un calcio di punizione ma senza alcun risultato, la stanchezza è evidente nei 22 uomini, l’attacco diminuisce e lavora alacremente la difesa. Al quarantesimo minuto dopo un corner tirato da Reichlin la palla è rimessa in campo novellamente da Scarfoglio. Dodero riprende e passa novellamente a Reichlin I che fugge solo ed al quarantunesimo minuto con un shoot sicuro e da pochi metri segna il goal del pareggio. L’Internazionale attacca con foga, i forwards si moltiplicano, ma siamo alla fine. Un altro corner tirato da Bruschini senza effetto ed il referee fischia la fine.
Il match meraviglioso, seguito con ansia e bramosia dall’immenso pubblico termina con pari punti, la vittoria morale dell’Internazionale è grande. Il gioco elegante e spigliato dei velocissimi azzurri ha domato completamente le casacche bleu-celesti, anzi in certi momenti superate. e certamente se più unita fosse stata la linea d’attacco dell’Internazionale la vittoria avrebbe certamente arriso ai giovani d’Agnano.
Lattard, Cortese, non furono pari ai loro ottimi compagni Scarfoglio, Minter, Casachia, Fawles, Serracapriola, mentre la linea d’attacco del Naples si è trovata molto indecisa, data la poca combattività del suo perno, di Eastwood, nonostante Reichlin I e II, Dodero, Garozzo, De Rosa abbiano lavorato molto e bene.
L’arbitraggio del signor Torrazzi è stato ottimo, mai egli ha avuto un momento di indecisione nel suo difficile compito e noi ci congratuliamo sinceramente con lui, sperando di vederlo spesso nei nostri campi di gioco.
Ed ora, l’ultima parola, a domenica prossima nel campo d’Agnano!

1 febbraio 1914: Internazionale-Naples 2-1

Da “Il Mattino” del 2-3 febbraio 1914:

L’US Internazionale vince il Girone Meridionale
LA PRIMA VITTORIA
Con la vittoria d’ieri l’Unione Sportiva Internazionale ha scritta la sua prima pagina gloriosa, dal giorno della sua fondazione ad oggi.
E la prima vittoria nel Girone Campano è avvenuta in un’annata in cui gli undici giocatori azzurri potevano dare le minime speranze, in un anno ove gli undici uomini avversari si sono trovati composti da elementi di prim’ordine, rafforzati da giocatori d’un valore indiscusso, quali Eastwood e Lucini (Hellu).
La vittoria d’ieri è perciò maggiormente bella ed entusiastica per la squadra azzurra, per i suoi undici giocatori che hanno nei due matches di campionato attivate tutte le loro forze, che hanno dato nei due incontri importantissimi quanto v’era di più bello del loro gioco d’unione, quanto l’entusiasmo loro grandissimo poteva effettuare.
Credersi forse inferiori agli avversarii fatti forti dal valore individuale di pochi, supporre in una sconfitta che tutti sono andati spendendo per il mondo calcistico partenopeo, che certamente è stato il maggiore stimolo per i componenti la squadra vincitrice che hanno tanto domenica scorsa che ieri giocato in modo ammirevole, senza scorrettezze, ma con un gioco svelto, elegante, con un’unione meravigliosa che ha d’un tratto scombussolato la compagine avversaria, lungi le mille miglia dal prevedere una sconfitta. E la prima sconfitta è venuta dopo una lotta accanita, ove il gioco scorretto e pesante di alcuni giocatori del Naples è apparso evidentissimo, è venuta quasi a mitigare la superbia di taluni giocatori, quasi a dimostrare ampiamente quanto possa operare l’amor proprio, di un team toccato nel suo più vivo tasto da continue dicerie messe in giro sin dal principio della stagione calcistica. L’affermazione di ieri dell’elegante club di Agnano sia di lezione per l’avvenire, possa frenare se non in tutto ma in gran parte i pronostici troppo entusiastici ed errati di taluni giocatori, giacché una sconfitta che viene poi li riduce molto, ma molto grotteschi.
Il pubblico numerosissimo che s’addensava nel vasto campo, dopo il fischio della fine, ha fatto agli undici giocatori una ovazione fantastica, finora mai vista nei nostri campi di gioco, gli
urrah si sono ripetuti con un delirio crescente, mentre diversi giocatori azzurri vennero portati in trionfo dai loro appassionati ed entusiastici ammiratori, che da ben tre anni attendevano con un nervosismo acutissimo il giorno della rivincita.
La vittoria d’oggi sia sprone per l’avvenire, giacché l’undici azzurro potrà dare molto di più di quello che ieri ha dato, se meglio coalizzato specialmente se rinforzato dagli altri giocatori che non hanno potuto prender parte ai campionati non essendo ancora federati.
All’urrah maestoso del pubblico plaudente, uniamo oggi anche il nostro che speriamo sia d’augurio per le battaglie future.
IL MATCH
Certamente la giornata meravigliosa ha in gran parte agevolato il numeroso pubblico per recarsi ad Agnano, una giornata [… manca parte del testo escluso dallo stralcio, il resto del testo
andrebbe reperito consultando il microfilm] viene attaccata dai forwards azzurri dopo una bella fuga di Tommasi.
IL PRIMO GOL
Il contrattacco non si fa attendere molto e riesce inoltre proficuo.
Dopo che Del Pezzo ha sventato l’attacco di Tommasi, la palla volteggia per pochi istanti in mezzo al campo fino a che Eastwood se ne impossessa dopo un passaggio di Reichlin I e fugge verso il gol di Cangiullo. I due backs cercano ostacolare il forte bleu-celeste, ma questi da pochi metri, spara ed il ball dopo aver toccato un palo del goal entra in rete. Il Naples ha marcato il suo primo goal ed i partigiani applaudono al primo successo.
Con qual foga gli uomini dell’Internazionale riattacchino è facile immaginarlo. Al trentaduesimo minuto abbiamo un corner tirato
da Tommasi, che però riesce infruttuoso, mentre gli uomini di Minter condotti all’attacco da Scarfoglio invadono con furore il campo avversario. Al trentacinquesimo minuto Yenni riesce a fuggire e sparare in goal ma Giordano para.
Segue dopo un corner al trentanovesimo minuto tirato da Reichlin I, che Siracusa riesce però a rimandare dopo una lotta vivissima sostenuta con gli avversari. Gli ultimi minuti del primo tempo vengono giocati con egual foga e due corner hanno esito nullo.
L’INTERNAZIONALE PAREGGIA
Manca un minuto alla fine del primo tempo, quando gli undici uomini azzurri con una magnifica combinazione di Minter con Scarfoglio riescono a portarsi sotto il goal di Giordano. La lotta è vivissima ma con una prontezza meravigliosa Scarfoglio tira ed il ball è in rete. Un secondo dopo il referee fischia la fine. Il goal degli azzurri è accolto con un entusiasmo meraviglioso ed il pubblico invade il campo, acclamando i giovanissimi giocatori.
I due teams in questo primo tempo ci sono apparsi di eguale misura, un attacco è stato seguito immediatamente dal contrattacco avversario. Il gioco azzurro, come di consueto, è stato leggero, come così non è stato quello del Naples.
Dei giocatori ottimi Minter, Scarfoglio, Fawles, Dodero, Siracusa, Tommasi, Cangiullo, Eastwood, il piccolo Dalia, non così per i fratelli Reichlin, ieri non in completa forma. Garozzo era evidentemente emozionato. Del Pezzo non ha giocato molto, ma il poco non male, Giordano in questo primo tempo molto, ma molto indeciso.
LA RIPRESA
Al fischio d’inizio l’Internazionale attacca novellamente. Ormai appare evidente nei 22 giocatori la bramosia del punto che suoni supremazia; il pubblico numeroso incita i giocatori con applausi e grida, mentre in campo il gioco si fa sempre più movimentato.
Lucini e alle prese spesse volte con Minter, ma il giovane azzurro nonostante il gioco del maltese sia più che pesante, riesce spesse volte a sventare ogni sua efficacia. Cortese ha dei magnifici tiri, e gli assalti si seguono su entrambi i campi. Al quindicesimo minuto Cangiullo deve impegnarsi dopo un assalto degli avanti [… manca dallo stralcio il resto dell’articolo, da reperire sul microfilm].

Campionato centro-meridionale di Prima Categoria

3 maggio 1914: Lazio-Internazionale 1-0

Da “La Gazzetta dello Sport” del 4 maggio 1914:

La Semifinale del Campionato meridionale Lazio batte Internazionale con 1 goal a zero
ROMA, 3 – Anche questo incontro per la conquista del Campionato dell’Italia Peninsulare è stato vinto dalla Lazio con 1 goal a 0, la cui superiorità però valeva un paio di goals in più, mancati ora per cause fortuite, ora per tiri mal diretti. I napoletani si presentarono privi di quattro dei loro migliori elementi fra i quali Fawles, Gheri, Battle e Terracapriola [sic, Serracapriola]; quindi il loro undici si presentava sul terreno con altrettante riserve e con sensibili spostamenti nelle loro linee. Anche la Lazio si presentava incompleta e cioè priva dell’ottimo terzino Monetti. Ecco la formazione delle squadre: Lazio: Serventi; Levi, Bona; Faccani, Di Napoli, Lucchi; Corelli, Maranghi, Consiglio, Fioranti, Saraceni. Internazionale: Cangiulo; Siracusa,Argento; Casacchia,Minter, Lattard; Scarfoglio, Cortese, Cocchi, Jenni, Tommasi. Nel primo tempo la superiorità degli azzurri laziali è quasi ininterrotta: rarissime sono le scappate dei bleu napoletani verso la rete di Serventi. Al 16◦ minuto una bellissima centrata di Saraceni viene raccolta da Consiglio il quale a sette metri dalla porta partenopea tira e segna l’unico goal della giornata a vantaggio della Lazio. Per tutto il resto del primo tempo la partita è quasi incolore e monotona. Solo verso il time qualche buon ritorno degli uomini di Minter movimenta un po’ l’azione. Alla ripresa i napoletani per circa quindici minuti si portano all’assedio della porta laziale. Serventi e Di Napoli salvano le più pericolose situazioni [evitato di ripetere due volte le stesse frasi] sicché gli avanti laziali riescono a riportare il giuoco nell’area partenopea. La prontezza di Cangiullo e l’abilità di Minter valgono a interrompere moltissimi attacchi. Il match termina senza che l’Internazionale riesca a segnare. La Lazio nell’incontro di oggi ha svolto un giuoco, benché non all’altezza del consueto, pure superiore – per decisione e per combattività-a quello svolto contro la SPES domenica scorsa. Taluno dei suoi uomini non è nella forma migliore, ma con giuocatori della forza di Maranghi, Faccani, Di Napoli, Consiglio e Saraceni ha saputo imporsi sul pur forte avversario. Dell’Internazionale ottimo Minter, Scarfoglio e Jenni. Arbitrava per assenza dell’ottimo Torrazza di Genova il signor Bellucci della Juventus di Roma.

Da “Il Giornale d’Italia” del 4 maggio 1914:

Le finali del Campionato nazionale di Foot-Ball

Lazio batte U.S.I. di Napoli

Sul campo dei Due Pini, dinanzi ad un insolito pubblico, si è svolto questo “match” lento e slegato. La Lazio non ha svolto il suo solito, rapido giuoco di passaggi e l’Internazionale, mancante dei backs mal sostituiti, e con una prima linea per nulla affinata si è mantenuta sulla difensiva nella prima ripresa ed ha poi assalito con troppo disordine nella seconda. Certo la mancanza di Monetti, tra le file bianco-celesti, e quella di Serracapriola e Fawles, tra i bianco-bleu, ha contribuito moltissimo alla mancanza di interesse del match che, se le due squadre si fossero presentate complete, sarebbe stato assai più incerto e movimentato.

I due teams si presentano così formati:

Lazio: Serventi, Bona, Levi, Zucchi, Di Napoli, Faccani, Saraceni, Fioranti (cap.), Consiglio, Maranghi, Corelli. U.S.I.: Cangiullo, Siracusa, Argento, Casacchia, Minter, Lattad, Koch, Cortese, Scarfoglio, Jenni, Tommasi.

Arbitrava assai bene Bellucci della Juventus di Roma.

La Lazio ha campo e vento favorevole ed assale quasi subito ottenendo al decimo minuto un goal per merito di Consiglio su bellissima entrata di Saraceni. L’assalto laziale si mantiene ora sul campo avversario ed al 15° ottiene un corner che non ha però esito. Fioranti e Maranghi mettono varie volte in pericolo la rete di Cangiullo che si salva ottimamente mentre Serventi non è affatto impegnato. Altri due corners ottenuti dalla Lazio non portano vantaggio ai biancocelesti che finalmente sono costretti per un risveglio degli Internazionali a stringersi alquanto in difesa. I bianco-bleu tirano inutilmente due calci d’angolo finché l’assalto laziale non si riporta sotto la rete di Cangiullo che vede con piacere passare raso i pali due forti tiri di Consiglio.

Alla ripresa si nota sin dal principio una discreta superiorità dei bianco-bleu: la Lazio assale, a folate disordinatamente: un corner a favore dei biancocelesti è seguito da due tirati dai bianco-bleu, ma senza esito. Su di un ottimo centro di Corelli, Saraceni spara altissimo mentre Faccani e Di Napoli salvano ammirabilmente la rete di Serventi. Segue poco dopo un’animata mélee sotto la rete di Cangiullo, ma Minter rimanda lontano il pallone.

Ora il giuoco comincia ad animarsi. L’Internazionale, volendo assolutamente ottenere il pareggio, giuoca con tutta la sua bella foga, ma la difesa laziale respinge sempre, inesorabilmente, finché il fischio finale di Bellucci non risuona sul campo.

Quest’altra domenica la Lazio andrà a Napoli per il retour match.

10 maggio 1914: Internazionale-Lazio 0-8

Non è disponibile al momento la cronaca di questo incontro.

Unione Sportiva Internazionale – Stagione 1912-13 – Almanacco delle partite ufficiali

 

UNIONE SPORTIVA INTERNAZIONALE

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato meridionale di Prima Categoria 1912-13

19 gennaio 1913: Internazionale-Naples 1-2

Da “La Stampa” del 20 gennaio 1913:

A Napoli
Ci telefonano da Napoli, 19, notte:
Ai “Bagnoli” si sono incontrate le due squadre riserve del Napoli [sic, Naples] Foot Ball Club e l’Unione Sportiva Internazionale per i campionati meridionali di foot ball. Nel primo tempo il Napoli [sic, Naples] Foot Ball Club segna tre goals a zero. Alla ripresa l’Internazionale riesce a segnare un goal, mentre il Napoli [sic, Naples] ne segna un altro per conto suo, cosicché il match termina con 4 a 1.
Nel pomeriggio poi, nel recinto dell’Unione Sportiva Internazionale ad Agnano, si sono incontrate le due squadre del Napoli [sic, Naples] Football Club e dell’Unione Sportiva Internazionale.
Dopo un giuoco movimentatissimo da ambo le parti, il primo tempo passa con esito nullo, perché nessuna delle due squadre riesce a segnare. Nel secondo tempo la partita termina con due goals segnati dal Napoli [sic, Naples] contro 1 dell’Internazionale.

26 gennaio 1913: Naples-Internazionale 3-2

Da “La Stampa” del 27 gennaio 1913:

A Napoli
Ci telefonano da Napoli, 26, notte:
Malgrado il cattivo tempo, molto pubblico è accorso oggi ai Bagnoli per l’inaugurazione del campo di giuoco del Napoli [sic, Naples] Football Club e per assistere al retour match tra le due squadre l’Unione Sportiva Internazionale e il Napoli [sic, Naples] Football Club.
La partita svoltasi in due riprese è stata oltremodo animatissima e le due squadre avversarie hanno giocato meravigliosamente.
Nel primo tempo le due squadre segnano due goals pari e nel secondo tempo il Napoli [sic, Naples] riesce a segnare un altro punto, cosicché il match si chiude con tre goals del Napoli [sic, Naples] e due dell’Unione Sportiva Internazionale.

Da “La Stampa Sportiva” n. 5/1913:

Il “Naples” Campione Regionale di Prima Categoria
Il Naples con due risultati inglesi battendo l’U. S. Internazionale si è aggiudicato il campionato regionale della Campania.
Le precedenti vittorie numericamente rilevanti sul Palermo F. B. C. e sulla stessa Unione Sportiva Internazionale lasciavano prevedere due fucili successi nei due matches di andata e ritorno del Campionato Regionale: invece gli azzurro-celesti hanno incontrato una resistenza coraggiosa, degna assolutamente di essere spezzata di misura e non schiacciata. Una volta tanto non si sono avute sorprese poiché se il Naples fosse stato sconfitto la fisionomia del Campionato sarebbe stata svisata.
Il Naples, oggi che il gioco del calcio napoletano ha avuto il riconoscimento più lusinghiero della Federazione, ha il diritto incontrastabile di rappresentare Napoli nelle eliminatorie interregionali, poiché è alla vecchia e gloriosa Società che spetta tutto il vanto di aver introdotto e diffuso il foot-ball a Napoli.
Una bella cerimonia precedè il secondo incontro di campionato: l’inaugurazione del nuovo campo di giuoco del Naples. Madrina ne fu una leggiadra e appassionata ammiratrice del gioco del calcio: la signorina Maria Teresa Coscia di Paduli figlia della duchessa Coscia di Paduli, la quale è — possiamo dire — la patronessa del foot-ball partenopeo, per aver dato ad esso tre valorosi giocatori e un interessamento encomiabile e ammirevole.
Dal Mattino rileviamo che dopo la cerimonia, la partita si svolse interessantissima, giocata con estremo entrain, ma con cortesia da tutte e due le parti. La squadra vincitrice era in questa formazione: Cavalli; Garozzo, Del Pezzo; Paduli I, Hansen, Greco; Imerigo, Dodero, Thorstenisson, Paduli III, Pasquale.
L’U. S. Internazionale: Cangiullo; Reiclin I, Little; Scarfoglio, Higgins, Casacchia; Serracapriola, Lucchini, Jenni, De Rosa, Hawel.
Il primo tempo si chiuse pari avendo le due squadre segnato due goals ognuna: nella ripresa per un calcio libero magistralmente tirato dal danese Hansen il Naples si aggiudicò la vittoria.
Ai vincitori il nostro saluto augurante: ai vinti la nostra ammirazione per la coraggiosa difesa, e la bella partita giocata.

Unione Sportiva Internazionale – Stagione 1911-12 – Almanacco delle partite ufficiali

 

UNIONE SPORTIVA INTERNAZIONALE

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato meridionale di Seconda Categoria 1911-12

21 aprile 1912: Internazionale-Naples 4-3

Da “Il Mattino” del 21-22 aprile 1912:

FOOT-BALL
Campionato meridionale
di II Categoria
Oggi avrà luogo il primo match del Campionato di II Categoria, al quale sono iscritte l’Unione Sportiva Internazionale e il Naples I.
La partita si inizierà alle 14,30 precise.
Ecco la formazione delle squadre:
Naples I: Cavalli; Garozzo; Carlo Paduli; Casacchia; Paduli Cesare; Argenti; Valle; Bruschini; Dodero; Giannini; Pasquale.
Internazionale: Giordano; Oestermann; De Rosa; Mascoli; Steinegger Jaeger; Reiclin I; Frey; Jenni; Baccaro e Pocovale.
Alle 16,30 Naples I e II misti s’incontreranno con un forte team di passaggio per Napoli.

“Il Mattino” non pubblicò la cronaca dell’incontro. Soltanto una settimana dopo, nel numero del 28-29 aprile 1912, nel presentare la partita del 28 aprile, accennò al fatto che la partita disputatasi la settimana precedente era terminata con la vittoria dell’Internazionale per 4-3. Poiché non è riportato se si giocò a Bagnoli o ad Agnano non è noto chi giocò in casa e chi in trasferta.

28 aprile 1912: Naples-Internazionale 3-1

Da “Il Mattino” del 29-30 aprile 1912:

FOOT-BALL
Naples batte US Internazionale
Nel retour match tra il Naples Foot Ball Club e l’Unione Sportiva Internazionale, quest’ultima è stata battuta dal Naples, che così ha presa una rivincita sulla squadra avversaria.
I due teams hanno fornito, però, un giuoco alquanto sconclusionato e poco proficuo ed i goals sono stati segnati uno dall’US Internazionale nel primo tempo, e tre dal Naples nel secondo.
Dopo il pareggio, sedici minuti prima della fine i forwards del Naples si sono risvegliati ed hanno condotto attacchi continui e stringenti alla porta avversaria difesa in modo sorprendente da Giordano che para tre o quattro tiri davvero difficili. Al contrario Cavalli, che aveva fatta una cattiva parata nel primo tempo, nel secondo ebbe ben poco da fare.
Giocarono assai bene dell’Internazionale Steinegger, Giordano e Lueger, e del Naples Cavalli, Garozzo, Paduli I e II e Casacchia.
La federazione non mandò nessun arbitro ed il signor Attilio Bruschini se ne addossò il difficile compito.
Domenica prossima avrà luogo la finale fra le due società napoletane e la stagione di foot-ball sarà chiusa.

5 maggio 1912: Naples-Internazionale 1-1

Da “Il Mattino” del 6-7 maggio 1912:

FOOT-BALL
Campionato Meridionale
di II Categoria
Sulla pelouse dei Bagnoli si è svolto ieri il match di foot-ball tra il Naples Foot Ball Club e la Società Sportiva Internazionale per la finale del Campionato Meridionale di Seconda Categoria.
Nel primo tempo è Giannini del Naples che marca il primo goal a vantaggio della sua squadra. Nella seconda ripresa, è l’Internazionale che attacca, e riesce dopo una ventina di minuti a pareggiare.
La partita quindi si chiude ad un goal contro uno.
Il referee domanda ai due capitani delle squadre, se vogliono continuare per un’altra mezz’ora e la proposta è accettata, ripigliandosi la partita.
Neanche però dopo questa mezz’ora si riesce a far nulla, e la partita rimane ancora come prima.
Si stabilisce in ultimo di giuocare ancora finché si marca un altro goal, e si giuoca ancora per una ventina di minuti, ma essendosi fatto troppo tardi, e non potendo il referee vedere bene il giuoco, sospende il match, che si ripeterà tra due domeniche.
Ottimo il referee sig. Radice del Milano Foot Ball Club.

Da “La Gazzetta dello Sport” del 6 maggio 1912:

Campionato di Seconda Categoria
Naples e Internazionale Sud [sic] fanno match nullo
NAPOLI, 5 – Bayon – Per la finale del Campionato di III Categoria [sic, II Categoria] il Naples e l’Internazionale Sud [sic] svolsero un match interessantissimo.
Dopo le due riprese regolamentari le due squadre si trovarono con un goal ciascuna. Nelle due riprese supplementari di quindici minuti ciascuna ciascuna il giuoco delle due squadre si equilibrò e nessuna seppe marcare il punto della superiorità.
Al ventiduesimo minuto, causa la superiorità [sic, presumibilmente oscurità], il match viene sospeso.
Naples marcò nella prima ripresa, Internazionale Sud [sic] pareggiò nella seconda per opera di Jenni.
Nella seconda ripresa supplementare l’Internazionale Sud [sic] fallisce un penalty.
Il giuoco fu animatissimo e la partita delle più regolari, grazie all’impareggiabile arbitraggio di Gerolamo Radice, superiore ad ogni aspettativa.

12 maggio 1912: Internazionale-Naples 2-2

Non è disponibile la cronaca dell’incontro.

19 maggio 1912: Internazionale-Naples 2-1

Terminò con la vittoria di misura dell’Internazionale. Non è disponibile la cronaca dell’incontro (“Il Mattino” del 18-19 maggio 1912 annunciò la disputa di una partita di campionato tra Internazionale e Naples, ma non pubblicò né cronaca né risultato dell’incontro).

Football Club Internaples – Stagione 1925-26 – Almanacco delle partite ufficiali

 

FOOT-BALL CLUB INTERNAPLES

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato campano di Prima Divisione

29 novembre 1925: Internaples-Bagnolese 4-2

Non è disponibile al momento la cronaca di questa partita.

13 dicembre 1925: Casertana-Internaples 0-10

Non è disponibile al momento la cronaca di questa partita.

20 dicembre 1925: Internaples-Puteolana 6-0

Da “Il Mattino” del 22-23 dicembre 1925:

Internaples b. Puteolana 6-0
Con la vittoria di ieri sugli animosi puteolani lo squadrone cittadino ha segnato un’altra tappa della sua marcia verso la conquista del campionato campano.
Benché scesa in campo priva di Claar e di Ghisi I, sostituiti da Fariello e Iaquinto II, l’Internaples non ha durato fatica ad imporre la superiorità della propria classe al team di Greco che per altro incompleto per la assenza del capitano Elia, di Pappalardo, Gamba ed Esposito Vittorio.
La Puteolana, al suo primo match fuori dal proprio campo, priva dell’incoraggiamento del suo pubblico e per altro esposta ad una squadra dalla quale si riteneva nettamente chiusa, non ha nemmeno tentato di impostare il suo giuoco, che se pur rudimentale era valso a sostenere encomiabilmente il peso della squadra bagnolese ed a farsi preferire a quello dei casertani nella prima giornata di campionato.
I diavoletti rossi di Pozzuoli hanno dato alla partita odierna tutta la loro anima ed hanno moltiplicato la loro tradizionale foga pur di contenere nei più stretti limiti la superiorità di tecnica e di proporzioni dell’Internaples.
Guitto è incappato in una giornata nerissima e nella prima ripresa avrebbe potuto evitare almeno due dei cinque goal segnatigli quando il quintetto napoletano, favorito dal vento, si è installato prepotentemente nella sua area. Magliuolo con Cassese III e Spina sono stati gli uomini migliori della squadra rossa e specie quest’ultimo nel secondo tempo quando è stato
opportunamente spostato a terzino.
Dell’Internaples riteniamo superfluo riesaminare il gioco svolto perché gli uomini di Ascarelli sono stati ancora una volta quelle ottime individualità che compongono nell’assieme “la squadra cittadina”.
Diciamo solo che l’attacco ha risentito non poco della mancanza di Ernesto Ghisi e che nel secondo tempo non è riuscito a vincere la migliore difesa avversaria e l’handicap del vento.
L’unico gol nella ripresa infatti è stato segnato su calcio d’angolo magnificamente raccolto ed infilato di testa da Toth.
Nel complesso la partita è risultata poco piacente per la disparità evidente dei valori in campo e un po’ il vento impetuoso che ne ha impedito il regolare svolgimento, e se vi asteniamo di registrare la cronaca ci è consentito dedurre che l’Internaples ha battuto la Puteolana ma non l’ha sgominata come voleva qualche azzardato pronostico della vigilia.

Da “Il Mattino” del 23-24 dicembre 1925.

27 dicembre 1925: Internaples-Stabia 4-1

Da “Il Mattino” del 29-30 dicembre 1925:

Internaples batte Stabia 4-1
Il match ha avuto una fisionomia predominante pressoché uguale nei due tempi: prestanza fisica e pressione accentrata dei bleu cittadini contro la tenace rabbiosa inesauribile difensiva stabiese, che riusciva perfino, una volta liberatasi dalla morsa stringente, ad alimentare il giovane attacco in audaci sgroppate.
Anzi se non fosse stata l’incertezza, qualche tempo d’arresto nell’azione risolutiva, il quintetto giallo-bleu avrebbe mandato più d’una volta il pallone a saggiare il fondo della rete di Pelvi.
Ma non osiamo [?] rimproveri a giovanissimi che avevano di fronte [?], Toth, Ghisi, Marra, ed un campione della tecnica come l’inarrivabile Minter.
Peraltro l’Internaples ha fatto delle belle cose e s’è impegnato con grande foga e velocità, ma non con eguale rigorosa misura. Noi vorremmo vedere lo squadrone bleu muoversi più lento, sobrio e riflessivo, scolpire l’azione non precipitarla.
I quatto goals non dicono tutta la superiorità però, che Beccaro, già annunziatosi in gran forma, ha confermato pienamente la sua classe. Il bravo portiere ha fermato e respinto efficacemente di pugno tutto il possibile.
De Martino e l’energico Isaia si sono battuti da eroi contro il formidabile attacco, che ha avuto in Sacchi l’accorto fornitore e nel trio Ferrari, Ghisi, Sallustro i più invidiosi tiratori. Carcano non è interamente piaciuto al pubblico grosso, ma ha centrato bei palloni.
Tuttavia il problema dell’estremo destro non è pienamente risolto all’Internaples.
Per la cronaca i napoletani segnavano tre goals al primo tempo con Ferrari su centro preciso di Sacchi, Ghisi in melèe e Ferrari con ribattuta di lontano.
Alla ripresa Villani salvava l’onore per lo Stabia su azione in linea e Sallustro terminava col quarto goal il vantaggio per l’Internaples.
Toth falliva sulla traversa un penalty accordato ai napoletani.
Buon arbitro Tisei del Tivoli.

 

10 gennaio 1926: Bagnolese-Internaples 1-1

Da “Il Mattino” del 12-13 gennaio 1926:

La partita d’onore del campionato campano
Bagnolese ed Internaples pareggiano
dopo un match emozionantissimo sul campo dell’Ilva
Nerostellati ed azzurri han terminato alla pari ieri sul campo dell’Ilva: uno ad uno. Partita pari, che dice tutta la bellezza della lotta spazimosa tra le due grandi squadre campane. E’ il primo anno questo in cui la Campania allinea due formidabili finaliste una per ognuno degli agguerriti gironi in Lega Sud.
Fino ad ieri avevamo solo un Internaples oggi abbiamo due squadre. Il collaudo non poteva essere più favorevole per la seconda equipe campana: essa vi ha impegnato le sue più giovani esuberanti energie; vi ha rivelato il suo onore, di grande inesauribile combattente.
Ha superato nella prova le più rosee previsioni. L’emozione del rispettabile avversario non ha stroncato l’ardore combattivo, le traversie di un match sfortunato non hanno avvilito i nerostellati, che in dieci uomini, privi del loro più brillante sostenitore hanno saputo disperatamente reagire contro tutto e contro tutti ed acciuffare il goal dell’onore e del pareggio.
L’auspicio è fausto: il cantiere operoso ha temprato le due [?] campane per il non lontano duello interregionale.
Il taglio di entrambe le equipes dovrà essere limato a dovere.
La Bagnolese deve scoccare più decisa il tiro conclusivo, l’Internaples turare la falla di destra. Una diagnosi definitiva non può scaturire dall’affannoso duello di ieri.
La posta d’onore in campo ha reso nervosi tutti i ventidue baldi atleti, ha impedito il calmo sviluppo dei lumi del rendimento pieno pei due undici. Ma le manchevolezze, sia pure in tono meno accentuato sono effettive. L’assenza di Sallustro ha mutilato l’intera ala destra d’attacco, che aveva alle spalle il vuoto, poiché Marra, attanagliato dalla emozione (forse di giocare contro i vecchi compagni di squadra) non ha brillato nel primo tempo, quello in cui le due squadre non erano state gravate da handicaps. In questa ripresa il team di Bagnoli senza tecnica sfolgorante e finezze stilistiche, ma per la saldezza della difesa sorvegliata da una vedetta portentosa, l’inesauribile Cassese ha tagliato la via all’attacco avversario, mentre il proprio quintetto non riusciva a far tesoro di così valido rincalzo.
Nel secondo tempo quando la minaccia bagnolese si faceva impressionante, con un guizzo improvviso l’Internaples segnava. Il successo accolorava l’ambiente ed i tentativi di riscossa bagnolesi venivano infranti dal [?] Pelvi. L’uscita di campo di Cassese sembrava avesse dovuto far tramontare ogni ulteriore speranza, ma in dieci i nerostellati si difendevano [strenuamente?], poi passavano ancora all’offensiva ed in un insidioso attacco acciuffavano il pareggio.
Risultato meritato non per le speciali [?] della partita (che è moralmente a tutto vantaggio della Bagnolese) ma in valore assoluto per l’efficienza reale della squadra del cav. Colapenna.
La difesa ha resistito a tutti i [?]: Finizio, [?] impegnato, ha [afferrato?] in tuffo anche il penalty di Ghisi ed è [uscito?] da qualche groviglio con l’energia e l’autorevolezza del gran portiere.
La coppia dei terzini è stata brillante per la decisione estrema nella entrata, ma non proprio per la rigorosa precisione nei rimandi.
Volenterosi ma non [classici?] i mediani laterali, Tiburzi più efficace di Piccolo (aveva anche un compito più agevole), Cassese si è [assegnato?] tutto il gravoso compito del sostegno ed ha [?] con continuità sorprendente, impetuosità irresistibile in lungo ed in largo il campo, tenendo a bada da solo spesso anche i mediani avversari e sostituendosi in qualche momento agli attaccanti nell’insidiare Pelvi.
L’attacco bagnolese non è stato uguale alla difesa, è mancato in pieno nella fase finale: Kargus il cannoniere salernitano, che ha cercato a tratti di prender le redini della linea, ha giocato molto al di sotto della sua fama, in giornata discreta le ali, buono Parodi l’uomo del goal ed il piccolo Parascandolo, un giocatorino di grande avvenire, che ha fatto miracoli contro il povero Toth.
In complesso la Bagnolese non deve migliorare che l’attacco, allenarlo soprattutto al tiro (fin troppo modesto) ed al gioco un po’ più a terra: ma deve giocare, giocare molto ancora prima di essere bene a punto, di poter ottenere il rendimento massimo: e fra tutti Kargus ha bisogno di molto lavoro.
L’INTERNAPLES
La squadra cittadina ha cozzato contro una difesa troppo forte, vigile sempre a combattere ogni insidia. I suoi attacchi travolgenti concettosi, spumeggianti di velocità e di spostamenti sono stati sempre presto o tardi tagliati a mezzo dagli accorti scrupolosissimi avversarii nel prevenire quasi l’evolversi dell’azione e se Ghisi non fosse stato alle spalle di Lobianco il goal l’Internaples non lo avrebbe segnato.
Ernesto Ghisi è stato il galoppatore insidioso, Ferrari il locmentatore intelligente, Sacchi lo scavalcatore violento: gli attacchi spezzettati dagli avversari han tolta l’abituale fluidità al quintetto, quella plastica manipolazione della discesa delle più belle giornate dell’Internaples.
Un incontro fra le due equipes con Sallustro in lizza riuscirebbe veramente interessante.
La difesa cittadina non è stata eroica, ma ha fatto tutto il suo dovere sempre nelle più intricate fasi i terzini sono stati questa volta più efficaci dei mediani e Pelvi poi magnifico. Il minuscolo scoiattolo rosso ha difeso da per suo la grossa gabbia.
Tuffi, balzi, uscite sono state tutte di una decisione estrema ed hanno risparmiato qualche punto all’Internaples.
Gli azzurri hanno combattuto con baldanza sul campo avverso, ma non han giocato con la stessa autorevolezza dimostrata contro il Nemzeti martedì. Forse ne risentivano l’improba fatica: la palma d’onore della giornata spetta ai bagnolesi. Ai napoletani ora il riprenderla negli incontri di allenamento prima dei gironi finali.
LA PARTITA
Pubblico non eccessivamente numeroso sul campo dell’Ilva a Bagnoli. Gli appassionati ed i buongustai non sono mancati ed han vissuto un duello veramente interessante con una disciplina che è stato di alto onore pei due pubblici napoletani.
Agli ordini dell’arbitro Galassi dell’Audace di Roma le due squadre scendono in campo così inquadrate:
BAGNOLESE: Finizio, Zita e Lobianco, Tiburzi, Cassese, Piccolo, Invorio, Parascandolo, Kargus, Parodi e Polisano.
INTERNAPLES: Pelvi, Claar e Minter, Toth, P. Ghisi e Marra, Sacchi, Ferrari, E. Ghisi, Valente e Carcano.
La Bagnolese ha la scelta del campo, ma preferisce il campo in salita, ma a favore di sole.
L’Internaples ha l’invio: Ghisi e Marra si fan luce subito, Cassese respinge, poi Ghisi sbaglia un tiro sulla sinistra.
La breve minaccia è rintuzzata dalla Bagnolese: Parascandolo allunga alto a sinistra. Polisano risponde ed Invorio sbaglia in pieno da 4 metri.
Un susseguente tiro di Polisano è respinto da Claar, poi è Minter che entra di astuzia a soffiare il pallone a Parodi e Kargus su tiro di punizione tirato da Piccolo fallisce per poco.
Le prime battute del match sono così a favore della squadra più volitiva benché meno precisa. Tiri e passaggi bagnolesi si accavallano e si rimediano mentre Cassese inizia quel suo lavoro di rifornimento, il quale terrà la sua squadra insistentemente in campo avversario.
L’Internaples studia più l’azione e tarda a ritrovarsi. Un centro di Invorio è bloccato di posizione da Claar che invia agli avanti. Ghisi ghermisce il pallone, scarta Cassese, sguscia a Lobianco, è solo innanzi al goal, ma Finizio energico blocca in gioco pericoloso.
L’Internaples conserva l’iniziativa ed un centro di Carcano è ribattuto alto da Ferrari.
L’orgasmo degli attaccanti facilita il compito delle difese.
Claar leva un difficile pallone dai piedi di Parodi e di rimando Lobianco salva di forza una vertiginosa discesa di Sacchi.
Un free-kick di Piccolo al 17′ va fuori e Pelvi è costretto a salvarsi da un colpo di testa di Kargus.
Un preciso free-kick di Sacchi al 20′ passa fra una selva di gambe paurosamente innanzi la porta di Finizio, ma senza effetto.
Di rimando Invorio e Parascandolo impegnano a fondo Pelvi, che si salva a corner.
Ferrari ribatte di testa il tiro di Parascandolo e Lobianco entra in velocità ad infrangere la successiva discesa degli azzurri.
Il terzino bagnolese in uno scontro poi con Sacchi è a terra, ma presto si rialza: Polisano raccoglie l’allungo di punizione, trova facile il passo, che Marra ha un inizio incerto, ma tira fuori. Risponde l’Internaples con una folata Ferrari centra al volo di precisione e Carcano in velocità fallisce per poco di testa.
L’Internaples insiste all’attacco ed ottiene il suo corner al 36′. Tira Carcano, ma Piccolo di testa allontana.
E’ l’ultimo quarto d’ora della ripresa che Bagnoli stringe la minaccia.
Cassese a metà campo sostiene incessante i suoi uomini e Pelvi è chiamato ad arrestare un prrimo tiro di Kargus, poi un passaggio di Parodi.
Subito dopo Polisano fallisce da 4 metri il bersaglio ed al 40′ Claar salva miracolosamente a corner una intricata situazione. Tira Polisano, Toth ed Invorio si scontrano e restano qualche secondo a terra mentre il pallone va fuori.
Cassese tiene ormai il comando della partita e non molla, si avvicina ai mediani e tenta l’insidia con uno dei suoi portentosi spioventi.
Il portierino napoletano toglie di classe il pallone a Polisano e poco dopo un debole tiro di Kargus.
L’insistenza accentuata bagnolese però non conclude per l’infelicità al tiro e la poca prestanza dell’attacco.
Pino Ghisi infrange risoluto l’assedio avversario ed ancora l’Internaples imbastisce una classica discesa, il pallone viaggia da un azzurro all’altro e da quattro metri Sacchi invia un bolide raso terra che Finizio blocca in angolo. Una punizione di Cassese dà modo a Kargus di farsi luce fra i terzini, ma Claar sorveglia ed il tiro va fuori. Dopo poco termina la prima ripresa.
Il secondo tempo pel declivio naturale del campo si annunzia a favore dei bagnolesi.
IL GOAL NAPOLETANO
E L’ESPULSIONE DI CASSESE
I nerostellati infatti attaccano ottenendo subito un corner senza effetto. Un altro calcio d’angolo dopo qualche minuto provocato da Minter subisce la stessa sorte. Poi la situazione da un rimando di Minter si capovolge. L’Internaples tiene il campo avversario e Ferrari sbaglia per poco. […]

24 gennaio 1926: Internaples-Casertana 2-0

Da “Il Mattino” del 26-27 gennaio 1926:

Internaples e Bagnolese vittoriose nella I Div.
La Casertana, discesa in campo con la più decisa intenzione di cancellare il catastrofico ricordo del match di andata, è riuscita in gran parte a fare onore alle sue promesse, riuscendo per tutto il primo tempo a mantenere inviolata la sua rete e ad ostacolare il vigoroso serrate finale degli azzurri napoletani. Il match, che ha visto nelle file di Carcano l’assenza di Minter e di Sallustro, ha assunto sin dalle prime battute carattere di lotta aspra e travolgente. Il gioco ha esulato, naturalmente dalla pelouse e l’incontro è stato una successione di azioni nell’uomo piuttosto che nel pallone. Privo di Sallustro, con Ferrari in giornata scialba, l’attacco napoletano ha mostrato chiaramente la sua incertezza di penetrazione, pure insistendo in permanenza a ridosso del viluppo difensivo avversario. La Casertana merita lode, però, per l’intelligente tattica assunta e svolta in campo. Gli uomini di De Nigro, infatti, lasciando quasi sempre all’attacco solo le ali ed il centro, hanno costituito uno sbarramento difensivo efficace, lasciando all’improvviso rovesciarsi del giuoco ed all’insidioso allungo l’alea offensiva. Il giuoco, così, spostato a volta di colpo, ha visto anche la casacca casertana sotto la rete di Pelvi ch’è stato costretto a belle parate.
La mediana azzurra, però, ha avuto sempre agio di mostrare la sua autorevolezza, in ispecie nel secondo tempo allorché Toth è tornato al suo posto abituale, rifornendo l’attacco d’innumerevoli palloni e sbarrando decisamente ogni spiraglio all’insidia degli ospiti. La partita non ha, quindi, una storia largamente emotiva ed interessante. Certo il ritmo delle azioni e la loro pesantezza han dato qualche impressione alla folla, numerosa ed esaltata.
L’attacco napoletano, in ispecie nella ripresa, ha battuto a larghe ondate la barriera della difesa avversaria, tentando sorpassarla anche d’impeto, oltre che di stile, ma si è infranto per merito precipuo di Costa, passato a difesa, e del tiro estremo, cui perveniva dopo avere superato a fatica la decisa coalizione degli altri uomini chiamati anche a difesa: né è da dimenticarsi la bella giornata del portiere Ferranini che ha salvato innumeri situazioni per virtù propria ed un po’ anche per fortuna.
La Casertana, che aveva di fronte, ieri, però, un Internaples cui la sicurezza della vittoria tarpava le ali dell’efficacia e della potenza ed al quale non riusciva per molte cause a dare al match tono diverso da quello imposto dai suoi avversari merita ampia lode per l’impegno e per la volontà dimostrati. Grandi calci, sì senza scopo, ma puntigliosa energia di reazione, persistenza eccessiva, anche, ma encomiabile sforzo di generose travolgenze.
In poche parole è ieri esistita contro l’undici di Carcano una squadra, una compagine che, pure inferiore per giuoco e per uomini, ha saputo impegnare a fondo l’avversario, insidiandolo anche pericolosamente.
[…]
mantenendo inspiegabilmente il giuoco alto, non ci hanno fatto assistere alle belle discese concretate con trame eleganti di passes e di dribblings, rendendo pan per focaccia alle carezze… avversarie. Le linee, disunite, sono state inferiori all’attesa. Strana caratteristica quella dei nostri azzurri: l’attacco riesce ben presto a segnare! Ecco sul campo una vivida bellissima serie di offensive entusiasmanti per stile e per velocità, ecco folgoranti discese, irte di palleggi precisi e sapienti, ecco cross travolgenti
e belle centrate. Il goal non corona gli sforzi dell’attacco? Vedrete freddezza, indecisioni, fredde ceneri, ravvivate a volte da barlumi di fiamma, fino al goal sospirato! Nella partita d’ieri, ancora una volta l’Internaples ha mostrato tale caratteristica. E’ evidente, però, che la sorpresa di trovarsi di fronte ad una squadra che, una volta dominata, mostrava insospettate facoltà di resistenza, ha indebolita l’azione degli uomini di Carcano, i quali però,
hanno saputo chiudere, per tutta la partita, salvo brevi incursioni, gli avversari in stretta difesa. Dell’Internaples ottimi Pelvi, Marra e i due Ghisi; della Casertana il trio difensivo e Costa. Per la cronaca, gli azzurri, dopo avere sciupati due calci di rigore, segnavano su una terza previsione del genere con Claar: a 30 secondi dalla fine, Pino Ghisi marcava il secondo punto. Lodevole l’arbitraggio di De Martino.

28 febbraio 1926: Puteolana-Internaples 0-2

Inizialmente previsto il 31 gennaio, rinviato al 28 febbraio. A tavolino per forfait.

7 febbraio 1926: Stabia-Internaples 0-6

Non è disponibile al momento la cronaca di questa partita.

Prima Divisione – Semifinali di Lega Sud Girone A

14 marzo 1926: Fortitudo-Internaples 1-1

Da “L’Impero” del 15 marzo 1926:

Sui campi della Capitale
Fortitudo-Internaples
(Stadio Nazionale)
La Fortitudo inizia domani sui campi della Capitale il secondo episodio del gran dramma sportivo che per mesi e mesi tiene in orgasmo e in apprensione tutta una moltitudine di cittadini.
Nel mentre l’Alba scende a Taranto, contro i biancoverdi della Pro Italia, i rossobleu di Borgo ospitano la poderosa compagine dell’Internaples.
L’incontro è di cartello e per la Fortitudo rappresenta il primo severissimo collaudo.
I rossobleu hanno terminato il girone eliminatorio a mezza lunghezza dall’Alba.
Essi, dopo prove durissime superbamente superate, sono caduti sotto le ondate di assalto dei laziali e degli albini.
L’ultima speranza di poter ancora conquistare il titolo (il reclamo per la partita perduta alla Rondinella) è caduta col rigetto del reclamo stesso.
Tutto questo non c’entra un gran che con la contesa di domani, ma può costituire sempre un eccellente incentivo per la Fortitudo a combattere con maggior impegno per non sfigurare nel duello a distanza con la rivale biancoverde.
L’Internaples giunge a Roma vergine di sconfitte. Esso ha condotto un campionato a gran carriera, vincendo, in casa e fuori, quasi sempre a mani basse.
Sotto le cure esperte ed appassionate dell’ex nazionale Carcano, la squadra partenopea è oggi, e meritatamente, all’avanguardia del calcio campano-meridionale.
Gli stessi livornesi, che ultimamente allo Stadio si batterono con l’Alba, ebbero per i giocatori dell’Internaples parole quanto mai lusinghiere.

La squadra è un complesso di atleti dal valore indiscutibile che svolgono un gioco di ottima intesa, piacevole e robusto che non trova soverchiamente difficile lo scardinamento delle difese avversarie.

La squadra è combattiva e non si arrende facilmente. Ha facoltà di ricupero veramente degna di rilievo.

Tuttavia riteniamo che questa sua prima calata sul terreno dello Stadio, non debba riuscirle eccessivamente felice.

La Fortitudo, quadrata e possente compagine dal cuore di ferro, attende a piè fermo l’urto.

Le sue possibilità sono fortissime.

Se la squadra di Borgo potrà allineare tutti i suoi uomini migliori, l’Internaples tornerà ai patri lari col primo insuccesso della annata.

Da “L’Impero” del 16 marzo 1926:

Sui campi della Capitale
Fortitudo-Internaples alla pari 1-1
Raramente il pubblico ha avuto modo di assistere ad un incontro così poco avvincente e così sconclusionato come quello di ieri fra romani e napoletani.
Se non avessimo veduto altre volte all’opera le due contendenti, a giudicare da quanto abbiamo veduto ieri, dovremmo dire che il gioco del calcio nelle regioni centro-meridionali ha fatto ben pochi e apparenti progressi.
L’abilità e l’oculata rigidezza dell’arbitro signor Pinasco è andata sprecata in un incontro come quello di ieri allo Stadio fra Fortitudo e Internaples che ci ha riportati ad ammirare (!) un gioco vecchio di dieci anni, privo d’ogni bellezza, di ogni finezza, d’ogni accorgimento tecnico e tattico.
Ambedue le squadre hanno deluso.
La Fortitudo, mancante di Scandola, è incappata in una giornata più nera della caligine. La poderosa e quadrata compagine che, una ad una, aveva saputo irresistibilmente piegare tutte le avversarie romane, è stata ieri assolutamente irriconoscibile.
I suoi avanti sono stati assolutamente fermi. La linea di attacco non è esistita come organicità d’insieme, né tampoco è esistita nei suoi singoli componenti, dai quali mai è partita una di quelle azioni fulminee e travolgenti che in altre occasioni avevano aperto la via del goal avversario.
La difesa si è comportata meglio, ma anche qui nulla di eccezionale.
Vittori solo, benché il goal segnatogli da Ferrari fosse parabilissimo, non ha tradito la sua fama. Imprecisi e fallosi i terzini, dal calcio malienzo e nient’altro potente, la squadra ha accusato qui un’altra sua falla di rilevante entità. Troppo lento, quasi spatico Scaramucci per essere redditizio; più preciso, più tempista il Bianchi (anch’egli però mancante di un forte rimando), ove non fossero accorsi energicamente i sostegni: assai spesso, troppo spesso, gli avanti partenopei si sarebbero trovati soli e padroni della situazione davanti a Vittori.

La linea mediana ha permesso alla Fortitudo di reggere con un certo decoro fino alla fine d’una partita che sembrava alla mercé degli avversari.

Come al solito Ferraris IV è emerso sui compagni, svolgendo un gioco affannoso e sovente impreciso ma pur sempre efficace, esaurendosi però in un lavoro massacrante che non potrà non fargliene risentire a breve scadenza tutta la gravità.

Ferraris è stato di una continuità portentosa riuscendo spesso a salvare, con la sua tempestiva presenza, le critiche situazioni create dall’errata posizione dei suoi terzini.

Zamporlini e Scocco lo hanno coadiuvato mirabilmente nelle azioni difensive, immobilizzando le due ali velocissime, senza mai cedere all’improba fatica.

La linea di mezzo è però caduta nel peccato comune, di lasciare cioè completamente isolata quella d’attacco, la quale già di per sé slegata, priva anche del dovuto rifornimento, ha vagato per il campo non riuscendo che raramente a portare una seria ed organica minaccia alla rete brillantemente difesa da Pelvi.

Tuttavia, con una linea attaccante scombussolata e fiacca ogni oltre dire, la Fortitudo per poco non ha colto il successo. Un colpo di testa di Bramante che ha mandato la palla a viaggiare sulla traversa dalla parte opposta a quella dove si trovava Pelvi, ed un bolide di Delfini scoccato ad un minuto dalla fine e miracolosamente parato dal rosso portierino napoletano hanno fatto correre il rischio alla squadra partenopea di tornare a casa con una amara delusione.

La Fortitudo può però essere lieta dell’esito. E’ indubbio che in seguito la squadra potrà e farà assai meglio di ieri, comunque nelle condizioni in cui si è presentata di fronte all’Internaples, il risultato pari rappresenta per essa una soddisfacente soluzione.

***

Dell’Internaples è difficile poter dire se quello di ieri rappresenta un successo od uno smacco.

La squadra di Carcano ha tenuto il campo con assai maggior autorevolezza e disinvoltura che non la Fortitudo ed una sua vittoria sarebbe stata regolare, tuttavia se la si dovesse misurare col metro fortitudiano il giudizio che se ne trarrebbe non le sarebbe eccessivamente favorevole.

E’ oltremodo improbabile che all’Internaples si ripresenti un’occasione così propizia come quella di ieri, di una Fortitudo cioè che ha combattuto molto al disotto del suo valore e che ha reso meno della metà di quello che normalmente usa rendere.

Se contro una Fortitudo che era l’ombra di se stessa, non ha saputo cavarsela che coll’incontro pari, l’Internaples non è poi quel formidabile team che le cronache di passati incontri ci hanno fatto credere. Sarà bene però, prima di dare un giudizio definitivo, attenderla ad un’altra prova.

Ieri la sua esibizione non è stata soverchiamente brillante. I suoi attaccanti, ottimi nell’impostare e nello svolgere piacevoli trame d’attacco, sono stati forse ancor più inconcludenti ed indecisi degli avversari nel momento culminante dell’azione.

L’intelaiatura della compagine è però assai solida.

L’estrema difesa è difficilmente sormontabile. Pelvi, agilissimo e dal colpo d’occhio di rara intuizione, offre un senso di sicurezza quale pochi altri guardiani sanno dare.

Marra è un castigo di Dio che non fallisce una palla, dal calcio potentissimo dalla mobilità sconcertante che supplisce ad iosa alle lievi manchevolezze del fino, astuto ma ormai anziano Minter.

La linea di mezzo non è forse irresistibile ai lati, ma ha in Ghisi un atleta poderosissimo e ed instancabile che distribuisce con oculatezza e con precisione e che un senso sviluppatissimo della posizione gli permette di trovarsi ovunque senza troppo sprecare delle sue forze.

I suoi compagni laterali gli sono nettamente inferiori. Il vecchio Carcano gioca con astuzia e con impegno ma ormai dalla sua parte si passa con una certa facilità.

Gli attaccanti filano ottimamente ma perdono il controllo della palla nell’area di rigore avversaria.

Il gioco dei partenopei è stato di migliore fattura di quello dei rosso-bleu. Essi lo svolgono con una padronanza sulla palla che ieri mancò ai fortitudiniani. Inoltre sanno smarcarsi rapidamente e non inviano al compagno se non dopo essersi assicurati che il tiro non sia intercettato dai mediani avversari.

In complesso una squadra ottimamente inquadrata che ieri non ha vinto un po’ per sfortuna ed un po’ per l’efficace difesa di Vittori e della seconda linea rosso-bleu.

La partita

Alle 15 e 10 entrano in campo le squadre: prima l’Internaples e quindi la Fortitudo, entrambe applauditissime. Un poderoso gruppo di supporters napoletani saluta alla voce l’undici concittadino. Cominciano i tiri di prova, ma subito entra l’arbitro sig. Pinasco di Genova che chiama i giuocatori: consueto scambio di fiori, il triplice eja, gli applausi del pubblico e quindi i due undici si allineano nella formazione seguente:

Fortitudo: Vittori, Scaramucci, Bianchi P., Scocco, Ferraris IV, Zamporlini, Delfini, Bianchi A., Blamonte, Sansoni III, Canestrelli.

Internaples: Pelvi, Minter, Marra, Carcano, Ghisi II, Toth, Valente, Sallustro, Ghisi I, Ferrari, Sacchi.

La Fortitudo, che ha avuto contraria la sorte e giuoca contro sole, dà il calcio di invio alle 15 e 15 precise; la palla staziona un momento al centro e quindi l’Internaples se ne impadronisce e porta la prima minaccia alla rete di Vittori. La difesa rosso-bleu è sorpassata, ma Scaramucci interviene e riesce a liberare in corner; tira Valente, ma fuori.

La palla torna a metà campo e il giuoco langue; qualche accenno a pesantezza prova l’immediato intervento di Pinasco e al 5′ minuto un primo tiro di punizione contro i napoletani viene alquanto male sfruttato dai rosso-bleu. Corner contro Napoli all’8′ minuto e poi è ancora l’Internaples che attacca; il suo giuoco che si svolge preciso ed armonico preferentemente fra i tre uomini del centro, con passaggi secchi e brevi, confonde la difesa romana che stenta a ritrovarsi. Al 12′ un colpo di testa di Ferrari sfiora la traversa, ma subito dopo la Fortitudo sembra riprendersi e riesce a marcare una leggera superiorità. Prevalenza, però, non conclusiva e che non porta ad alcun risultato concreto: Ferraris tira a Fiori e poco dopo Canestrelli sciupa uno dei pochi passaggi precisi di Sansoni III. Calcio di punizione contro Napoli al 18′: tira Scaramucci e la palla piomba dinanzi alla rete azzurra: mischia paurosa e confusa; Bianchi ha la palla, ma si attarda e Pelvi può miracolosamente impadronirsene e allontanare la insidia. Secondo corner contro Napoli, sempre da destra: niente di fatto.

I napoletani passano alla controffensiva: Ferraris si prodiga, alla perfezione coadiuvato da Zamporlini e Scocco, ma in un giuoco quasi negativo perché i suoi rimandi troppo lunghi e potenti vengono raccolti solo dalla difesa avversaria che rifornisce con maggiore precisione i propri avanti.

La prevalenza degli ospiti è palese e non accenna a terminare: rare sgroppate di Sansoni, Bramante e Bianchi lasciano il tempo che trovano e vengono facilmente respinte. I forwards rosso-bleu sono oggi assolutamente inconcludenti: manca ad essi del tutto la più modesta oculatezza ed anche la foga proverbiale mostra di averli abbandonati. Buon per loro che anche gli avanti azzurri non brillano per decisione e risolutezza; le azioni ben iniziate, bene organizzate e meglio svolte, in area di rigore, sembrano perdere ogni efficacia ed il tiro conclusivo tarda troppo a venire e d’altra parte Scaramucci e Bianchi non permettono che si passi.

Al 30′ Canestrelli sciupa un’occasione propizia e due minuti dopo Sansoni lo incita. Il pubblico, evidentemente deluso, non sa più incitare e rimane freddo e inerte.

Nuova azione degli azzurri e questa volta la minaccia viene dalla estrema destra: Valente fugge lungo la linea laterale di fallo e, vanamente marcato da Zamporlini, scocca un cross potente a mezza altezza: Vittori intuisce il pericolo e si getta in tuffo, ma la palla gli sfugge e Ferrari, prontissimo, la scaraventa nella rete. – Goal! Siamo al 35′ minuto. I supporters napoletani scattano in piedi e urlano la loro gioia e applaudono; il pubblico romano non ha nemmeno la forza di mostrarsi cortese!…

Fortitudo, alla frustata che l’ha colpita in pieno, si scuote e reagisce: pare che ai leoncelli di Borgo sia tornato il coraggio più ardente. Discesa rabbiosa e fulminea che sconvolge in tromba linea mediana e terzini: urlo di speranza della folla, ma Canestrelli tira fuori. Il giuoco immediatamente cala di tono. Fall-Kick contro gli ospiti al 44′: Toth, in una rimessa in giuoco su fallo laterale, tocca con i piedi la linea, e Pinasco, cui nulla sembra sfuggire, fischia la punizione.

Tira Scaramucci e per la terza volta egli riesce ad imprimere al pallone la traiettoria elicoidale: Pelvi interviene, ma non riesce a respingere e Sansoni III può marcare il pareggio pochi secondi prima che l’arbitro fischi la fine. Fra il pubblico si invertono le parti: clamore entusiasta dei romani, silenzio assoluto dei cittadini partenopei!…

Nell’intermezzo fervono le discussioni: nessuno è convinto del giuoco delle due squadre, giuoco freddo e monotono. I romani tuttavia, dall’apparente risveglio fortitudiniano, sperano cose migliori… ma anche i napoletani sperano!

L’incertezza è del resto brevissima perché alle 16 e 15 Pinasco richiama in campo le squadre e la danza ricomincia… Fortitudo attacca e culmina con un tiro insidiosissimo di Sansoni: Pelvi para fortunosamente, la palla va a fallo ed il conseguente calcio d’angolo viene risolto da un tempestivo intervento di Minter. Sono i rosso-bleu che impongono l’offensiva e gli azzurri retrocedono a difendere la loro casa.

Il giuoco, però, è ben lungi dal soddisfare e si risolve in una monotona serie di combinazioni imprecise ed irresolute che aumentano il disagio e la freddezza del pubblico.

Non riusciamo a segnare più alcuna fase di rilievo. Né un tiro di punizione, né un calcio d’angolo, ambedue contro Napoli, riescono ad imprimere al giuoco una maggiore energia. Al 17′ Canestrelli, solo dinanzi alla rete, sciupa la facile conclusione, mandando a rimbalzare il pallone sulla decrepita pista di legno. Altro corner contro Napoli al 30′ minuto, che per poco dà alla Fortitudo la sospirata vittoria: tira Delfini, Bramante riprende di testa, ma la traversa respinge lontano e poco dopo una quasi analoga situazione si ripete fra i napoletani. Un cross di Valente che fallisce di pochi centimetri l’obiettivo.

Non vi è più niente che abbia il potere di interessare ed è facile intuire come sia poco probabile che il punteggio possa variare. Un potente e bellissimo tiro di Delfini, viene altrettanto magnificamente parato da Pelvi e pochi minuti dopo sopraggiunge la fine, che viene salutata da rari e scarsi applausi, anche questi, forse, di liberazione…

Eccellente l’arbitraggio di Pinasco, da cui non ci si poteva attendere di più: non un solo fallo gli è sfuggito ed ha saputo mantenere il giuoco nelle linee più corrette, assolutamente scevro di qualsiasi accenno a giuoco pesante.

Il pubblico lo ha più volte e meritatamente applaudito.

Dal “Corriere della sera” del 15 marzo 1926:

ROMA. Fortitudo e Internaples 1-1. – I napoletani segnano per primo con Ferrari al 35° minuto del primo tempo. Fortitudo pareggia con Sansoni nove minuti dopo. Arbitro Pinasco.

Da “Il calcio”:

FORTITUDO – INTERNAPLES 1-1

Roma. La prima partita di semifinale del girone A, giuocatasi a Roma tra fortitudiani e napoletani si è svolta da ambo le parti con quell’impegno che la posta meritava.

Prevalenza iniziale dei romani. Al 7° Marra, pressato da Bramante, si salva in corner. Al 10° Sacchi ha la palla ma Zamporlini gliela toglie. Sacchi non potrà più muoversi francobollato dal bravo halver fortitudiano.

Le azioni poi si equivalgono. Bramante ha una fuga spezzata da Minter. Valente fa trattenere il respiro ai supporters rossobleu con una sua azione irruente. Si ha ora, a metà del primo tempo, una bella cavalcata romana: Bramante, arretrato, passa a Sansoni III: Pelvi para il tiro, riprende Bianchi I, che calcia alto. Al 4° (?) Valente centra debolmente di lontano. Il vento sposta la traiettoria naturale del pallone. Vittori para, ma si lascia sfuggire il pallone che, ripreso da Ferrari, entra in rete. Stanno per scadere i primi 45 minuti quando Sansoni III viola con un bel tiro la rete di Pelvi. La ripresa ha più respiro e nessun spostamento di punti. Arbitro Pinasco.

21 marzo 1926: Internaples-Messinese 5-0

Da “Il Mattino” del 23-24 marzo 1926:

L’attacco napoletano travolge la Messinese
L’evidente distacco fra le due squadre non ha trovato nel punteggio il suo indice esatto: altri tre goals all’attivo degli azzurri avrebbero, con più lampante risalto, stabilito meglio le differenze di classe e di giuoco tra le compagini in campo.
Avevamo attesa una prova più convincente degli ospiti, dopo il risultato di Messina. Il Liberty, è vero, era riuscito a batterli sul loro campo, ma non aveva potuto salvare la propria rete, difesa da un atleta che risponde al nome di Visciano; immaginavamo, quindi, una squadra efficace soprattutto in difesa, ma dotata anche di un attacco, certo non superlativo, almeno efficiente.
La Messinese, è esistita, invece, come squadra organica solo nel primo quarto d’ora di giuoco. Lanciato all’inizio quasi di scatto, quintetto offensivo siciliano, mercé la sua irruenza, gli halves azzurri, tardi ad iniziare il proprio lavoro, e penetrava fino a Pelvi, impegnato presto in due difficili parate. Conclusive azioni in linea, a base di tecnica, ma concreta, impegnavano a fondo l’estrema difesa napoletana che, per colpa di Minter, per filo non marcava un autogoal. Forse inebriata da questo inizio felice, forse profittando della sorpresa avversaria la Messinese mostrava in tale tempo chiarezza di elaborazione, vivacità di scatto e decisioni rimarchevoli: la partita appariva ai nostri occhi sotto un aspetto ben diverso da quello facilmente previsto.
La scena doveva, però, presto mutare. Gradualmente l’Internaples, che sorpreso dal velocissimo inizio avversario aveva perduto il controllo del match, imponeva la propria azione, stabiliva la sua autorevolezza di giuoco, assumeva il comando dell’incontro. Halves ed attaccanti riprendevano contatto e la difesa riacquistava lena: il magnifico quintetto azzurro entusiasmava per la bellezza delle proprie azioni.
Capovolto così il ritmo del match, la Messinese subiva mano a mano l’ascesa napoletana verso il perfetto rendimento complessivo difendendosi con serrata lena per il timore, cedendo di schianto, come squadra, nella ripresa: tali, in pochi tratti, i caratteri del match giuocato ieri all’Arenaccia.
La prova dell’undici azzurro non ci ha, però, accontentati.
L’Internaples avrebbe dovuto uscire, ieri, dal campo con un bottino maggiore, preziosissimo nei riguardi del goal-average: si può dire, invece, che tutto abbia fatto per ottenere l’opposto.
L’attacco cittadino, del quale tuttavia abbiamo ammirato bellissime ed organiche azioni, non ha avuto che a tratti il suo pieno largo respiro: il giuoco è stato monotono per la sua impostazione, frammentario nel suo svolgimento.
L’insistere di continuo a sinistra ci ha fatto assistere a brillanti virtuosismi del duo Sallustro-Carcano, ma ha privato la linea dell’altro suo splendido settore: Sacchi-Ferrari. […]
Anche ieri il nostro undici è apparso, così, abulico alle prime battute; sarà, perciò, opportuno che Carcano curi tale inconveniente, dipendente piuttosto da snobismo che da vere e proprie cause tecniche, al fine di evitare dolorose sorprese.
Passando all’esame degli uomini e delle linee, è doveroso riconoscere alla Messinese doti di animo e di foga rimarchevoli. La difesa siciliana è apparsa ottima più che per i suoi elementi individualmente, per la collettiva azione degli halves e dei backs, chiusi in una ostinata e rabbiosa reazione. L’attacco, invece, tagliato netto dal suo sostegno, è fallito in pieno, a parte le sue prime azioni.
Mancano alla squadra soprattutto gli uomini. Certo, al contrario, non mancano al team accenni tecnici, sia pure di natura spiccia. E’ la classe individuale che è poca, in generale. Solo Labruna e Sparacino all’attacco, i due Fulci, Ritter e Gentile nelle linee arretrate si fanno notare per giuoco e per doti: Lucchesi ha salvata la squadra da una più dura punizione.
Degli azzurri Sallustro ha avuto la sua giornata: tre bellissimi goals hanno premiato il suo sforzo generoso ed intelligente. E Ghisi, che ha marcati gli altri due punti, ha avuto azioni felicissime, ma ha ristretto troppo al centro il suo giuoco: Ferrari, prestato più ad inviare precisi palloni sia a Carcano che a Sacchi, si è distinto per le luci della sua personale azione; Sacchi, invece, è stato trascurato dai compagni di linea, in ispecie nella ripresa: brillantissimo Carcano. I mediani napoletani hanno costituito il più efficace sostegno dei propri attaccanti: ottimi Ghisi e Marra: la difesa è apparsa salda e omogenea. Pelvi, pochissimo impegnato, ha avuto due parate degne della sua classe e della sua fama.
L’incontro, che sul finire ha visto in campo un po’ di nervosismo fra i giuocatori, è stato diretto da Torre di Taranto; molto pubblico e grande entusiasmo nelle tribune.
MESSINESE – Lucchesi, Gentile e Ritter, Fulci II, Mondello e Pocobello, Stracuzzi, Fulci I, Sparacino, Labruna e Lavalle.
INTERNAPLES – Pelvi, Claar, Minter, Toth, P. Ghisi e Marra, Sacchi, Ferrari, Ghisi E., Sallustro e Carcano.

Dal “Corriere della Sera” del 22 marzo 1926:

NAPOLI. – Internaples batte Messina 5-0. – I napoletani hanno dimostrato la loro superiorità sin dal primo tempo con due goals segnati al 20° e al 40° minuto da Sallustro. Nella ripresa l’Internaples ha segnato altri tre goals: due con Ghisi e uno con Sallustro. Arbitro Torro.

28 marzo 1926: Anconitana-Internaples 1-1

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18 aprile 1926: Internaples-Liberty 2-0

Da “Il Mattino” del 18-19 aprile 1926.

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2 maggio 1926: Internaples-Fortitudo 3-1

Da “Il Mattino” del 4-5 maggio 1926:

L’Internaples assume risoluto il comando
del girone battendo la Fortitudo per 3-1
L’Internaples può essere superbo del risultato di domenica. Contro una squadra dal giuoco deciso e veloce, dall’insidia pronta e dall’astuzia fulminatrice, contro un team fornito in ispecie di una mediana autorevole e di una estrema difesa omogenea, gli azzurri, dopo un tempo incolore, hanno poi dato tutta la loro energia per guadagnare la vittoria.
I campioni campani, preoccupati più degli uomini che del giuoco, apparivano all’inizio fermi, lasciando quasi liberi gli avversari, quasi favorendo il loro ritmo di offesa. Il semplice, ma eficace, sistema romano di sfruttamento delle ali trovava ben presto il suo impiego, insieme a pericolose serie di allunghi, che applicavano le estreme maglie cittadine ad un difficile lavoro di intercettamento. Toccava al nostro attacco tentare le prime reti della sua tecnica e corretta insidia: un penalty ottenuto per fallo contro il bravo Fiorini era parato dal portiere romano.
Nulla può disaminare quanto lo sfiorare un’affermazione e sentirsi respinti dalla sorte! Gli azzurri, un po’ incerti, su di una carica a Pelvi, lasciato in balia degli avversari, subivano al quinto minuto, a porta vuota, un goal, su tiro di Canestrelli.
Sembrava allora che un triste vento di sfortuna, spirava contro i napoletani; riusciva, così, facile ai romani imporre per un certo tempo il ritmo della propria semplice, ma insidiosa offensiva.
Ed ecco che la folla, agghiacciata dallo svolgimento infelice del match, entra in campo col suo appassionante entusiasmo. Sorretti da una volontà superiore, […] sferrati dallo sdegno del pubblico, gli azzurri [si riscattano] […].
[…] Due tiri di Sacchi e Ghisi hanno tolto il respiro, poi, a dieci minuti dalla fine del tempo la splendida azione del goal: Fiorini, in possesso del ball, su allungo di Marra, centra preciso e Ghisi [… segna], tra […] applausi.
[… L’Internaples si porta in vantaggio …]
L’attacco cittadino ben presto riannoda le sue file: una fantastica traversa su tiro di Ferrari, apparso ieri magnifico salva un goal sicuro. L’azione napoletana insiste con superba efficacia ed ecco che Fiorini, su passaggio di Ghisi, centra deciso ed infila con uno splendido tiro la rete di Bramante: la folla scatta in irrefrenabile gioia.
La partita non muta il suo tono: un quarto goal, segnato da Ghisi, viene giustamente annullato per offside: il fischio dell’arbitro saluta la vittoria dei napoletani, che nella risposta hanno addirittura schiantata la forte avversaria.
Contro uomini pericolosi quali i rossobleu, gli azzurri hanno chiaramente mostrato i loro pregi ed i loro difetti. Parliamo dei primi, perché non vogliamo rattristare la gioia collettiva con critiche, pur giuste che siano.
Carcano ha potuto pienamente giudicare quello che occorrerà fare per la sua squadra.
I campioni campani meritano la lode più viva per il magnifico animo mostrato.
Qualunque squadra avrebbe potuto risentire di un inizio così sfortunato ed infelice. Gli azzurri, però, hanno saputo rafforzare il loro cuore, ottenendo il giusto premio alle loro fatiche.
La parte migliore del team è stato l’attacco, che ha avuto E. Ghisi e Ferrari in magnifica giornata, entusiasmante il primo per le sue inesauribili e generose galoppate, splendido l’altro di maturazione tecnica e per intelligenza di giuoco.
Sacchi, Sallustro e Fiorini, che ha il merito di aver segnato anche un bellissimo punto, sono stati in tutto degni dei due compagni.
La linea ha avuto azioni splendide per impostazione e per efficacia, uscendo dal campo trionfatrice del match.
I mediani, dopo un time incerto, si sono pienamente ritrovati nella ripresa.
Pino Ghisi ha avuto, così, momenti realmente scintillanti di azione, oscurando perfino il magnifico Ferraris IV, suo diretto rivale. Ottimo Marra; di certo rendimento, ma falloso ed ostinato a dar via libera all’ala, Toth.
La difesa napoletana, sfavorita prima dal vento e dalla preoccupazione, è stata poi sicura e brillante: Pelvi, emozionato e poco affiatato ai backs, ha alternati i momenti di incertezza a belle parate.
Nel complesso, l’Internaples si è nettamente staccato per giuoco e per affiatamento di linee dai suoi avversarii.
La Fortitudo, che non può disporre di un attacco della stessa forza della sua difesa, conta all’offensiva due uomini di grande valore: Scardola e Canestrelli. Le azioni pericolose da essa svolte hanno avuto origine solo da questi due atleti, apparsi degni della loro fama.
La mediana ha pienamente riconfermato il giudizio sul suo valore. Poche squadre possono disporre di una simile. Sugli halves romani, principalmente, ha battuto l’onda irrompente dell’attacco napoletano. Ferraris IV nel primo tempo ha spadroneggiato, ma ha nettamente ceduto nella ripresa: ottimi i due laterali.
L’estrema difesa rosso-bleu è stata all’altezza della sua linea di centro.
Bramante, Bianchi e De Micheli hanno tentato l’impossibile per salvare la propria rete.
L’arbitraggio di Gasperini, del [?], è apparso semplicemente magnifico per prontezza, per energia e per imparzialità.
Nulla ha turbato la magnifica giornata di sport che costituisce pel football campano una data indimenticabile non solo per il successo ottenuto, ma per l’ambiente magnifico in cui si è svolta l’asprissima lotta.
Lo svolgimento del match, il netto distacco di tecnica, la generosa anima che ha rifulso nei napoletani hanno chiaramente mostrato agli stessi romani, tristemente sorpresi, la magnifica ascesa del calcio campano.

Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 4 maggio 1926:

Internaples-Fortitudo 3-1

NAPOLI, 3.

Un importante match di foot-ball è stato quello svoltosi ieri al campo sportivo dell’Arenaccia tra l’Internaples e la Fortitudo di Roma.

Dopo una vivace battaglia, i campioni della Campania guadagnarono la partita con tre goals a uno.

 

9 maggio 1926: Messinese-Internaples 0-5

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16 maggio 1926: Internaples-Anconitana 4-0

Da “Il Mattino” del 16-17 maggio 1926.

Dal “Mattino” del 18-19 maggio 1926:

L’Internaples sicura finalista

dopo la vittoria sull’Anconetana per 4-0

Bleu d’Agnano

Per il primo anno la squadra cittadina ha vinto un girone di finale di campionato, e la sorte ha voluto che il successo fosse consacrato su quel campo di Bagnoli, che vide i primi palpiti d’uno sport, che anche fra noi ha conquistato tanti favori. E’ proprio il caso di spolverare l’etichetta lanciata lo scorso anno: Napoli ha una squadra. L’Internaples è succeduto al Savoia nel primato regionale e si è imposto a tutte le squadre del Sud pel suo giuoco organico, intelligente, ordinato, pel virtuosismo degli uomini d’attacco, inesauribili di finte e di astuzie, per la quadrata tenacia dei mediani laterali, l’accorto rifornire di un centro half, che ha fiato da vendere e tattica distributiva, per la volenterosità e la solerzia dell’estrema difesa. Così inquadrato l’Internaples ormai marcia sicuro alla conquista del primato assoluto nel Sud e con notevolissime chances di vittoria.

Il team di Ascarelli ha oggi tutta l’autorità dello squadrone destinato a giocare il tutto per tutto contro la squadra vincente di Lega Nord senza tema di sfigurare.

Ieri all’Ilva gli azzurri hanno vinto di intelligenza e di classe. Gli uomini di attacco costituiscono il motore del team (saldamente poggiato sullo chassis elvetico della seconda linea), quando gira senza perdere un colpo non v’è squadra che resiste al suo martellare, regolare ed incessante. Gli azzurri hanno imposto la loro superiorità con scioltezza di azioni, vivacità di ben combinate discese tutte portate con criterio alla fase finale.

Non arbitraria è quindi la previsione che la vincente di Lega Sud non sfigurerà tecnicamente di fronte a quella del Nord.

***

Qualche appassionato si è sorpreso della mancanza di ogni risposta da parte del “Corriere” alla sequela di contumelie spifferate con generale leggerezza da parte di una parte della stampa romana. Mi sono sempre piccato di avere il fiuto buono: non fermo che la caccia che meriti la cartuccia.

[…] Sarà una partita difficile, ma i nero-stellati in gran forma sapranno superare i nuovi ostacoli ed affermarsi come l’Internaples nell’altro girone. Una finale Lega Sud fra squadre campane sarebbe un trionfo, la vittoria dell’una come dell’altra passerebbe in seconda linea di fronte di quella di regione: bella, chiara, completa.

M.A. [probabilmente Mario Argento]

***

Contro un Internaples scintillante di un giuoco offensivo brillantissimo, forte di un sostegno inesorabile, sicuro anche in difesa, e, soprattutto, animato da una forza morale magnifica, l’Anconetana non ha potuto, dopo i due primi goals, non essere avvinta dalle spire di una sconfitta ben grave.

Errerebbe però chi credesse ad una sua resa a discrezione: il team di Bakony, fino all’ultimo, anche quando la perdita del suo centroavanti faceva sentire gravemente il suo vuoto, ha combattuto con il cuore più saldo, tentando di salvare almeno l’onore.

Non manca all’Anconetana base tecnica e rendimento individuale: il team difetta, invece, di quella classe collettiva che deriva dalla fusione di giuoco e di temperamento, dell’affiatamento fra le linee e, soprattutto, di un efficace sostegno.

Della squadra la difesa si è fatta largamente ammirare Amsel, veramente fantastico nelle parate alte, ha salvato la sua casacca da una sconfitta ben più grave. Forte di un coraggio magnifico, intuitivo e perfetto nella posizione, Amsel ha impressionato subito il pubblico, riscuotendo la più larga messa di applausi.

La estrema difesa è stato il più saldo reparto dei rossi di Ancona, anche quando la mediana appariva sommersa, i backs sono rimasti, con Amsel, a sbarrare la via all’incalzante offensiva napoletana.

La debolezza della squadra è apparsa, come supponevamo, negli halves, dei quali il migliore è stato senza dubbio Chiatti. Manca alla linea l’efficace sostegno dell’attacco, l’intercettamento del lavoro degli insides avversari.

30 maggio 1926: Liberty-Internaples 2-2

Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 1 giugno 1926:

Il Liberty pareggia con l’Internaples

dominando completamente gli avversari.

Il campionato calcistico centromeridionale ha chiuso la serie degli incontri con la bellissima partita giocatasi ieri sul Campo degli Sports fra il nostro Liberty e la squadra campione campana dell’Internaples.

Il discreto pubblico convenuto sull’amato ground di Via Carbonara, ha dato l’addio, anzi l’arrivederci alla squadra in campo, con l’animo ancora vibrante d’entusiasmo per la magnifica battaglia combattuta e per l’alto valore confermato dai nostri calciatori, capaci di fermare all’incontro nullo uno squadrone della forza di quello napoletano, un team completo ed omogeneo, che si appresta a combattere la bella, con l’Alba di Roma, per la vittoria assoluta nel Campionato centro-meridionale.

Chi non ha assistito all’incontro di domenica, potrà pensare che le note che oggi verghiamo, a due giorni dalla contesa, hanno sapore campanilistico. Ma con la stessa sincerità con la quale abbiamo più volte esaltato da queste colonne, il valore delle squadre calcistiche, oggi affermiamo che il Liberty ha largamente meritata la vittoria, e che solo un capriccio della sorte non ha premiato domenica i migliori in campo.

La prima fase del match ha visto gli uomini impegnati in belle fasi di offesa e di difesa in ambo i campi, il che ne fa scaturire la logica conseguenza di un equilibrio di forze nelle due squadre, sebbene le nostre note sull’incontro registrano un maggior numero di azioni portate dagli attaccanti di Perilli alla porta superbamente difesa da Pelvi.

Ma quando alla ripresa, l’Internaples ha risentito l’handicap del sole di fronte e di un primo tempo combattuto accanitamente per assicurarsi il punto della vittoria tanto sospirato, il Liberty, partito decisamente all’offesa, si è installato nel campo napoletano, costringendo la squadra avversaria a piegare in stretta difesa e chiamando Pelvi ad un coraggioso e duro lavoro. I biancoazzurri di Toht han potuto così impegnare appena una sol volta Visciano, il che dice come la squadra ospite sia stata completamente dominata!

Eppure, malgrado la superiorità, i baresi non hanno vinto!

Il primo tempo, che in particolar modo ha visto tutta la generosità degli sforzi compiuti dal Liberty, si è chiuso con due porte a favore dei napoletani contro una per i baresi… Una sorte più benigna e più… cosciente, avrebbe dovuto esprimere questa prima fase del match con l’inversione del risultato, poiché di tanto erano meritevoli le squadre in campo. Una volta, due, tre Lella, Perilli, Costantino han fallito magnifici palloni a pochi metri da Pelvi. I bianco bleu però non sono stati punto scoraggiati dalla sorte avversa: per essi, qualunque fosse stato il risultato di domenica, non portava beneficio alcuno ai fini della classifica. Era però vivo il loro desiderio di dare al proprio pubblico l’esatta espressione del valore della squadra, che se non fosse stata più volte colpita dalla disgrazia nel corso del campionato, avrebbe certamente chiuso con più onore le semifinali centro-meridionali.

Questa ferma volontà di vincere non ha fatto sentire ai baresi il peso di un primo tempo laborioso e la durezza del gioco avversario; essi han pressato da vicino Pelvi, attentamente guardato da tutta la sua squadra, cogliendo il pareggio su calcio di rigore tirato da Costantino. Mai come questa volta il penalty ha premiato gli offesi, poiché l’effrazione, più che essere nociva alla squadra biancobleu, ha dato a questa l’occasione di segnare un punto del quale ne era più che meritevole.

L’incontro, come abbiamo detto, è stato combattutissimo; alla miglior tecnica dimostrata dall’Internaples, il Liberty ha opposto una maggior foga e una più forte volontà di vincere.

I bianco-azzurri napoletani, se si esclude il portiere ed il centro sostegno, ci sono apparsi mediocri in tutte le linee: quel che si può dire di una squadra buona, non ottima. I baresi invece hanno avuto una larga falla nei mediani e l’attacco, noi crediamo, sia stato il più colpito dalla guigne, mentre a volte è parso precipitoso.

L’esame degli uomini mette in primissima linea il piccolo e coraggioso Pelvi: non v’è parola sufficiente per elogiare le sue gesta, e l’Internaples senza di lui avrebbe certamente subito una dolorosa sconfitta. Buona la coppia dei terzini con Iaquinto e Claar: questi due atleti han fatto sfoggio di un magnifico gioco di testa; essi però non han dato gran rendimento alla squadra, poiché tutti i palloni facilmente respinti sono stati tirati a distanza, il che ha reso appariscente ma non sostanziale il loro gioco. La mediana biancoazzurra è imperniata su Toht, un atleta dotato di magnifiche qualità fisiche e tecniche; egli ha spesso supplito a qualche deficienza dei compagni di linea, che nell’ordine vanno citati per Marra o Valente. L’attacco ha un trio centrale che fila in perfetto accordo: Sallustro, Ghisi I e Ferrari, giocano con buona intesa e con saggia distribuzione: peccato però che i preziosi palloni passati agli esterni, trovano in Sacchi e Fiorini due elementi non completamente corrispondenti alla bisogna.

Il Liberty ha allineato la solita difesa: Visciano in porta ha avuto buone occasioni per farsi ammirare e i due goals non sono imputabili a lui. Alla coppia dei terzini il Liberty deve la magnifica affermazione, Vescina e Loiacono, per le ragioni che in seguito diremo, han sentito il peso di tutto l’attacco avversario; essi si sono prodigati in numerosi e magnifici rimandi, facendo sfoggio di una potenza di tiro e di una perfetta entente di gioco. Dove la squadra barese ha in gran parte mancato è stato nella linea degli halves. Assente ancora Minunno, Tomescio è stato sempre il migliore dei mediani: egli ha dovuto in gran parte sopperire alle manchevolezze del centro, perché Sartoris, dopo una malattia che lo ha fatto assentare dal campo per circa un mese, ha ripreso a giocare domenica, in minorate condizioni fisiche. Albanese, sulla squadra ha dato quanto i suoi mezzi potevano: certo non è la sua costituzione quella che poteva aver ragione dei massicci attaccanti avversari. L’attacco, ha avuto in Costantino il miglior uomo: il biondo estremo destro, si è affatto assai applaudire con il magistrale goal segnato nel primo tempo da oltre 40 metri di distanza.

Ha diretto bene l’incontro Galassi di Roma.

Per la cronaca i punti sono stati segnati da Ghisi e Ferrari per l’Internaples e da Costantino per il Liberty.

Le squadre han giocato nella seguente formazione:

Internaples: Pelvi, Iaquinto, Claar, Marra, Toth, Valente, Fiorini, Sallustro, Ghisi I, Ferrari, Sacchi.

Liberty: Visciano, Vescina, Lojacono, Tomezzo, Sartoris, Albanese, Costantino, Haydu, Perilli, Lella, Bellomo.

PAOLO MAGRONE

Prima Divisione – Finale di Lega Sud

11 luglio 1926: Alba-Internaples 6-1

Da “Il Mattino” del 13-14 luglio 1926:

ALBA E JUVENTUS IN VANTAGGIO
ALLE FINALI CALCISTICHE NAZIONALI
***
ROMA, 11 – Di due parti ben nette e distinte si compone la dolorosa arenata della prima giornata delle finali Lega Sud.
L’una, la disamina serena fatta dal critico sportivo, l’altra l’umano risentimento di chi dello sport ha vissuto le più belle e le più nobili vicende.
[…]
Il naufragio della squadra azzurra (che indossava la malaugurata maglietta bianca e bleu) è stato tanto completo quanto inesplicabile.
Quali, infatti, le ragioni della deficienza di quella che era ritenuta la miglior linea mediana centro-meridionale?
Ad essa sola si deve se la tanto auspicata vittoria si è tramuta in una amara e diremmo quasi vergognosa sconfitta.
Eravamo convinti che non si doveva contare su una difesa che potesse reggere al diretto confronto con quella avversaria; ma una buona giornata della linea mediana, ed il conseguente rifornimento dello sbrigliato quintetto attaccante facevano sperare in una buona affermazione dei nostri colori.
Tutto ciò invece è mancato.
Pino Ghisi, il beniamino del pubblico napoletano, forse perché fuori allenamento, non ha retto al difficile posto di centro-sostegno.
Il trio albino lo ha costantemente passato in tromba.
I laterali si sono lasciati vincere dalla emozione ed hanno permesso che le insidiose ali romane scorazzassero indisturbate.
[…]
Non si può far colpa ai forwards se gli attacchi non hanno avuto la sperata conclusione, come non sono imputabili al povero e caro Pelvi i goals segnatigli.
L’Alba nella sua nuova formazione si è portata assai bene.
Ricci non è stato molto impegnato.
I terzini potenti e sicuri hanno allontanato quasi sempre la minaccia avversaria.
La linea mediana, quella cioè che costituiva il tallone di Achille della squadra, con Degni a centro, è apparsa ringiovanita: ha sostenuto fino alla fine mirabilmente i propri avanti, ed ha contribuito largamente alla vittoria romana.
Dell’attacco il reparto migliore è stato il sinistro.
Ziroli e Maneschi hanno portato il maggior numero di attacchi pericolosi sotto la rete di Pelvi.
Bucovic ha legato bene coi compagni di linea.
Lo Prete è, ancora una volta, sempre lento e impreciso.
Il signor Pinasco, impressionato dalla importanza del match, e forse (dobbiamo dirlo?) anche un poco in cattiva giornata, ha visto nel primo quarto d’ora di gioco troppi falli napoletani e ben pochi romani.
Non sappiamo quanto ciò abbia potuto influire sul generale andamento della partita. Si è rimesso subito, però, ed il secondo tempo è stato arbitrato con imparzialità.
Non ci soffermeremo molto a lungo nella descrizione delle fasi di gioco: male impostata la partita non poteva aver esito diverso.
Poche parole dunque di pura cronaca:
I primi quaranta minuti di gioco han visto le due squadre in campo portare l’attacco pericoloso: e per quanto le azioni segnassero una lieve prevalenza nessun indizio poteva far prevedere il catastrofico esito della partita.
Al 41′ minuto si ha il primo goal albino.
Iaquinto provoca un [?]: Lo Prete invia a Degni il quale liberissimo passa a Ziroli e questi non fatica a segnare imparabilmente.
Il secondo tempo si apre con alcuni minuti di gioco napoletano. Al 7′ un bellissimo centro di Sacchi non può essere sfruttato da Ghisi perché questi cade davanti alla rete di Pelvi.
Da questo minuto non vediamo più che undici maglie bianco-verdi e una disperata difesa campana.
Ma i nostri son demoralizzati. Al 9′ è Ziroli che segna il 2° goal; al 17′ Bucovic porta a tre il vantaggio avversario.
Al 27′ su bella fuga di Sacchi Ghisi raccoglie e segna il goal dell’onore.
Speriamo che questo possa essere l’inizio di una nuova fase di gioco, ma le azioni ritornano in campo campano e al 31′ Lo Prete segna di testa e al 35′ e al 39′ Maneschi porta a sei il bottino.
Poche parole ora nei riguardi del pubblico. Un fatto stranissimo si è verificato: i supporters romani alla fine della partita invece di
inneggiare giustamente ai propri atleti, a dimostrazione della gioia si sono scagliati contro giocatori e supporters azzurri, provocando l’intervento della forza pubblica, che ha dovuto caricare più volte la folla.
Non è stata risparmiata dalla invasata folla romana neanche qualche gentile signora napoletana, che aveva affrontate le fatiche di un viaggio per sostenere la propria squadra e dividere con essa la gioia e il dolore.
E ciò, maggiormente inesplicabile, dopo le proferte di amicizia sportiva dei romani e le prove di stima e di simpatia di cui sono stati fatti segno dagli azzurri cittadini.
Le squadre si sono allineate nella seguente formazione: Alba: Ricci, Mattei, Bianchi, Rovida, Degni, Berti, Lo Prete, Frasanelli, Bukovic, Maneschi, Ziroli.
Internaples: Pelvi, Minter, Iaquinto, Toth, P. Ghisi, Marra, Sacchi, Ferrari, Ghisi E., Sallustro, Fiorini.
Una nota di plauso vada agli organizzatori del treno speciale che ha trasportato alla Capitale oltre cinquecento supporters azzurri.

Da “La Stampa” del 12 luglio 1926:

Le finali della Lega Sud
Alba batte Intarnaples (6-1)
Roma, 12, mattino. Allo Stadio Nazionale si è svolta la prima finale del campionato di calcio della Lega del Sud, fra l’Alba di Roma, vincitrice del girone A, e l’Internaples di Napoli, vincitrice del girone B. L’Alba ha vinto ieri sul suo campo, davanti ad un meraviglioso pubblico, per ben sei goals ad uno.
L’inizio del primo tempo ha subito visto una discesa fulminea dell’Alba. La difesa napoletana, specie per l’insufficienza della seconda linea, ha avuto molto lavoro, ma ha saputo assolvere il compito: Minter, in ispecie, si è rivelato un ottimo terzino. Il portiere del Napoli è subito impegnalo da pericolosi tiri di Mattei e salva con un perfetto plongeon. Le discese degli albini continuano ininterrotte ed al 16° minuto l’Alba ottiene il primo corner, che però non dà alcun risultato. Si ha quindi un breve risveglio dei napoletani. Il portiere albino viene impegnato da insidiosi tiri che riesce a parare superbamente. I romani tornano inesorabilmente sull’area dell’Internaples, segnando verso la fine del tempo il primo goal per merito di Ziroli.
La ripresa è tutta in favore dell’Alba e segna la debacle dell’Internaples.
Al 9° minuto è ancora Ziroli che viola, la porta
avversaria approfittando di una melée. Il terzo goal è segnato al 17° minuto da Maneschi su passaggio di Bucovi. Loprete segna con un magnifico colpo di testa il 4° goal al 31° minuto, Maneschi al 35° e Bucovi al 39° completano la serie dei goals albini.
Internaples ha segnato l’unico goal al 27° minuto per merito di Ghisi con un colpo di testa, salvando così l’onore della giornata.
Il pubblico ha applaudito lungamente i vincitori che domenica giuocheranno il retour-match a Napoli. Vi è stato qualche incidente tra i supporters delle due squadre, subito sedato.
L’intervento dei supporters napoletani è stato numerosissimo.
Oltre quelli venuti in ferrovia, ne sono giunti in automobile e in motocicletta. Ha arbitrato imparzialmente Pinasco, della Sestrese.

Da “L’Impero” del 13 luglio 1926:

LA FINALE DELLA LEGA SUD

Alba batte Internaples 6-1

Il primo urto fra le due finaliste della Lega Sud, Alba e Internaples, svoltosi allo Stadio, si è concluso con una clamorosa vittoria della squadra romana.

Anche le più ottimistiche, le più lusinghiere previsioni sono state sorpassate: l’Alba ha ottenuto il suo più convincente trionfo proprio contro la squadra che s’era annunciata più forte, contro quell’Internaples che avrebbe dovuto fare giustizia sommaria dell’incauta avversaria che le fosse capitata fra i piedi.

L’Internaples scesa a Roma con la convinzione assoluta d’una immancabile vittoria, ha conosciuta la più amara delle delusioni quando sembrava che il successo finale, al quale per un’intera annata aveva teso con ogni sua possa, stesse per arriderle. Poiché, se non tutti, certo una stragrande maggioranza di competenti e di sportivi delle due città, davano come sicura vincitrice la squadra partenopea.

L’Alba ha smentito ogni più sensato pronostico. L’Alba si è confermata per l’ennesima volta una compagine di prim’ordine.

E’ sempre la stessa squadra bizzarra che non ha saputo che pareggiare o cogliere una striminzita vittoria con avversarie di limitatissimo valore, ma è la stessa che ha tenuto vittoriosamente testa a celebrati squadroni del Nord, dove il gioco del calcio ha raggiunto una maturità tecnica meravigliosa, ed è pur sempre il team che con due soli uomini di rinforzo ha saputo piegare, sia pure in un incontro amichevole quello squadrone juventino che si appresta a disputare al Bologna, con grandi probabilità di successo, il massimo titolo nazionale.

L’Internaples non s’attendeva certo un’avversaria di tanto valore ed in così superba efficienza. La squadra napoletana, dopo aver validamente retto per tutto il primo tempo, è mancata nel secondo, quando i romani hanno impresso al gioco un ritmo più martellante.

Il reparto che per primo s’è lasciato andare alla deriva, è stato quello difensivo. Tolto Pelvi che non poteva fare di più di quello che ha fatto, gli estremi difensori hanno lasciato un varco aperto in permanenza.

***

Minter e Jaquinto, e anche la linea mediana, sebbene questa in misura minore, non hanno più saputo efficacemente arginare l’attacco albino, quando questo, superbamente sostenuto dall’impareggiabile Degni, ha cercato la grande vittoria.

Minter con un piazzamento di rara oculatezza e precisione, supplisce alla meglio alle ormai palesi deficienze fisiche. Jaquinto, pur essendo più giovane, non è della classe dell’ex Minter, mentre di questi possiede i difetti in misura ben più notevole.

Nella linea mediana impera Ghisi. Il bruno giocatore è stato instancabile ma non è stato, sulla fine, quando occorre lo sfoggio finale delle migliori qualità atletiche e tattiche, convenientemente aiutato dai due compagni laterali.

All’attacco Ferrari, Ghisi II e Sallustro hanno svolto un gioco assai ammirato di passaggi veloci e precisi, ma essi vi hanno insistito troppo in area di rigore. Quell’indecisione esasperante sotto la porta avversaria che si rimproverava agli albini, ieri era totalmente passata ai giocatori azzurri. Il gioco d’intesa, più che quello in profondità, è la dote più pregevole degli attaccanti napoletani ed essi, da questo lato sono stati pari se non superiori ai romani, tuttavia lo scatto finale decisivo manca loro in maniera preoccupante.

Sacchi è stato tagliato fuori dal resto della linea dall’inesauribile Rovida, mentre Fiorini non è stato all’altezza dei compagni.

Tuttavia l’Internaples non è una squadra di poco conto. Si è battuta bene e con coraggio ammirevole fin quasi alla fine e non s’è sfasciata che quando ormai le sorti erano irrimediabilmente segnate.

Contro un Alba come quella di ieri v’era poco da fare, comunque siamo certi che nella partita di ritorno che si svolgerà a Napoli, la squadra di Minter saprà riconquistare se non in pieno, certamente in parte, la fiducia dei suoi affezionati supporters.

***

L’Alba ha conseguito la sua più bella vittoria dopo la partita più strenuamente combattuta.

Liberati i suoi giocatori dall’incubo di una spada di Damocle, rimasta sospesa per mesi e mesi sulla squadra, l’Alba ha ritrovato di colpo la sua magnifica saldissima struttura, e l’andatura dei tempi migliori.

Gli sportivi romani debbono essere grati alla compagine bianco-verde. Mercé essa, il titolo di campione Centro-sud corre serio rischio di rimanere ancora nella Capitale.

L’uomo migliore della squadra è stato Degni. Egli ha fatto una partita spettacolosa, ad andatura massacrante dall’inizio alla fine. […]

18 luglio 1926: Internaples-Alba 1-1

Dal “Corriere di Napoli” del 14 luglio 1926:

Nervi a posto!

L’Internaples è stata battuta dall’Alba clamorosamente.

Dal “Corriere di Napoli” del 17 luglio 1926:

LE FINALI DI CALCIO

Tutta Napoli sportiva all’Arenaccia!

Cancellerà il calcio cittadino la sua Caporetto

con la più brillante rivincita?

Internaples-Alba

(Domani: ore 17; arbitro Dani)

Il disastroso risultato del match allo Stadio appare ancora quale colpo mancino da una triste sorte inferto […].

Da “La Stampa” del 19 luglio 1926:

L’Alba campione della Lega Sud
Napoli, 19, mattino. Il più grande pubblico di appassionati che Napoli ricordi di aver visto ha assistito ieri alla partita di ritorno Internaples-Alba, per la finale del titolo del Centro-Sud. La partita, arbitrata da Dani, in complesso è risultata incolore per il grande handicap che gravava sulla squadra cittadina, compromessa dal disastroso risultato di Roma. Infatti, poiché d’accordo le squadre avevano stabilito di far vigere la norma del goal average, l’Internaples avrebbe dovuto vincere almeno per 5 a 0, invece fino dal primo tempo l’Internaples, pure dominando letteralmente e pure mantenendosi costantemente all’attacco, non è riuscita a segnare per la salda difesa dell’Alba. Si è avuto subito l’impressione che solo una debacle improvvida avrebbe potuto permettere un largo punteggio. Il primo tempo è terminato alla pari 0 a 0.
La ripresa è stata giocata con ardore sempre decrescente, man mano che la passione napoletana andava allentandosi, la partita e diventata monotona. Il gioco è peggiorato e l’Internaples fu vittima della depressione morale, che provocò la sconfitta di Roma; si sono viste, così le sue deficienze. Quattro uomini hanno tenuto fronte alla riscossa albina: Minter, Clar, Toth e Valente, e l’Alba non poté segnare il punto della vittoria. Nel secondo tempo i napoletani ottengono un calcio di rigore per fallo evidente di Mattei.
Claar segna il punto, fra il delirio del pubblico. Sulla rimessa in giuoco Sacchi è colpito con un calcio ed esce dal campo, ove non rientrerà più malgrado le più energiche cure. Quindi la squadra napoletana comincia a cedere. Si avverte la mancanza del centro sostegno, ove Ghisi II scorrazza inutilmente. L’attacco che ha lavorato moltissimo risente della fatica e man mano che il tempo passa la speranza di risalire il goal-average; la speranza, già vana, diventa un mito. L’Alba si riprende, ma si ha l’impressione che non giuochi con grande impegno, e poche ma slegate azioni terminano con tiri sbagliati e per lo più alti. Verso la metà del tempo l’arbitro fischia un fallo grave di Claar, e Mattei segna il pareggio su penalty. La partita continua stanca e fra il disinteresse del pubblico, e la fine trova l’Alba campione della Lega Sud.

Da “L’Impero” del 20 luglio 1926:

NAPOLI, 18 – Il campo dell’Arenaccia è insolitamente affollato, gremitissimo di spettatori. Quando entrano in campo gli albini, fischi sonori e urla altissime partono dalla folla che impreca contro i romani. Calorosi applausi sono invece rivolti alla squadra napoletana, dalla quale si reclama la “Vittorio Veneto” calcistica.
L’arbitro Dani – che durante l’arbitraggio risentirà enormemente l’influenza del pubblico sino a dimostrare chiaramente di “aver paura” – fischia l’inizio alle 17.10.
Primo tempo: Alba giuoca contro sole. Tecnica temporeggiatrice.
Gli azzurri ne approfittano per sferrare una offensiva veramente poderosa. Ricci non ne lascia passare una; Mattei e Bianchi
sono impagabili nello estenuante lavoro di intercettamento e di rimando inesorabile. L’offensiva dell’Internaples, demoralizzante per qualunque altra compagine, che fosse stata al posto dell’Alba, è martellante e non lascia respirare. Nessuna delle due squadre riesce a segnare.
Durante l’intervallo i giuocatori romani, ritiratisi negli spogliatoi, stanno per essere aggrediti vigliaccamente e malvagiamente da un numeroso gruppo – circa 200 – di napoletani. Un manipolo di soldati romani, dato di piglio ad una pompa, allontanano l’insidia.
Secondo tempo: l’offensiva romana si rivela e si sviluppa in pieno. L’Internaples è chiusa, dominata, asseragliata. Minter e Claar fanno sforzi erculei per “tenere” la marea travolgente albina.
Sacchi è costretto a uscire dal campo per contusioni riportate in uno scontro con Mattei.
Infuria intanto la tempesta da parte del pubblico. Gravi incidenti si verificano alla tribuna dove ogni romano ch’è riconosciuto è apostrofato, colpito con bastoni e sassate ed espulso dal campo.
Sono scene selvagge dalle quali non sono risparmiate neppure le signore; e si ripetono prima durante e dopo la partita. Scene che non possono essere descritte, per non vituperare troppo una popolazione intera e per non diffamare uno sport che non ha nulla a che vedere con le gesta odierne.
I goals sono stati segnati nella ripresa ed ambedue su calci di rigore: il primo al 4’ da Claar, per l’Internaples, e il 2° al 25’ da Bucovi per l’Internaples [sic, per l’Alba].
Poi la partita ha termine. All’uscita dal campo dell’Arenaccia si riaccende la caccia al romano. Si deplorano così nuovi feriti che devono riparare all’ospedale.
La sconfitta è amara per i napoletani, ma la vittoria è netta, regolare e meritata da parte dell’Alba, la quale si fregia oggi del titolo di squadra campione meridionale.

Da “La Gazzetta dello Sport” del 19 luglio 1926:

La finale Lega Sud

Internaples-Alba: 1-1

NAPOLI, 18 – La partita ha avuto una fisionomia ben distinta nei due tempi. Nel primo l’Internaples ha iniziato a tutta [?] e ha dominato dal principio alla fine con attacchi rabbiosi e serrati che hanno messo a dura prova il poderoso trio difensivo albino. Apparve pure evidente la tattica prudente dell’Alba, preoccupata di non esaurirsi preventivamente in vani sforzi e perniciosi contrattacchi.

Nella ripresa, dopo 5 minuti ancora di superiorità partenopea, culminata nel goal su penalty segnato dagli azzurri, le fasi della partita si capovolgono nettamente e obbligano al lavoro la difesa napoletana, oggi davvero meritevole di elogio altissimo. I romani sono stati però favoriti dall’uscita fuori campo di Sacchi al 5′ in seguito a una serrata melèe con Mattei e nella minorata efficienza degli azzurri che hanno finito per risentire dei generosi sforzi del primo tempo. E’ così che l’Alba riuscì a pareggiare, anch’essa su penalty, al 26° minuto.

[…] Così l’Alba giustamente mantiene il titolo di campione della Lega Sud mostrando di essere attualmente la squadra migliore.

Il pubblico non è stato all’altezza della sua tradizionale ospitalità. I supporters locali hanno mostrato senza ritegno il loro risentimento per l’intemperanza di Roma e hanno dato luogo a numerosi gravi incidenti, prima, durante e dopo la partita.

Football Club Internaples – Stagione 1924-25 – Almanacco delle partite ufficiali

 

FOOT-BALL CLUB INTERNAPLES

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato campano di Prima Categoria

7 dicembre 1924: Savoia-Internaples 4-2

Non è al momento disponibile la cronaca di questo incontro.

14 dicembre 1924: Internaples-Salernitanaudax 3-0

Da “La Basilicata” del 16 dicembre 1924:

I campionati campani di foot-ball

L’Internaples s’impone di forza alla spettacolosa difesa di Finizio

Internaples b. Salernitana 3-0

La partita dell’Arenaccia, ritenuta come una facile e stanca galoppata dei bleu di Napoli, è piaciuta; ha, contrariamente a qualche altra partita… più di cartello, contentato, soddisfatto il pubblico, che non mancava. Constatiamo, infatti, che il football a Napoli è in progresso e gli appassionati aumentano a vista d’occhio di domenica in domenica.

L’attesa per la partita Lazio-Campania e le divagazioni sulle possibilità dei papabili han contribuito a dare un tono di passionalità alla contesa, che è stata, solo nel secondo tempo, vinta dall’Internaples.

Abbiamo assistito ad un bellissimo primo tempo, in cui la giovane equipe salernitana si è battuta da pari a pari con quella che definiamo salda squadra cittadina. Non è infatti la debolezza dell’avversario od il successo conseguito che ci spinge a questa considerazione, anzi tutt’altro!

Ieri la prima linea dell’Internaples è esistita, è stata efficace, direi quasi ha brillato non perché la difesa salernitana fosse debole, ma bensì per le doti di assieme e di coesione, a cui sono state improntate le azioni e le tracce di gioco.

Già sarebbe difficile ed azzardato assodare di punto in bianco che la difesa salernitana è debole. Quando si parla di un trio Finizio-Apicella-Re, si intende un blocco difensivo di valore, contro cui invano nel primo tempo ha cozzato l’Internaples e contro cui non avrebbe potuto spuntarla un attacco come quello che fu opposto, ad esempio, all’Anconitana.

Se la Salernitana ha ceduto, e nettamente, nel secondo tempo, si devono ricercare le cause in uno spostamento del vercellese Re a centro-sostegno a cui era logico si assoggettasse una squadra giovane, poco organica ed affiatata, su campo avverso e dopo uno spostamento non indifferente.

Se si vuole insistere su queste considerazioni si arriva persino ad assodare che l’esibizione dei bleu-celeste è stata onorevole e superiore all’aspettativa.

Finizio è stato l’eroe della giornata, il migliore in campo, il giocatore che è stato fatto segno a numerosi applausi da tutti quanti hanno assistito alla partita. Dei tre goals segnatigli solo il primo era appena parabile.

Kargus solo a sprazzi ha brillato e si deve a lui se qualche volta il goalkeeper dell’Internaples, il nuovo acquisto Ruscelli, sia stato impegnato e seriamente.

Blumdt è stato l’organizzatore dell’attacco napoletano: l’austriaco è certamente un bel giocatore, in quanto che alla tecnica di gioco riunisce un pronto intuito ed un impegno eccessivo.

Il gioco delle ali Sacchi e Fariello non è stato il più felice: i loro tiri peccano in precisione e Sacchi ha centrato troppe volte all’indietro. Ambedue però le ali, se pure peccano in precisione, trovano nel gioco di Blumdt notevole vantaggio, sì da far ritenere che con minor precipitazione il quintetto d’attacco filerebbe alla perfezione, Iaquinto II sente anch’egli la efficienza del suo vicino di linea e difatti abbiamo potuto constatare che nel ruolo di inside sinistro non è dispiaciuto.

I goals sono stati segnati nel secondo tempo. Prima un tiro di Blumdt su azione di corner è stato deviato in goal da Re. Finizio avrebbe bloccato il difficile pallone se si fosse lanciato in plongeon un attimo prima: in effetti però egli era coperto e, se diciamo che il tiro era parabile, teniamo conto dell’alta classe di quel goalkeeper.

Il secondo goal è stato segnato da Valente con un tiro alto in angolo, assolutamente imparabile.

Il terzo goal è stato segnato da Blumdt su rimando di un tiro di Sacchi.

Altri due goals sono stati opportunamente annullati dall’arbitro Barionovi che ha diretto magnificamente l’incontro.

Abbiamo ammirato il magnifico ordine sul campo e di ciò va fatta viva lode all’ottimo cap. Lezzi e all’inesauribile cav. De Rosa.

Ecco le squadre:

Internaples: Ruscelli, Claar e Fiori; Marra, Ghisi e Iaquinto I; Fariello, Valente, Blumdt, Iaquinto II e Sacchi.

Salernitanaudax: Finizio; Apicella e Re; Vernieri, Giordano e Sanfilippo; Barone, Kargus, Adinolfi, Serra e Gragnano.

4 gennaio 1925: Cavese-Internaples 1-1

Da “La Basilicata” del 6 gennaio 1925:

Un vantaggioso match pari strappato dall’Internaples a Cava dei Tirreni

I bianchi campioni del Sud sconfitti in match amichevole dal risorto team salernitano

La combattuta partita per la gran posta in palio sul ground cavese resta insoluta: Cavese ed Internaples han terminato alla pari. Il risultato inglese del match era previsto, come del resto in genere l’andamento: superiorità dell’Internaples all’inizio (non credevamo così netta e squisitamente tecnica), riscossa cavese (non credevamo così sfortunata).

Ed abbiamo detto in breve l’andamento di due delle più forti compagini. Le due squadre hanno rifulso pei loro pregi spiccatissimi individuali e collettivi, hanno accusato difetti altrettanto peculiari che caratterizzano egualmente due delle più forti compagini della regione.

LA CAVESE

Ad essere rigorosi si potrebbe imputare alla Cavese di non aver voluto provare ad incuneare tra il binomio Steiskal-Mayer il focoso Cavaliere (ci si dice che abbia fallito alla fortunosa prova di Castellammare) e difatti agli aquilotti impeccabili nel gioco di spola nel secondo tempo è mancato chi scagliasse a raffiche queste trame di profondità nell’area napoletana.

Il tiro in goal affidato pressoché unicamente a Steiscal, non è stato così pronto e deciso da parte degli altri della linea, che per la passività della squadra avversaria si sono trovati spesso in buona posizione per segnare.

Fracchia ha sorretto magnificamente alla ripresa, ben coadiuvato da Cavaliere infaticabile e dal sempre energico Piccolo. Ma Zita è stato l’eroe della difesa cavese, come del resto Claar per quella napoletana. Il leoncello di Bagnoli ha sfoggiato entrate superbe per impegno e precisione, non fallendo pressoché un sol pallone. Rosicali calmo e guardingo ha salvate intricate situazioni, Pasquarelli non è stato difficilmente impegnato ed il goal subito era addirittura imparabile. Ruscelli nell’altra porta è stato più impegnato, ma si è salvato bene per postazione precisa, ha persino tentato con un tuffo precipitoso di arrestare il tiro insidioso di Steiscal, se non fosse stato interamente coperto avrebbe forse preclusa in anticipo l’entrata del bolide cavese.

L’autore di questo goal merita una parola speciale dal momento che lo sentiamo tanto discusso e dolorosamente perfino dal proprio pubblico. Corre voce fra gli ammalati dello sport che l’ungherese non si impegni ed abbiamo perfino sentito cantare da qualche… epilettoide che il valoroso campione si era venduto agli avversari. Niente di più falso!

Ai cavesi principalmente ricordiamo che Steiscal è l’unico uomo loro capace di segnare, il cannoniere, il fuoriclasse: evidentemente per fare dei goals non bisogna sbracciarsi, fare capriole, caricare, lavorare per il pubblico: ma lavorare con avvedutezza e con calma avversari e pallone per cogliere l’uno e gli altri nel momento propizio per cogliere il successo. E Steiscal, checché se ne dica, è l’uomo che ha segnato ieri, come a Roma, come a ogni match a cui ha preso parte fra noi.

Se i compagni seguissero un po’ di più il suo ritmo il pubblico griderebbe magari loro del “venduti” “goal”. Più disciplina, più calma nei passaggi e discese in profondità e la Cavese sarà una squadra che poche volte conoscerà la sconfitta.

L’INTERNAPLES

Il team napoletano ha superato ogni nostra aspettativa: ha agguantato nei primissimi minuti il comando del match e con un gioco travolgente di finissima foggia, di tecnicismo sobrio e conclusivo ha scorrazzato con sicura decisione alla conquista del vantaggio, che se è scaturito rapido da una combinazione fortuita non per questo può venire sminuito: anzi troppe altre occasioni gli azzurri del Cav. Reale si sono lasciati supinamente sfuggire nella mezz’ora di stupore e di scoraggiamento, che aveva inchiodato anche gli uomini migliori della Cavese.

Nella prima mezz’ora ogni uomo della squadra napoletana ha annullato il diretto avversario, poi è venuta la riscossa avversaria ed il colpo accusato nettamente dal bravo Fariello e l’Internaples si è contratto tutto in difesa lasciando per l’intero secondo tempo alle generose puntate dell’irresistibile Sacchi, dell’insidioso Blau tutto il compito offensivo.

In questo tempo di difesa assillante necessariamente farraginosa Claar ha brillato della stessa vivida luce di Roma, infrangendo il fuoco degli attacchi sempre più stringenti del quintetto avversario.

Nella strana tattica tenacemente difensiva del team napoletano ogni uomo ha fatto tutto il suo dovere: dal portiere a Fiore tenacissimo, a Iaquinto risoluto, a Marra che ha debuttato al nuovo posto sfoggiando per intero il suo “gran cuore”. Pino Ghisi si è rivelato in gran forma, il suo inizio di sostegno agli avanti è stato brillantissimo come incessante la sua difesa nel secondo tempo.

Blau ha guidato i suoi compagni di prima linea non con la solita precisione, allungando un po’ forte ed alto: privato della linea, mutilata, alla ripresa ha tentato la sgroppata individuale ma con poca maestria e minore convinzione.

Migliore Sacchi, che ha travolto spesso da solo tutta la difesa cavese sfiorando a più riprese il successo personale per precipitazione: ha sgravato dell’affannoso compito a più riprese le proprie linee arretrate capovolgendo situazioni preoccupanti. Valente il modesto “a tout” ha lavorato per quattro, energico nel suo lavoro di penetrazione ha arretrato spesso a guardia di Steiger abbastanza efficacemente Canterini spostato a sinistra non poteva fare di più sviluppando qualche buona fuga.

Fariello duramente colpito verso la metà del primo tempo era costretto ad uscire dal campo per non tenere in seguito il posto che per fare onore alla propria firma.

L’arbitro Torregiani, bolognese, ha diretto con grande competenza e serenità la partita, che del resto per la spiccata cavalleria dei giocatori dei due teams non ha fatto una grinza.

Dopo il match un gruppo del pubblico forse non contento dell’esito della partita ha trovato il suo capro espiatorio nei dirigenti della Lega cosa nuovissima negli annali dello sport: stendiamo un velo pietoso sull’incidente di alcuna importanza, se non si ripetesse in tono vario ad ogni partita. I dirigenti in genere devono essere sacri per il pubblico appunto per la dignità della carica che spassionatamente ricoprono, e rispettati sempre al di sopra degli avversari o dell’arbitro. Per le recriminazioni o gli appunti vi è una sola sede competente, l’assemblea: pel resto la disciplina più completa deve essere rigorosamente rispettata.

Chi profonde tanti tesori di energia, tanto tempo prezioso alla propria giornata sacrifica alle società, merita ben altro compenso dai pubblici sui campi e quello cavese non dovrà essere per l’avvenire secondo a nessuno in questo che è un preciso dovere ed un segno della grande evoluzione sportiva regionale.

Nota Bene: nella seduta di Presidenza della Lega Sud il Consiglio della Lega Sud punì i gravi incidenti verificatesi a Cava dei Tirreni dopo la partita Cavese-Internaples (a danno del presidente e del segretario della Lega Sud) infliggendo alla Cavese una multa di 1500 lire e la squalifica del campo per tre mesi, tenendo conto come aggravante i precedenti poco corretti da parte della Cavese nei riguardi della Presidenza della Lega e come attenuante il tentativo da parte di alcuni dirigenti aquilotti di contenere gli incidenti avvenuti.

25 gennaio 1925: Internaples-Savoia 1-1

Da “La Basilicata” del 27 gennaio 1925:

Il girone delle quattro in Campania

Internaples e Savoia terminano alla pari (1-1)

dopo una elettrizzante partita fra l’entusiasmo del pubblico

I Salernitani regolano sul proprio ground i leaders del girone

Il match record

Quello di ieri sul campo dell’Arenaccia può definirsi come il più importante incontro napoletano: record d’eleganza e signorilità nonché d’imponenza di pubblico quanto mai entusiasta nei limiti di quella correttezza, che dev’essere di esempio alla regione intera, record di partita giocata senza rudezze e violenze attraverso motivi tecnici ora larghi di battute decisive ora brevi, serrati e tumultuosi, signoreggiati con rara padronanza e precisione dall’arbitro.

Gama a cui si deve assieme alla buona volontà dei giocatori in campo, se il match ha avuto il suo brillante svolgimento che accattiverà alla passione del pallone rotondo il gran pubblico, l’elite napoletana senza della quale è vano sperare fra noi l’ottenimento di quei matches internazionali, il premio ambito dei grandi centri sportivi.

La tribuna d’onore del grandioso campo sportivo era gremita di graziose dame e di gentiluomini della buona società mentre le degradanti scalee laterali nereggiavano dei tifosi delle due squadre in campo. Due grossi cartelli indicavano nettamente la divisione degli appassionati, che, a sinistra il Savoia a destra l’Internaples, hanno profuso brillantemente corretti entrambi il proprio incoraggiamento ai baldi campioni in campo.

Nessun incidente di alcuna natura si è avuto a deplorare e sì che mai tanta folla ci è stato dato constatare sui campi di gioco.

Ciò dimostra che le rumorose brigate dei tifosi quando sono opportunamente divise e soprattutto contenute dai propri dirigenti sanno contenere nei limiti della sportività i propri bollori. Domenica pel match dell’Internaples contro la Cavese, gli attuali leaders regionali, è lecito attendersi ancora maggior pubblico e l’identica perfetta organizzazione, il cui merito va dall’energia e dal tatto squisito degli impeccabili magg. cav. Tosti e cap. Lezzi del Centro d’Educazione Fisica al concorso degli infaticabili dirigenti dell’Internaples.

In un così elevato tono d’ambiente la partita non poteva che guadagnarsi in regolarità d’andamento come pel rendimento efficace di tutti gli uomini in campo.

L’equilibrio all’ingrosso ha rispecchiato il risultato brutto della partita, ed il valore delle due squadre. Ma non possiamo tacere che ai punti l’Internaples ha vinto la battaglia morale, e per due considerazioni inconfutabili: se pure non ha impegnato più volte gli avversari l’estremo difensore ha tenuto il comando del match nel primo tempo e nel finale del secondo. Ha avuto delle trame più chiare di gioco e deve solo a qualche sconsideratezza di Blau se non ha vinto. Ma vi è un fatto nella bilancia che taglia con le… corna del dilemma ogni possibile discussione: l’Internaples aveva al 21′ segnato un goal meraviglioso, il più bello e valido della giornata; se questo non conta agli effetti della classifica a nostro parere conta, eccome, nella più esatta disquisizione critica del match.

Ed allora, perché non ha vinto a parte del goal non concesso? Lo diremo subito: all’Internaples è mancato il cannoniere; ha tentato il gioco classico, ha lavorato troppo il goal e questo appunto si concentra specie su Blau, il quale forse in cattiva giornata non ha fornito un solo dei suoi formidabili tiri. Non solo ma nel secondo tempo, avuto un magnifico pallone da Sacchi, liberissimo lo ha proiettato a volo invece di fermarlo per segnare agevolmente. Gli altri uomini del quintetto napoletano sono stati più brillanti di tutti. Da Sacchi il galoppatore irresistibile all’altro estremo Invorio, velocissimo e preciso. Ma Valente è stato il vero animatore della linea ed il più energico e risoluto combattente assieme a Fausto Iaquinto più scientifico e veramente brillante per precisione e misura nei passaggi.

La linea è stata efficacemente sostenuta dai mediani. Tutti hanno rifulso, però successivamente: prima Ghisi, poi Marra, in ultimo Iaquinto, se avessero con la stessa padronanza retto in blocco forse il Savoia non avrebbe avuto il suo grande periodo in cui ha sbrigliato le più risolute discese, coronate dal meritato pareggio. Principalmente i laterali sono apparsi un po’ precipitosi nel salvare a corner. Marra ha avuto poi un lavoro superiore contro Verzetti, che ha debuttato bravamente, il bagnolese però ha confermate le sue doti di generoso impegno. Claar è stato brillante ma non ha avuto modo di esibirsi in entrate spettacolose. Fiore ha giocato talvolta in sordina, ma senza riserve. Ruscelli ha parato tutto: un suo arresto in gioco pericoloso sul limite fatale basta da solo a caratterizzare la giornata dell’atletico goal-keeper napoletano.

I bianchi hanno per la grande occasione reagito contro ogni crisi passeggera, impegnandosi a fondo per salvarsi dal fuoco di fila prima, per piegare gli avversari poi. La squadra torrese ha soprattutto vissuto sul suo spirito combattivo, sulla sua omogeneità.

In difesa erano undici uomini, come al contrattacco marciavano compatti ben otto giocatori. In virtù di questo cominciamento elastico fra le due prime linee il Savoia ha potuto guadagnarsi il pareggio.

Il tema di gioco è stato raccolto, breve furioso di guizzi successivi specialmente al centro. Colpi di maglia rabbiosi ripetuti senza un attimo di indecisione ma con insufficiente chiarezza di trama.

L’attacco cuneo fatto forse per sbaragliare prima la compagine avversaria eppoi cogliere il frutto del proprio lavoro non ha sortito il suo effetto.

Ha fatto tentennare l’equipe napoletana, l’ha stretta in un angolo paurosamente ma non l’ha domata. L’Internaples dopo una affannosa difesa disordinata, ma efficace ha reagito di forza è sgusciato dell’angolo ed ha menato nell’ultimo quarto d’ora azioni frontali pericolosissime.

Di fronte a così battagliero avversario il Savoia per terminare alla pari ha dovuto giocare con grande onore. In effetti prima e seconda linea sono più piaciute, i backs non sono stati così risoluti e decisi come al solito, sono apparsi troppo prudenti; Visciano attentissimo non ha avuto palloni difficili, è stato particolarmente prudente come del resto deve essere un portiere che non giochi per i “popolari” ma rigorosamente per la propria rete. Gaia è stato forse il miglior uomo del Savoia, validamente coadiuvato da Cassese e da Scaglierini particolarmente efficace. A questi si deve se sono state infrante sul nascere le più pericolose azioni napoletane, mentre Cassese ha serbato da par suo nell’area della porta.

Il quintetto torrese non poteva fare di più: lo stile di gioco adottato non permetteva altro.

Gioco alla piemontese in quanto a stringente conclusività ma deficienza di tiro: Molteni astuto nel dribbling non sfrutta le sue sgusciate, mentre Cirillo centra sempre un po’ troppo tardi e con violenza eccessiva. Bobbio della linea è stato il trascinatore ed il più aggressivo mentre Mombelli non si è distinto eccessivamente. Verzetti l’estremo sinistro, ha debuttato regalando un mirabile punto alla propria squadra. E’ un uomo che lavora al goal e sa stringersi arditamente al centro, non il palleggiatore elegante come Capra od il centrato classico. Tuttavia dei due nuovi acquisti del Savoia è il migliore e noi ci congratuliamo con l’appassionato dirigente che ha avuto modo di esibirsi ha regalato ai propri colori il pareggio.

La partita

Il quintetto bianco è però passibile di miglioramento; quando però Mombelli e Bobbio saranno meno tumultuanti nell’azione; ma di questo parleremo a suo tempo.

La battuta d’inizio è all’Internaples: Invorio galoppa sul limite ma centra fuori.

L’attacco napoletano sembra in vena ed impegna gli halves bianchi, ma Valente carica Mombelli ed il free-kick è salvato da Ghisi.

Al 4′ Sacchi sgattaiola a Scaglierini e si stringe al centro, ma Lobianco lo sgambetta. Il fallo è ribattuto da Nebbia.

Il gioco si sposta a metà campo poi l’Internaples si riordina e discende Iaquinto II, fallisce però il tiro.

Il Savoia sul rimando discende in corsa, Molteni è però arrestato da Mario Iaquinto.

Ritorna a fonda la minaccia napoletana, Valente l’alimenta, ma Blau spostato a destra fra un groviglio di uomini spara a lato.

Il centro attacco dell’Internaples così perde una facile occasione: evidentemente non è in giornata e sarà questa sua condizione peculiare a mancare in seguito la vittoria.

Al 9′ è ancora Visciano che si salva da una difficile situazione, mentre poco dopo Blau fallisce un’altra facile occasione in melèe.

Il Savoia all’insistere della minaccia avversaria non si scompone e se i back appaiono in gravi difficoltà, la seconda linea lavora con assidua insistenza sull’uomo e sul pallone. Gaia fornisce un contributo poco appariscente ma quantomai redditizio alla squadra che a tratti si libera e discende vertiginosa. Claar però salva e dà modo a Sacchi di scappare, è pressato da Scaglierini e “traversa” a lato.

Sul rinvio di Visciano Bobbio organizza con Moltemi una bella discesa allunga a sinistra a Mombelli strappa a fondo, Marra lo tallona però e lo costringe a tirare fuori. Di rimando Valente discende ma il pallone è aggiustato col braccio e la punizione impegna Fiori in un bel rinvio. Al 18′ Sacchi si fa cogliere in offside, ma l’Internaples stringe la minaccia costringendo i bianchi alla più serrata difensiva, ad un tratto Ghisi fattosi avanti spara da venti metri un bolide che sorprende in pieno Visciano. Il pubblico all’improvviso successo balza in piedi applaudendo, ma l’arbitro ha fischiato annullando il goal.

Qualche disappunto fra gli spettatori, poi il match continua con prevalenza dei napoletani. Sacchi e Blau al 22′ si impappinano a pochi metri da Visciano e falliscono una agevole situazione.

Al 25′ Valente impegna a fondo Cassese, che, se non è in gran forma, fa appello sempre alla sua classe. Ribatte il Savoia e Ghisi deve liberarsi da Mombelli e Cassese pronto invia un bolide che sfiora la traversa.

Una sgroppata di Blau al 29′ è fallita di poco.

Le azioni si alternano ora e Vergesti può tentare il traversone da lontano, ma l’Internaples pur senza lo sprazzo conclusivo, lavora bene l’avversario e al 43’12” ottiene alfine un corner. Tira Marra preciso e Fausto Iaquinto segna imparabilmente; ma il Savoia contrattacca e ottiene anch’esso un corner, il pallone sta per esser respinto di testa da Claar, quando l’arbitro fischia.

La ripresa è più movimentata. Visciano è impegnato da Valente e Ruscelli blocca subito dopo. Invorio e Cirillo si alternano nello sciupare due buone discese. Corner al 5′ contro Internaples, tira Cassese e Ruscelli blocca in gioco pericolosissimo lo spunto di Cirillo. Nebbia è impegnato pericolosamente ma è più sicuro e si libera facile e Bobbio obbliga Ruscelli a salvare in corner senza effetto. Prevale nettamente il Savoia che si stringe sotto Ruscelli. L’Internaples accusa i colpi e sembra sbandarsi. Ghisi manda a corner, ma Iaquinto II allontana.

Dopo un tiro fuori di Bobbio al 18′ corner contro i napoletani, tirato fuori.

Ma il Savoia non desiste, Vergetti si stringe al centro e spara un tiro bellissimo che batte in pieno la traversa. Il gol matura.

Dopo un altro corner e una fuga di Blan Vergetti fugge solo incontro a Ruscelli e salta in angolo senza che il plongeon del bravo portiere napoletano riesce ad evitare il pareggio al 24′.

Il Savoia incoraggiato dal successo insiste sostenuto dalla seconda linea, ma l’Internaples reagisce e passa al contrattacco.

Sono discese paurose larghe risolute, che però si perdono nell’attimo decisivo. Cassese salva di testa una intricata situazione, poi e Blau che riceve da Sacchi e libero invia fuori, poi ancora Invorio tenta il goal, mentre qualche minacciosa sgroppata torrese viene respinta.

Visciano si salva brillantemente da Sacchi e Valente, Molteni minaccia Ruscelli ed il fischio dell’arbitro non trova né vincitori né vinti.

Da “La Basilicata” del 28 gennaio 1925:

DOPO IL MATCH

INTERNAPLES-SAVOIA

Spunti, episodi, commenti

Pubblico magnifico, imponente, fervido di entusiastiche iniziative, signorile nell’espressione del suo tormento, cortese nelle accoglienze della squadra rivale!

Le gradinate e la tribuna rigurgitano di folla elegante: belle toilettes, lussuose pellicce, ricche automobili: nulla manca! Il completo al gran match è completo, esuberantemente completo.

***

Il cav. De Rosa (ampio tabarro, bombetta lucida, occhio scintillante) guardia beato la folla […] e pensa con soddisfazione che con tale affluenza, con sì grande entusiasmo nei giocatori, la giornata promette bene dal lato sportivo e… dall’altro. […]

***

Entrano i bianchi nel campo: uno scroscio di applausi cui si associano con calore i supporters bleu-celesti, si eleva e si espande. […]

***

I bleu-celesti attaccano, attaccano senza posa – Blau! Blau! – invoca la massa ammirata dal gioco dell’ungherese. Ma Osvaldo reclama i suoi diritti e l’acclamazione Sacchi! Sacchi! sorge all’inizio di un magnifico cross per poi mutarsi, ahimé, presto in aperto biasimo all’insidioso sgambetto di Lobianco che pone fine all’iniziale trionfo del biondo e scapigliato eroe…

***

Pino Ghisi giganteggia in campo e non per l’alta statura. Frena, sostiene, distribuisce: è instancabile, è dovunque! Trova forze sbalorditive: il famoso terzetto centrale avversario è sgominato. Ghisi è come inebriato di vittoria: una serrata discesa napoletana, un corto rimando e Pino scaraventa da trenta metri un autentico bolide. Goal! La pazzia, non maligna, si scatena nelle tribune: la frenesia, incruenta, varca ogni limite, ma la doccia fredda dell’offside (?) dimostra ancora una volta la grande potenza dell’idroterapia.

***

Nervoso, pallido Mr. Shaasa, trainer dell’Internaples, passeggia sul limite della linea mentre l’estetica tecnica offensiva dei suoi uomini insiste imperiosa, senza raccogliere il meritato frutto. Bravo Shaasa! Vinca o non vinca oggi la casacca bleu, noi vi riconosceremo sempre il merito di aver dato forma e potenza alla vostra squadra, che, certo, vorrete e saprete preparare, per l’avvenire, a maggiori affermazioni ed a migliori fortune.

***

[…]

15 febbraio 1925: Salernitanaudax-Internaples 0-1

La partita era inizialmente prevista per il 1 febbraio 1925 ma fu rinviata e recuperata il 15 febbraio per mancato arrivo dell’arbitro.

Da “Il Mattino” del 17-18 febbraio 1925:

Internaples batte Salernitana 1-0
L’Internaples ha chiuso ieri con una superba giornata di battaglia il primo ciclo delle sue lotte, raccogliendo il giusto premio alle sue fatiche: l’ammissione alle semifinali.
Poche volte abbiamo assistito ad un incontro così emozionante, dal ritmo così serrato, dalla lotta così palpitante fino all’ultimo, fino all’estremo esaurimento! Potremmo dire con sicura coscienza che quasi mai vedemmo una contesa così aperta, così fremente di volontà, così ricca di opposte azioni, così vivida di generosi sacrificii e di umane energie. Le due squadre in campo lottavano ieri per una magnifica posta. Una vittoria avrebbe dato ai bleu cittadini il diritto di disputare a difesa del nome calcistico napoletano le future lotte del calcio; una vittoria avrebbe dato ai salernitani le più belle, e forse realizzabili, speranze di ulteriore sforzo per il raggiungimento di tale fine; di qui una spasmodica mischia, giuocata con ogni forza morale, con entusiasmo sublime: una di quelle contese sportive che fanno a brani gli animi degli spettatori, travolgendoli nel turbine vorticoso della stessa passione.
Brava Salernitana! T’abbiamo vista in campo con cuore forgiato come ben raramente vedemmo in teams più avversi, per passato e per possibilità, alle lotte più dure.
La tua ultima mezz’ora di gioco ha avuto forza di dramma.
N’eravamo sconvolti. I tuoi uomini combatterono col coraggio dell’atleta teso spasmodicamente al suo fine, con l’energia del più disperato volere. Ingigantiva sul campo la passione.
Raffiche di emozione avvincevano pubblico e giuocatori: tutto era un unico fremito, un’unica ansia, un solo tormento; ed i tuoi bravi ragazzi non perdevano il ritmo della reazione e del tentativo!
Simili atleti onorano la società che si presenta in campo, la cittadina che li accoglie, il buon nome sportivo della regione, perché dare tutto ad una posta ideale, sorpassare il limite della propria energia per un fine che supera uomini e cose è sempre nobile, è sempre onorevole.
I bleu napoletani, scesi sul campo con la certezza di trovare avversarii ben preparati, avevano intento che solo dando in uguale misura anima e velocità, avrebbero potuto riportare un successo. Ed è stato proprio così. Se l’Internaples avesse giuocato con quella inspiegabile mollezza che in alcune partite impressiona per la perdita susseguente di energie, non avrebbe ieri colto il magnifico premio. Opponendo a foga uguale foga, opponendo a vigore uguale vigore […], irrigidito nel volere e nell’aspirazione, una compatta muraglia, la squadra cittadina ha mostrato di essere degna del risultato. Il match, combattuto ad armi affilatissime, ha avuto soprattutto uno sviluppo morale: volontà di prepotere e serrata difesa, ostinata rabbiosa fremente offensiva e ugualmente frenetica decisione di resistenza si sono incontrate, senza fiaccarsi, nella durissima emozionante, travolgente partita.
I rosso neri hanno avuta una magnifica giornata: essi meritavano il goal, perché la partita d’ieri, se dà all’Internaples i due giusti
e preziosi punti in classifica, non ha lasciato vincitori né vinti nel senso che pur concedendo ai napoletani il diritto alla vittoria, non è meno doveroso riconoscere la magnifica prova salernitana.
Fortissimo in difesa, l’undici della bella città costiera ha retto bene nel primo tempo l’infuriare dell’attacco bleu che ha con bellissime trame e con magnifici spunti tecnici svolto uno splendido lavoro in linea ed in profondità.
Il bel goal di Blau, imparabilmente segnato su insidioso e preciso passaggio di Canterini, ha premiato un’incalzare costante, durato tutto il primo time, del quintetto dell’ungherese.
Sapienti allunghi alle ali, vivido giuoco di triangoli creanti pericolosi cunei, sfruttati con decisi e precisi tiri, hanno creato difficili situazioni che lo splendido trio estremo salernitano ha spezzato con anima e foga disperata.
La seconda linea rosso-nera ha avuto in Apicella il suo eroe.
Ugualmente forte in Giordano e Re, pronta ad appoggiare con travolgente irruenza l’attacco, essa ha nel secondo tempo, retto con vero intuito e rara precisione il suo quintetto, serrandole sotto la difesa avversaria, porgendogli palloni su palloni, offrendogli le più belle occasioni.
Non è facile descrivere l’infuriare nel secondo time della controffensiva rosso nera. L’attacco salernitano, infatti tutto ha tentato per il pareggio.
A volte sfortunato, ma pur sempre contenuto da una brillantissima, efficiente difesa, essa ha cercato scavalcare di forza, come penetrare d’insidia.
Masaora, Serra e Kargus hanno impressionato per il giuoco e per la decisione: il primo, in ispecie, elemento di reale classe, è stato magnifico per intuizione e per smarcamento.
L’Internaples, come abbiamo esposto, ha accettato pienamente il ritmo della lotta, vi si è assuefatto ed ha retto con pari animo lo sforzo avversario.
Gli undici giuocatori vanno accomunati nella medesima lode.
Tutti hanno giuocato con suprema dedizione di sé stessi. Il trio estremo è stato magnifico. Ruscelli ha strappato con una spettacolosa parata di pugno un insidioso pallone che dal corner entrava nell’angolo alto con difficile effetto. Sempre pronto alla bloccata, ardente di lotta, il bel portiere è stato ben degno dei suoi compagni Claar e Fiori che non hanno fallito un calcio e che, nel secondo tempo, impegnati in una durissima lotta, non hanno voluto cedere al massacrante lavoro. Marra, Ghisi e Iaquinto hanno costituito un insuperabile baluardo, come una potente pedana allo scatto dei proprii attaccanti. Di questi Blau è stato prima il magnifico trascinatore, poi il quarto half inesausto ed inesauribile. Canterini ed Invorio hanno legato a meraviglia, e Sacchi e Valente hanno avuto belle discese. Non vogliamo,
né sapremmo, parlare di qualche deficienza della squadra: il successo riportato ieri è di quelli che non sono conseguiti per uno più che per un altro giuocatore, ma è il frutto del rendimento della compagine intera.
Arbitro preciso Franciosini, sebbene non pronto ad infrenare il giuoco pesante.
Ed il pubblico? Diremo subito che fu superiore ad ogni elogio e che offrì un vero, magnifico spettacolo di educazione sportiva. Pur fremendo, pure avvinta dalla più fervida passione, la folla salernitana fu signorile, corretta. Nessun incidente turbò la partita, né avvelenò il ricordo della bella giornata. Lo additiamo a tutti gli altri pubblici, quello napoletano compreso, affinché ne ricordino la gentilezza e la cortesia e riflettano come sia sempre possibile, pur soffrendo spasimi di passione, contenere le proprie manifestazioni in quei limiti che sono segnati dalla perfetta correttezza e dai doveri dell’ospitalità.
Ed ora, così, l’Internaples è chiamato, per la difesa del nome calcistico di Napoli nostra, a più dure battaglie. Salutando con la più commossa effusione gli undici atleti, circonfusi della stessa luce e radiosi della stessa vittoria noi li additiamo alla riconoscenza di quanti amano nello sport l’elevazione costante, con le forze, del cuore. Sappiano essi ora forgiare nuove energie per le prossime lotte e rispondere ai generosi sacrifici dei dirigenti, che su loro hanno sentite paterne tenerezze, con supremo sforzo e con rinnovato proposito. Noi salutiamo la squadra cittadina, certi che l’azzurro della sua casacca, nel quale ritroviamo il sublime colore del nostro cielo e del nostro mare, saprà cogliere nuovi successi, nuove e migliori affermazioni, pienamente fiduciosi del suo immancabile avvenire. […]
Per la cronaca, diremo che il primo tempo ha vista una netta superiorità napoletana. Dopo molti tiri parati dal magnifico Finizio, Blau scuote, in passaggio di Canterini, imparabilmente la rete, al 20′ minuto. La Salernitana si getta al pareggio, ma la squadra del cav. De Rosa, pienamente lanciata, non dà tregua alla bella difesa rosso-nera.
Nel secondo tempo, l’undici di Carafa si getta con animo meraviglioso nella lotta. Tutto il time è un susseguirsi avvincente, fremente, spasmodico di rabbiose azioni per la conquista del pareggio. Kargus ed i suoi veltri tentano invano scardinare i piloni della difesa napoletana: tre corners contro i bleu non danno alcun vantaggio.
Il ritmo della lotta è estenuante, ma la mischia continua, con vera drammaticità, sino alla fine, allorché l’Internaples, che si è chiuso in una impenetrabile difesa, passa al contrattacco. Due splendide occasioni sono perdute da qualche giuocatore bleu, poi la fine trova, fra le osannanti voci dei pochi supporters,
ancora i concittadini all’attacco, ormai consacrati dalla vittoria alle dure lotte delle semifinali.
Le squadre:
SALERNITANA: Finizio, Reggé e Vincenti; Re, Apicella e Giordano; Masoero, Barra, Vernieri, Kargus e Mimmo.
INTERNAPLES: Ruscelli, Claar e Fiori; Marra, Ghisi e Iaquinto; Sacchi, Valente, Blau, Canterini ed Invorio.

Nota Bene: il quotidiano scrive che l’Internaples si qualificò alle semifinali perché la partita Salernitanaudax-Cavese 2-0 non era stata ancora annullata e dunque l’Internaples aveva terminato il campionato inizialmente al secondo posto, un punto davanti alla Cavese. Tuttavia, come raccontò “Il Mattino” del 3-4 marzo 1925, “un colpo di scena dei più inattesi viene improvvisamente a mutare sorti e classifiche. […] Un caso fortuito ha guidato i bleu di Cava a scoprire l’irregolarità nel tesseramento di più d’un uomo della Salernitana. Difatti gli aquilotti seguivano un’altra pista. L’improvviso esodo di Verzetti aveva messo in sospetto sulla posizione della nuova ala sinistra del Savoia. Ma una volta ad Alessandria alcuni messi cavesi venivano a conoscenza che più d’un campione della Vigevanese aveva preso il volo verso l’amenissimo golfo salernitano […]. I segugi non abbandonavano la pista e riuscivano a scoprire che Umaschini e Florio federati per la Vigevanese non erano altri che Masoero e Serra della Salernitana. Ma questa società era incappata anche nella rete di altri due giocatori in posizione irregolare; ma le investigazioni si arrestavano lì perché agli effetti federali bastava l’accertamento di una sola irregolarità. Sappiamo che la Federazione su denuncia circostanziata sporta dall’U.S. Cavese svolgerà una rapida inchiesta […]. Probabilmente […] gli ulteriori accertamenti porterebbero alla squalifica dei giocatori e alla perdita delle partite vinte dalla Società coi giuocatori in posizione irregolare ed alla ripetizione di queste se ammessa la buona fede della società. Nell’uno o nell’altro caso la U.S. Cavese dovrebbe rifarsi a tavolino o sul campo dei due punti perduti a Salerno. Tale risultato porterebbe senz’altro l’undici del cav. Coppola al secondo posto in classifica regionale e quindi al diritto di disputare le finali Lega Sud. Queste le prime notizie apprese della riunione di Consiglio Federale tenutasi la notte della domenica ultima”. A fine marzo il Consiglio Federale annullò la partita e la mandò a ripetere per il 29 marzo, tenendo conto della buona fede della Salernitanaudax. Tuttavia i giocatori salernitani non si presentarono in campo ma solo i loro dirigenti che dichiararono di non essere stati avvertiti dalla Lega Sud dell’effettuazione dell’incontro (in realtà la segreteria della Lega Sud li smentì precisando di aver avvisato entrambe le società il mercoledì prima, e “Il Mattino” del 31 marzo-1 aprile 1925 ipotizzò che la Salernitana avesse voluto mascherare il forfait forse per temporeggiare) e l’arbitro Caroncini, attesi i 45 minuti previsti dal regolamento, assegnò la vittoria a tavolino alla Cavese per forfait. La Cavese sorpassò così in extremis l’Internaples eliminandolo dal campionato.

8 febbraio 1925: Internaples-Cavese 1-1

Da “Il Mattino” del 10-11 febbraio 1925:

Internaples-Cavese pareggiano all’Arenaccia
Il rinvio del match di Salerno per la pioggia
La coraggiosa elite napoletana ha sfidato pioggia e grandine per portare il caldo e cortese applauso ai campioni cittadini nella loro grande partita risolutiva.
Ancora un anno e le scalee dell’Arenaccia non avranno nulla da invidiare a quelle dell’aristocratica Juventus di Torino, affollate dal miglior pubblico cittadino e dalle tollettes e dernier bri [?] al cronista mondano l’Internaples procura la sua corvee domenicale.
Il football non perdona: una volta che si è assistito ad una partita, vi si ritorna senza fallo a godere e spasimare per la vittoria della squadra del cuore: chi ha bevuto, berrà!
Il gioco della sorte ieri si è confermato in pieno, vero, ineluttabile alguore [?] dei matches di foot-ball: entrambe le squadre difatti avevano all’ultimo matches fatto miracoli, a Napoli aveva Gama tolto la vittoria all’Internaples ed a Torre Annunziata Visciano aveva impedito il trionfo cavese. Entrambe le squadre, l’oracolo profetizzava, dovevano nell’alterna ineluttabile vicenda giocare poco brillantemente. Le influenze si sono [?]. Questo per i cabalisti dello sport del calcio in cui tanto la fortuna impera. Pei tecnici astrusi… andiamo a servirli!
La squadra che ha padroneggiato in campo a tratti netti ma decisi è stata l’Internaples, ma non per questo ha saputo sfruttare le facili combinazioni: così la squadra tecnicamente superiore è stata pressoché soverchiata dall’avversaria più risoluta. Anche per questo vi è la spiegazione palmare: il cattivo tempo, il fango, l’acqua torrenziale hanno impedito il leggero volante gioco di passaggi brevi e vertiginosi che caratterizzano un po’ lo stile napoletano, mentre ha favorito decisamente l’entrata in profondità, lo spunto audace, pressoché individuale, dei cavesi.
All’ingresso le squadre si sono equivalse, l’Internaples ha predominato nel primo tempo, ma è restato a metà campo, la Cavese ha avuto un quarto d’ora di assedio opprimente alla rete avversaria e vi ha guadagnato rabbiosamente un goal, salvato da Guasco, poi ancora il ritorno dell’Internaples a grosse ondate a spunti falsi sulle ali, specie in sinistra, a sussulti affogati al centro dalla rafforzata difesa cavese, che chiamava Steiscal non invano in proprio aiuto. Con un traversone che era tutta una insidia di virtuosismo Polan si acquistava il pareggio e subito dopo Sacchi sbagliava grossolanamente una propizia situazione.
Gli ultimi minuti erano ancora a lieve vantaggio per la squadra napoletana, che nulla concludeva per assicurarsi una ambitissima vittoria su di una squadra veramente salda in ogni linea. Come giuoco nel campo la Cavese è più piaciuta! I bleu hanno avuta una grigia giornata nei terzini, supplita da un accorto e quanto mai giudizioso lavoro dei mediani, laterali in ispecie. L’attacco imbottigliato in una difesa insuperabile non ha potuto fare gran chè, ma quando è riuscito a sfuggire dal più stretto controllo avversario, […] ha lanciato in profondità i suoi uomini di centro, sferrando minaccie di una conclusività estrema, che avrebbero avuta maggior sorte se la difesa napoletana impeccabile nel più rigoroso piazzamento non avesse tutto arrestato.
La partita sinteticamente potrebbe definirsi disputata tra linea mediana cavese contro centro sostegno e tiro estremo napoletano: le altre linee hanno solo figurato a sbalzi […]. Pino Ghisi è stato il miglior uomo in campo! [… Ha servito] ora all’astutissimo Parodi pericolosi palloni.
Ha abusato di allungo al centro, ma è scusabile pel fatto che le ali ieri non han troppo funzionato. Ghisi è un centrosostegno di grande avvenire specie pel rigoroso preciso rifornimento, pel piazzamento accorto, ma soprattutto per il modesto ecclissarsi, l’altruismo generoso, a cui è improntato tutto il suo giuoco instancabile.
Con lui il minuscolo Cavaliere si è assicurato gli onori della giornata per scrupolosità di piazzamento accoppiato ad un accorto ed instancabile lavoro di sostegno.
Parodi ottimo non ha potuto scorazzare a suo piacimento come domenica, così poco conclusivo Polisano. Guasco è stato sempre l’insidioso sfruttatore di favorevoli occasioni e shooteur decisissimo. Steiscal ha lavorato molto all’attacco, meglio ancora a back, ma non è stato molto marcato per tirare.
I terzini cavesi hanno avuto un lavoro superiore, sono però incappati in ratèes paurose, che per mera fortuna non hanno danneggiata la squadra.
Pasquarelli sul terreno viscido ha fornito una brillantissima partita, né gli sapremmo proprio imputare l’insidia di Blau.
Con la sua personalissima azione (strana coincidenza, il goal di Cava fu anche un tiro lento e parabolico) il centro attacco dell’Internaples si è fatta perdonare l’incerta giornata di domenica e con Valente è stato il migliore della linea, poco deciso Fausto Iaquinto, in cattiva giornata Invorio quanto disordinato Sacchi.
Iaquinto e Marra efficaci nella fatica difensiva non hanno avuto modo di animare con maggior decisione l’attacco. Claar è stato ottimo particolarmente preciso sul terreno pesante, quanto Fiore energico nel bloccare la pericolosa destra cavese.
Ruscelli rarissimamente impegnato non poteva parare il bel traversone di Guasco.
L’avvocato Mauro ha diretto con gran precisione: con fine tatto ha preferito arrestare gli scontri con numerose palle in aria. Nessuna punizione gli è sfuggita con serena equità, in complesso ai due pubblici è piaciuto più ancora di Gama: vox populi.
Per la cronaca il primo tempo ha visto i napoletani più aggressivi e Pasquarelli si è esibito in accorte bloccate su spioventi di lontano. Diciamo accorte poiché il portiere cavese ha saggiamente evitato gli arresti di rimbalzo, delle vere sorprese col terreno viscido. Poi una pioggia torrenziale ha moderato i bollori e le due squadre han terminato alla pari.
Nell’half-time intermezzo dei supporters, un animoso manipolo degli aquilotti lancia i suoi poderosi urrah, i napoletani rispondono […], ma già le autorità calcistiche (novelli questori) sono in posizione strategica per evitare contatti fra i due pubblici. Non sappiamo se sui campi di provincia i rispettivi pubblici locali permettano anche i più innocenti urrah agli ospiti.
Si riprende che il tempo rischiara: Cava si fa minacciosa e corona col traversone di Guasco la sua superiorità. L’Internaples vacilla, poi si riprende e marcia alla riscossa. Blau segna di sorpresa con traversone dalla sinistra, poi subito dopo Sacchi converge al centro, Pasquarelli è fuori dal goal a terra, ma la precipitosa ala sinistra napoletana sbaglia la facilissima occasione tirando a lato.
I bleu-celesti […] insistono ancora. Steiscal che era passato a terzino dopo il goal cavese e Roncalli ad half, con Cavalieri […] ritorna ad animare l’attacco. Reciproche [?] con lieve prevalenza napoletana, ancora qualche bloccata felice di Pasquarelli […] ed il match termina alla pari.
Le squadre: Cavese: Pasquarelli, Roncale, Zita, Cavaliere, Fracchia e Piccolo, Rastelli, Steiscal, Parodi, Polisano e Guasco.
Internaples: Ruscelli, Claar e Fiori, Marra, Ghisi e Mario Iaquinto, Sacchi, Fausto Iaquinto, Blau, Valente ed Invorio.

Il parere dell’arbitro
sulla partita Internaples-Cavese
Abbiamo avvicinato l’arbitro avv. Mauro subito dopo il match e gli abbiamo domandato il suo giudizio sulla partita e sui giocatori.
Subito e gentilmente ci ha risposto che malgrado le cattive condizioni del terreno, ha potuto vedere un buon giuoco di attacco. Tralasciando gli elementi extraregionali egli si è compiaciuto del giuoco di Pino Ghisi che, a suo avviso, potrà fare molta strada. Anche per Claar ha avuto parole di vivo compiacimento.
Della Cavese è restato impressionato di Zita, Pasquarelli e Rastelli.

 

Football Club Internaples – Stagione 1923-24 – Almanacco delle partite ufficiali

 

FOOT-BALL CLUB INTERNAPLES

 

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Almanacco delle partite ufficiali

Campionato campano di Prima Divisione

27 gennaio 1924: Bagnolese-Internaples 1-3

Dal “Corriere Italiano” del 30 ottobre 1923:

Internaples-Bagnolese pari 3-3

Bagnoli, 29.

La prima giornata del girone campano che ha messo di fronte nella nostra città i bleu della Internaples colle maglie rossonere dell’U.S. Bagnolese, s’è svolta sul campo dell’Ilva.

La partita è terminata alla pari dopo una battaglia brillantissima. I goals sono stati segnati da Gigliesi, Valente e Jaquinto per l’Internazionale e da Sarnataro, Polisano e Parodi per la Bagnolese. Arbitro Mario Argento.

Le squadre erano così formate:

Internaples: Rinetti, Minter e Fiori, Cafaggi, Ghisi II e Jaquinto, Fariello, Gigliesi, Jaquinto II, Valente e Sacchi.

Bagnolese: Rizzo, Claar, Zita, Piccolo, Parodi, Marra, Canterino e Invorio, Polisano e Sarnataro.

La partita del 28 ottobre 1923, Bagnolese-Internaples 3-3, fu annullata per errore tecnico dell’arbitro e ripetuta il 27 gennaio 1924.

Da “La Basilicata” del 29 gennaio 1924:

L’Internaples si impone per le finali centro-meridionali

L’affermazione salernitana ed il coraggioso match degli stabiesi

Giornata di sorprese nei gironi settentrionali

La bilancia ha segnato il peso giusto, quello che indicava la carta della vigilia all’infuori d’ogni passione di qualunque simpatia. L’Internaples ha vinto la sua franca battaglia, acquistandosela punto a punto tutta nella prima ripresa, permettendosi così il lusso di allentare un po’ l’impegno nel secondo tempo senza scombussolarsi peraltro e tenendo saldo fino al finale serratissimo.

Mai maggior impegno è più simpatico ed equilibrio, poggiati su di una difesa. I bleu di Agnano, pur accusando più di una sostituzione, i napoletani hanno giocato con la fede e con l’impeto, dei bagnolesi, ma con molta maggiore tecnica ed equilibrio, poggiata su di una difesa più salda, su di un terzetto di mediani che è stato il fulcro d’ogni buon attacco.

La ragione precipua della vittoria si deve raccordare principalmente al… ritorno all’antico.

Le innovazioni purtroppo non rendono ancora in Italia… brutto segno: vuol dire che non si progredisce. Ma almeno per ora conviene… tornare all’antico; Fiore al centro sostegno ha risolto quel problema… latente d’inizio di campionato.

E’ necessitata la lezione cavese per imporre l’atto energico ai bleu d’Agnano, l’inquadratura di potenza.

NAPOLI HA UNA SQUADRA

L’Internaples ha dimostrato ieri di avere un undici completo, individualmente si intende, poiché è ancora lontano e chissà se lo raggiungerà il rendimento massimo. Il blocco di getto resta sempre quello difensivo. La lacuna resta fra seconda e terza linea ai due lati egualmente, mentre il quintetto solo a tratti lavora, legato uomo ad uomo.

Vi è troppa indisciplina fra i bleu e qualche presunzione fuori posto, molte chiacchiere e poca intelligenza reciproca, o per dir meglio scarso artificioso ed inefficace altruismo.

Il maggiore difetto è nell’azione conclusiva, in area un po’ tutti allontanano il calice amaro della responsabilità di tentare il punto. Appena il segno bianco è passato l’azione deve precipitare, l’uomo deve da solo puntare sul goal o tirare, altrimenti passare preciso all’indietro ai mediani, che devono saper accompagnare gli attaccanti, cercando di piazzarsi sapientemente.

L’INVITTA COMBATTIVITÀ BAGNOLESE

Premuti per la maggior parte del primo tempo, handicappati da uno score netto ed oneroso, i granata di Parodi hanno sempre risposto con disordine ma con energia somma attacco ad attacco, riuscendo a salvare l’onore, a serrare in difesa gli avversari nel secondo tempo ed a sortire non domi! Se avessero giocato con calma maggiore e meglio ordinati avrebbero più largamente sfruttato i movimenti buoni di prevalenza. I granata di Colapenna non hanno avuta linea mediana, ma cinque backs che rendevano problematico rivolgere ad utile rendimento i numerosi palloni ricalciati alti e forti un po’ all’impazzata da tutti. In un quarto d’ora e più di melèe sotto la rete di Rinetti non hanno potuto sfruttare la prevalenza imposta di foga e d’audacia.

Imporre la più severa delle andature resta inutile dispendio d’energie quando manca il tiratore poderoso o un’intesa sia pure primordiale di insides.

Le disordinate discese senza alcun criterio o filo conduttore, a pulsazioni disordinate ad arresti e titubanze paurose hanno dato modo ai bleu di arginare la minaccia quando meno se lo aspettavano, quasi di fortuna.

Pel match di ritorno gli uomini di Parodi devono raffrenare l’andatura e curare un equilibrato ed effettivo lavoro di prima linea. Individualmente alcun ritocco si presenta indispensabile invece un maggior senso di responsabilità del proprio posto da parte di tutti. Il portiere è per vero il tallone d’Achille del team, ma forse un solo goal è imputabile a lui. Claar gioca un po’ troppo indietro ed appare talvolta un po’ fermo, pur risultando in colonna del team, mentre Marra in gran giornata ha spazzato brillantemente. Zita risente del suo gioco di terzino. Scaglierini e Piccoli tengono bene l’uomo, ma non passano che alla difesa avversaria. Dell’attacco il migliore Invorio in buona forma e non sempre sfruttato nel gioco largo più redditizio nelle partite velocissime, buoni individualmente Polisano e Parodi ma poco affiatati. Canterini efficace malgrado l’indisposizione recente e Sarnataro un po’ violento e troppo stretto sulla mezz’ala.

Dell’Internaples le vecchie glorie sono apparse sempre all’altezza della situazione e Steiger e Lattad hanno entrambi validamente contribuito alla vittoria di ieri.

Rinetti ha avuto due o tre momenti invero spettacolosi fra cui un tuffo in melèe, col quale ha salvato un sicuro goal. Minter non ha fallito un pallone e Fiori ha brillantemente sostenuto l’urto del prepotente quintetto avversario, spingendo all’attacco i propri uomini con eguale accanimento, energico in difesa Iaquinto, ottimo Lattad nell’infrenare la scapigliata virtuosità di Parodi.

Dell’attacco individualmente tutti bene, ottimo Fariello.

Pubblico numeroso ed abbastanza corretto: ha appoggiato nel primo tempo la Internaples, come ha incoraggiato con maggior calore la riscossa bagnolese nel secondo tempo.

LA PARTITA

Alle 15 circa l’arbitro segue l’inizio dell’appassionante duello fra le due squadre cittadine… trasferitosi a Torre Annunziata per i bollori bagnolesi contro i bianchi nel match di ritorno.

Parodi ha la scelta del campo, ma dopo qualche scaramuccia è l’Internaples che manovrando affiatatamente in profondità riesce a segnare una netta prevalenza.

Le prime battute collaudano la bella giornata dei bleu, la cui difesa difficilmente vi lascia sorprendere ed in una discesa in linea Rizzo arresta contro e Iaquinto che sopravviene riesce a segnare al 10′ il primo punto per l’Internaples.

Zita affina i suoi che passano alla riscossa, per poco però poiché insistente l’Internaples riesce a mantenere il sopravvento.

Fariello ha due magnifici cross per fortuna salvati da Claar, mentre Marra spazza tutto in difesa avanzata.

Al 15′ un corner dell’Internaples, tira Sacchi di precisione, raccoglie Valente di testa ribattendo alto in goal.

Rizzo invano tenta di arrestare lo spiovente.

L’Internaples incoraggiato dal successo non desiste mentre con gran lena i granata tentano sferzare il contrattacco, ma Minter e Steiger poi Rinetti si difendono brillantemente: le discese si alternano farraginose, mentre mediani della Bagnolese spazzano senza accompagnare la linea, Fiori segue dappresso i suoi uomini, Parodi riesce a svincolarsi, ma Rinetti blocca in pieno. Sul rinvio Gigliesi saetta, Rizzo con un balzo agguanta il difficile tiro. Il gioco procede vertiginoso, instancabile il terzetto dei mediani napoletani, crea pericolosi attacchi.

Marra e Zita respingono sempre finché al 35′ Sacchi riesce in un centro di precisione. Iaquinto raccoglie, scansa Claar e invia in angolo improvviso. E’ il terzo punto per l’Internaples.

Ancora attacchi dei bleu ben contenuti, qualche fuga di Invorio e di Sarnataro ed il primo tempo ha fine.

Alla ripresa le sorti cambiano, i diavoli bagnolesi al fischio dell’arbitro si lanciano all’attacco dopo qualche azione al centro, le folate dei granata si fanno più insistenti e decise costringendo i bleu in difesa.

Tiri troppo forti e scarso assieme, se riescono a mantenere più agevolmente il predominio, concludono però poco, poiché l’Internaples salva sempre.

In una serrata azione a cinque metri dalla porta il pallone passa saettato di gamba in gamba finché Rinetti coraggioso abbranca in tuffo selvatico la critica situazione in gioco pericoloso. Ma i granata insistono con azioni disperate d’impeto e di velocità, travolgono uomo su uomo, asserragliano l’arco ma i bleu si svincolano agevolati dalla precipitazione bagnolese.

Il pubblico entusiasmato dalla velocità elettrizzante delle azioni incoraggia ora i bagnolesi a gran voce.

Rinetti ha qualche arresto sicuro mentre la valanga degli attaccanti lo preme da ogni parte cercando di caricarlo malamente.

Gigliesi retroceduto a quarto half riesce a tratti ad allentare la stretta e Sacchi porta a tratti cross temibilissimi.

Poi ancora i rossi ritornano ad insediarsi prepotentemente nella metà campo dell’Internaples. Qualche corner senza effetto, qualche tiro affogato dalla ridda dei calciatori indemoniati ed il pallone beffardo è ricacciato corto, ma sempre respinto.

Al 20′ però quando l’Internaples pare cominci a riaversi e a controbattere ad area più libera Invorio riesce in un centro sul goal, un traversone che a Rinetti sguscia per poco nella porta e ricaccia.

Il portiere si riprende, ma il fischio dell’arbitro ha già concesso il punto.

La Bagnolese ha salvato l’onore, poiché l’Internaples a poco a poco riguadagna terreno e sebbene con exploits individuali, costantemente con quattro uomini in prima linea riesce ad impegnare la difesa avversaria.

Azioni alterne sempre ben ribattute dalle difese, poi verso la fine Sacchi tenta ripetutamente la via del goal, mentre Valente a più riprese cerca di riallacciare la linea.

Un tiro alto è fermato nettamente in area da Claar, ma l’arbitro non concede il penalty ponendo il pallone al limite dell’area.

Il free-kick non ha effetto ed il match termina poco dopo senza che nessun altro punto venga segnato.

4 novembre 1923: Salernitanaudax-Internaples 1-5

Dal “Corriere Italiano” del 6 novembre 1923:

Internaples batte Salernitana 5 a 1

Salerno, 5.

Sul prioprio campo la Salernitana è stata battuta nettamente dall’Internaples nonostante un’energicissima difesa, nel primo tempo l’Internaples segnava due goals per merito di Valente e di Esposito e la Salernitana salvava l’onore con Kargus.

Nella ripresa erano Valente, Jaquinto II e Gigliesi che portavano a cinque i punti a favore dell’Internaples.

11 novembre 1923: Internaples-Stabia 2-0

Non è disponibile al momento la cronaca di questa partita.

18 novembre 1923: Cavese-Internaples 1-1

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25 novembre 1923: Internaples-Savoia 0-1

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17 febbraio 1924: Internaples-Bagnolese 1-1

Prevista originariamente il 2 dicembre 1923, rinviata al 17 febbraio 1924.

Da “La Basilicata del 19 febbraio 1924:

La Bagnolese strappa all’Internaples il match nullo, ponendo la candidatura a finalista

Internaples e Bagnolese 1-1

“Parodi pareggia” azzardavamo ieri e Parodi ha pareggiato. Mai i granata han giocato con più animo ed impeto maggiore una loro partita. Pei granata, cui scottava la sconfitta piena di Torre Annunziata, era ieri il match dell’onore contro i concittadini: e non hanno abbassato bandiera, malgrado sferzati paurosamente in 15 (?) minuti di galoppo serrato del quintetto d’Agnano.

I granata si sono moltiplicati, hanno saputo sconquassare col sacrificio, d’ogni più riposta energia la compagine bleu annullandone la prepotente azione per tutto il primo tempo, cogliendone proprio alla fine un prezioso vantaggio.

Ma non è tutta qui la benemerenza dei granata; tartassati all’inizio del secondo tempo, stretti in una morsa formidabile, si sono difesi con disperata energia, limitando al pareggio il baldo prevalere avversario per scattare con la furia dell’uragano negli ultimi minuti a travolgere inquadratura e difesa avversaria.

Dei granata tutti bene individualmente, esuberanza di fiato, di volontà, virtuosità scapigliata un po’ rude che se riesce a colmare gli handicaps collettivi non ha la calma necessaria per maturare azioni incontrollabili. Il metodo del balzo individuale porta vigorosa la minaccia, ma non la conclude, apparentemente si sconvolge una difesa, ma in effetti se ne facilita il compito.

Numerose buone azioni sono state perdute al finale per mancanza della più elementare intesa di linea, per quella smania indisciplinata di voler far da soli, di cui il capitano offre il suo tipico esempio.

Ma individualmente sono stati ottimi Parodi in prima linea, Zita a centro sostegno, Scaglierini brillantissimo nel secondo tempo e Cangiullo degno delle sue famose giornate d’altri tempi, ma sopra tutti ha giganteggiato Claar, a cui spetta il merito maggiore del match nullo di ieri. Invorio poteva far meglio e giocare più in ala, visto che v’era Comandini della C.T. Lega Sud sul campo.

L’Internaples non è stata pari alla sua fama, ha sciupato molti palloni, ma soprattutto si è fatto chiudere inspiegabilmente al finale: gli uomini tutti si sono rilasciati: è mancata di organicità pur segnando una più convincente prevalenza tecnica: forse la iattura l’ha perseguitata ma anche la difesa granata.

Della prima linea il solo Valente ha brillato, mentre efficacissima tutta la difesa. L’handicap di Fiori forse si è fatto fin troppo sentire, è mancato ai bleu il dominatore del quintetto attaccante, il disciplinatore di un gioco più serrato, efficace e redditizio, mancato proprio nel primo tempo che doveva essere alla mercé degli uomini del mai vecchio Steiger. Il vecchio capitano ha reso abbastanza. Minter ha sfoggiato le sue magnifiche risorse, mentre Rinetti ha avuto anche modo di farsi applaudire.

Pubblico numeroso e scelto che ha seguito con ansia le alterne vicende della combattutissima partita.

IL MATCH

Si inizia con qualche ritardo: la Bagnolese ha il campo a favore e ne approfitta, slanciandosi subito all’assalto del goal di Rinetti, ma Ghisi con finissimo gioco di arresti rintuzza la minaccia; i bagnolesi si difendono con gran foga mentre il quintetto bleu non riesce a portare a fondo numerose occasioni. Iaquinto II in ispecie manda a lato di lontano ripetutamente.

Il gioco si alterna e si accalda a tratti, sostenuto prevalentemente dalle opposte difese con entrate di Zita e Claar in ispecie.

Sul finire del tempo al 43′ su di un attacco bagnolese Parodi tira di lontano il pallone, ha un falso rimbalzo, Rinetti scivola e il vantaggio per Bagnoli è segnato.

La ripresa è più interessante: l’Internaples mette giudizio ed attacca con calmo affiatamento: i granata sono inesorabilmente imbottigliati ma si difendono a denti stretti: Zita, Marra salvano attacchi insidiosi, Claar di testa leva due palloni di testa dal goal di Cangiullo, che ha ripetute parate spettacolose, una melèe paurosa sembra culmini in goal, ma Marra si lancia in… plongeon e respinge con le spalle. Un corner al 20′ provoca un’altra melèe, Valente raccoglie di testa e svia d’abilita nel goal di Cangiullo.

I bleu d’Agnano si serrano in difesa passivamente, ma backs e portiere respingono sempre, negli ultimi minuti affannosi. Il match nullo corona l’accanitissima partita.

Le squadre erano così disposte:

Internaples: Rinetti, Minter e Steiger, Iaquinto, Ghisi e Cafaggi, Sacchi, Valente, Iaquinto II, Gigliesi e Fariello.

Bagnolese: Cangiullo, Claar e Marra, Scaglierini, Zita, Piccolo, Sarnataro, Parodi, Polisano, Canterini ed Invorio.

9 dicembre 1923: Internaples-Salernitanaudax 5-0

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16 dicembre 1923: Stabia-Internaples 0-2 (a tavolino)

Sul campo 1-1, a tavolino per incidenti. Non è disponibile al momento la cronaca di questa partita.

13 gennaio 1924: Internaples-Cavese 0-1

Da “La Basilicata” del 15 gennaio 1924:

Cavese b. Internaples 1 a 0

La ripresa del campionato di I Divisione dopo i matches delle serie è stato invero poco felice.

Ad Agnano infatti l’Internaples si è lasciato battere nettamente dai bleu di Cava dopo una partita bruttissima, perdendo così ogni chance per le semifinali alle quali era sicuro candidato. Né invero può trovarsi attenuante alla sconfitta subita ieri dal team cittadino. L’Internaples ha giuocato una delle sue più brutte partite, ha avuto la più nera delle giornate contro uno squadrone massiccio sceso in campo baldanzoso e deciso ad affermarsi di forza.

La sconfitta per un goal a zero non è di certo clamorosa, ma nettissima e convincente è stata in opposto la superiorità dimostrata in campo dal giovane undici cavese: superiorità certamente non tecnica, ma di coraggio, di audacia, di impegno.

I bleu sono scesi in campo decisi a strappare la vittoria e l’hanno ottenuta senza che gli uomini di Fiori (che per l’occasione rivestivano la casacca bianco-bleu) si strapazzassero troppo per impedirla. Non che abbiano giuocato i cittadini di mala voglia, ma sono rimasti scombussolati, quasi avviliti dall’irruenza cavese e solo quei pochi di classe superiore si sono salvati ed hanno lottato validamente. Dopo un inizio vivacissimo da ambo le parti, dopo le prime schermaglie in velocità, al primo urto duro l’Internaples ha ceduto scompaginandosi.

I due fulcri della squadra, centro sostegno e centro avanti, non hanno più giuocato, hanno ceduto quasi senza lotta il campo alla invadente foga dei cavesi che scorrazzavano liberamente fin sotto la rete di Rinetti.

Contro un team non eccessivamente tecnico come quello cavese l’Internaples avrebbe dovuto sfruttare a fondo il suo giuoco rapido di passaggi precisi, rasoterra, invece di perdersi in tiri troppo alti e lunghi, privi di qualsiasi intenzione e precisione. L’indecisione degli avanti, la deficienza assoluta della linea mediana han fatto il resto e il terzetto Fiori-Minter-Rinetti non ha potuto certamente da solo sostenere la valanga avversaria pei novanta minuti di giuoco.

Il povero Rinetti, costretto ad un lavoro durissimo, snervante si è salvato da situazioni difficilissime con prontezza e piazzamento meravigliosi. Il goal segnatogli su una uscita intempestiva è purtroppo a lui imputabile ma va senz’altro dimenticato nella catena di tiri insidiosissimi che egli ha parato disperatamente.

Minter dopo un primo tempo magnifico in cui è stato il miglior uomo in campo ha avuto un calcio ad una gamba che lo ha messo in condizioni da non poter giuocare, tuttavia egli vincendo il dolore ha seguitato generosamente a lavorare. Fiori, apparsoci indeciso nel primo tempo, si è ripreso nel secondo quando ha vista il suo collaterale quasi del tutto impossibilitato a giuocare.

La linea mediana non ha reso e si è affannata inutilmente su e giù pel campo in una vana caccia al pallone.

Guidotti completamente fuori forma ha fatto del suo meglio ma non è riuscito a rendere in modo alcuno. Da Iaquinto I ci saremmo invero attesi qualche cosa di meglio. Evidentemente era anch’egli in giornata nerissima.

A centro sostegno nel primo tempo Ghisi era assente completamente e molto opportunamente nel secondo tempo è stato sostituito da Gigliesi che senza essere il centerbals (?) di classe ha giuocato molto bene riuscendo a turare la gravissima falla se non in tutto, almeno in gran parte.

I forwards mal serviti dai mediani e severamente marcati dalla difesa cavese hanno svolto un giuoco slegato e sconclusionato, ma soprattutto hanno difettato nel piazzamento e nel tiro in goal.

I bleu di Cava in fondo ci sono piaciuti ed hanno confermato le chances avanzate per una classifica onorevolissima al primo debutto. Poderosi e decisi nel tiro in goal, nel quale difettano però ancora di molta precisione, hanno giuocato ieri con grande foga e fiducia se non con molta tecnica. Quasi tutti velocissimi i bleu di Cava si son moltiplicati e sono riusciti ad imporre il loro giuoco costringendo specie verso la fine l’Internaples in stretta difesa.

Con un giuoco più assennato i cavesi avrebbero forse potuto ottenere un punteggio più vantaggioso, tuttavia non è possibile dire che abbiano giuocato male. Gli avanti hanno lavorato discretamente d’assieme ed hanno difettato solo per troppa precipitazione nel tiro in goal.

Il piccolo Accarino II ha debuttato molto felicemente in prima squadra ed a lui si deve il goal della vittoria, segnato al 20′ del primo tempo su una uscita intempestiva di Rinetti. Motta e Tavella hanno giuocato con bella entente e specie il primo ha fornito degli ottimi cross.

Salda la linea mediana con Iovane Fracchia e Bruno.

I terzini poco impegnati non hanno avuto agio di rifulgere, ma nelle poche occasioni hanno disimpegnato bene il loro compito.

Buono l’arbitraggio di Panzano dello Stabia S.C.

3 febbraio 1924: Savoia-Internaples 3-0

Da “La Basilicata” del 5 febbraio 1924:

Savoia b. Internaples 3-0 a Torre Annunziata

Partita capricciosa scialba e farraginosa ieri sul campo dell’Oncino dove i bianchi campioni hanno aggiunto una nuova clamorosa vittoria al serto ininterrotto.

Senza dubbio una battaglia più serrata ed equilibrata avrebbe dato maggior risalto alla vittoria alla vittoria torrese e non avrebbe sciupato un match, che giustamente si prevedeva elettrizzante ed accanito, se non incerto nell’esito, sino all’ultimo. La partita di ieri invece non ha storia purtroppo. L’Internaples, sorpreso in pieno, prima ancora che se n’avvedesse si è vista la porta violata per tre volte consecutive nei primi cinque minuti di gioco.

Bobbio, Ghisi e Ceresole con fughe isolate, mentre tutti i darks-bleu erano spostati all’attacco, infilavano la rete di Rinetti, il quale sorpreso, forse senza neanche ben rendersi conto di quello che faceva, usciva e fuori tempo, arrestandosi poi indeciso nel mezzo dell’area di rigore mentre i primi due palloni si adagiavano nella rete indifesa, il terzo bolide è entrato in porta senza che neanche Rinetti abbozzasse la parata, cosa del resto non facile data la potenza del tiro.

I bleu cittadini con un handicap sì grave ed incolmabile hanno iniziata la partita completamente sfiduciati, mentre i bianchi torresi dal loro canto si accontentavano del sicuro vantaggio vivendo su di esso.

Il primo tempo ha così visto una retorica supremazia dell’Internaples che ha portato attacchi rabbiosi, ma poco efficaci per la mancanza di serenità del quintetto attaccante.

Nella ripresa i bleu d’Agnano rassegnati hanno mollato completamente, non tentando neanche la riscossa, e solo la difesa ha lavorato d’impegno a non rendere più gravosa la sconfitta. Fariello, giudicando ormai inutile la propria presenza in campo, se la svignava elegantemente “insalutato ospite” verso la metà del secondo tempo, mentre Sacchi veniva messo fuori campo dall’arbitro, di modo che l’Internaples restava con 9 uomini.

Il Savoia dal canto suo ha fatto nel secondo tempo riposare Lobianco ancora febbricitante ed ha retrocesso a terzino il rude Ceresole lasciando quattro uomini soltanto all’attacco.

Si è giunti così alla fine della partita senza che nessun nuovo punto fosse segnato, ma il giuoco ha visto il netto predominio dell’undici torrese. Questo, malgrado nessuna precisa deduzione possa ricavarsi dalla partita giuocata ieri, ci è apparso in gran forma e più che mai efficace nella sua salda inquadratura.

L’omogeneità in tutto l’undici torrese è perfetta e diremmo quasi spontanea. La linea mediana in ispecie lavora con continuità e saggezza mantenendosi sempre strettamente collegata ai forwards, come ai terzini. Sicuri questi ultimi e tempisti d’eccezione. Travolgenti gli attaccanti e decisi nello shoot nel quale però dovrebbero essere più precisi.

L’Internaples ci è apparso come di solito discontinuo; ora in giornata meravigliosa, ora svogliato e slegato in tutta la sua compagine. Il team cittadino, privo come è di grandi valori individuali, bisogna che s’impegni a fondo disperatamente con tutti i suoi uomini dei quali basta un solo che ceda perché tutto il gioco cada ed il team scompagini completamente.

Dell’Internaples ieri non si sono salvati che il prodigioso Minter e Cafaggi, attivissimo e impegnato a fondo per tutta la partita. Anche Fiori ha lavorato mentre gli altri rinunziavano quasi alla lotta.

Il match è stato arbitrato dall’avv. Alfredo Reichlin con la solita competenza e rigidezza.

Semifinali Lega Sud Girone B

8 giugno 1924: Alba-Internaples 2-0

Da “L’Impero” del 10 giugno 1924:

Campionato Centro-Meridionale

Alba batte Internaples 2-0

L’Alba con l’odierna vittoria pone decisamente la candidatura al primato nel girone A per cui domenica prossima su campo neutro dovrà lottare contro l’Audace di Taranto. I bianco-verdi hanno migliorato enormemente dalle prime partite e hanno ritrovato quell’assieme e brio che valse loro il titolo di campioni laziali. La prima linea ha giuocato brillantemente e, se ancora in qualche punto mostra qualche falla, siamo certi che i dirigenti sapranno provvedervi accortamente, così da evitare che molte azioni, condotte perfettamente fino all’area estrema avversaria, non vengano sciupate da tiri inconsulti. Anche la seconda linea, opportunamente rimaneggiata, ha reso moltissimo: i tre uomini sono stati energici, decisi, accurati nella marcatura e nel sostegno e a loro si deve particolarmente il successo. Il capitano Faccani spostato a destra per sorvegliare Sacchi, ha combattuto come ai suoi giorni migliori e molte sue entrate sono state sottolineate dagli applausi del pubblico. Il duo Mattei-Dossena, poco affiatato, non ha reso quanto era lecito aspettarsi: il migliore è stato Mattei, che ha saputo infrangere parecchi tentativi avversari.

Ricci ha avuto delle parate mirabolanti alternate a lunghi periodi di ozio assoluto. Gli azzurri napoletani sono usciti dalla lotta con l’onore delle armi e, se fossero stati più accorti nella condotta del giuoco, avrebbero chiuso la partita con altro risultato.

Alla compagine napoletana è mancata la percezione esatta del gioco albino: invece di ostinarsi nel giuoco alto avrebbero dovuto adoperare passaggi brevi, raso terra e rapidi: solo così avrebbero potuto scavalcare la difesa avversaria e mettere maggiormente in pericolo la rete di Ricci.

La linea dei secondi, troppo preoccupata della difesa, ha lasciato gli avanti completamente tagliati fuori. I due goals non sono da imputarsi al portiere azzurro che ha parato tutto quello che ha potuto. I terzini infine si sono prodigati e hanno potuto spezzare moltissime azioni avversarie.

I goals sono stati segnati da Caimmi, uno per ciascun tempo, e i bianco-verdi hanno predominato per i tre quarti della partita.

La squadra vincitrice era così composta: Ricci, Dossena, Faccani, Alice, Muratori, Lo Prete, Rovida, Degni, Caimmi, Corbions.

L’arbitraggio è stato perfetto.

Da “L’Idea nazionale” del 10 giugno 1924:

Alba batte Internaples 2 a 0

La Lazio ancora sconfitta

Il pubblico numerosissimo che ha confortato lo svolgimento di tutte le partite di semifinale, non è mancato ieri all’incontro fra l’Alba e l’Internaples, incontro che per i campioni laziali aveva valore eccessivo.

Una sconfitta, infatti, o anche un match nullo li avrebbe definitivamente esclusi dalla finale, mentre con la vittoria di ieri essi raggiungono nel punteggio l’Audace e pongono una formidabile candidatura alla finale.

Il risultato di 2 a 0 esprime adeguatamente il valore delle due squadre in campo, cioè la netta, se non schiacciante, superiorità di rendimento dei bianco-verdi, i quali hanno disputato ieri la più bella partita di queste semifinali.

Abbiamo visto, finalmente, l’attacco albino al lavoro, come nei tempi migliori. E’ bastato che Degni si… degnasse di impegnarsi come può e come sa, perché tutto il quintetto funzionasse egregiamente.

Né Degni né Rovida hanno ieri segnato alcun goal: ma entrambi per i 90 minuti di gioco (di cui almeno 60 sotto la rete avversaria) si prodigarono instancabilmente impegnando tutta la difesa dell’Internaples. Buoni anche gli altri, e cioè Loprete, Caimmi e Corbyons. Ottima la seconda linea e la difesa.

La partita si inizia pochi minuti dopo le 17, davanti a un pubblico numerosissimo e impaziente.

L’Alba che ha il favore del sole subisce per qualche minuto la pressione dell’Internaples. Una bella discesa finisce in fondo, per colpa di Caimmi, che sciupa un’occasione facilissima. Continuando, salvo rari intervalli, la superiorità biancoverde, lo stesso Caimmi può segnare da pochi metri il primo punto per la sua squadra.

Una minacciosissima discesa dell’Internaples impegna Ricci, che para quasi miracolosamente a filo di porta.

Subito dopo il portiere albino deve respingere dell’angolo sinistro un altro tiro insidioso.

Nuova prevalenza dei romani, che però non riescono a segnare. A pochi minuti dalla fine del primo tempo, un magnifico tiro di Degni scuote fortemente il palo.

Nella ripresa, sono ancora i bianco-verdi all’attacco.

Un primo corner a loro favore non ha esito. Un secondo permette, invece, a Caimmi di segnare, con una testata, da due metri, imparabilmente.

L’Internaples si scuote e Ricci si salva a fatica da un traversone di Iaquinto.

Poi nuova prevalenza dell’Alba che costringe a retrocedere in difesa qualche attaccante napoletano.

Ed è in tal modo che gli azzurri arrivano alla fine senza subire altri goal, sebbene Degni e Loprete mettano più volte a prova la vigilanza del portiere.

4 maggio 1924: Internaples-Palermo 1-1

Da “La Basilicata” del 6 maggio 1924:

Internaples e Palermo: 1-1

L’incontro che metteva di fronte la squadra campione di Sicilia ed il nostro undici cittadino ha lasciato scontenti tutti i giuocatori, pubblico… ed arbitro. La partita che aveva visto all’inizio momenti felici di tecnica regolare e conclusiva, ha acquistato mano mano carattere di rude battaglia per l’eccessivo impegno dei palermitani i quali, dapprima non frenati, hanno nel secondo tempo, allorché il ritmo della disputa acquistava maggiore violenza, protestato contro l’espulsione di un loro giocatore, fino a minacciare e a coprire di volgari insulti l’arbitro, sottratto a stento alle loro ire dai dirigenti presenti alla disgustosa scena avvenuta a fine della partita.

Noi non possiamo non protestare contro tale contegno perché concepiamo lo sport principalmente quale mezzo di elevazione e di educazione delle masse, ma vorremmo anche che le autorità sportive competenti pensassero a prevenire tali… fattacci, inviando in partite di tale importanza arbitri di sicuro affidamento per tecnica e energia. Ma passiamo oltre.

Il Palermo si è rivelato un undici omogeneo, affiatato e forte. Sicuro nella difesa, nella quale eccelle il pronto Pirandello, con una seconda linea duttile e resistente, in cui Sichera è prezioso elemento, il club siciliano dispone di una prima linea decisa, minacciosa e a volte travolgente.

Più forte a destra, con Turck e Mineo, ma stabile al centro, essa svolge di preferenza passaggi in profondità che spostano di colpo il gioco. Non, quindi, discese tecnicamente ordinate e ricche di collettiva velocità, né sgroppate di ali pronte a convergere il gioco al centro con opportuni traversoni, ma decise puntate in ispecie degli uomini di centro, sciupate però in gran parte da intempestivi passaggi nel momento culminante nell’azione: affiatamento, quindi, di giocatori, ma non di gioco. Di fronte a tale carattere, reso duro da ogni sorta di… scorrettezze, l’undici cittadino non ha piegato, ma certo non ha svolto la consueta svelta trama di attacco. La prima linea bleu, con Fiori inefficace a centro, ha iniziata la partita con entrain indiavolato, ma si è disunita ben presto. I cinque avanti, infatti, strettamente marcati, non hanno potuto intessere quei brevi e rapidi passaggi che sono loro precipuo sistema, né facilmente sgusciare fra le ferme maglie della difesa palermitana. Sacchi, Valente e Ghisi con forti discese individuali, scavalcando uomini ed evitando sgambetti… et similia, più volte hanno impegnato il bravo Tricomi… e la sbarra traversale della porta, mentre Fariello ha fornito traversoni precisi e potenti. La linea mediana è stata la vera spina dorsale della squadra. Superbo in difesa e in offesa, Ghisi ha ostacolato l’attacco avversario (quante volte ha tolto il pallone ai forwards rosa?), fornendo palloni su palloni ai propri avanti degnamente coadiuvato da Iaquinto, che ci ha fatto ricordare le sue migliori partite, e da Cafaggi, attivissimo e preciso. Minter, fulmineo nelle entrate, e Rinetti, all’altezza del suo nome, hanno riscossi larghi applausi: Steiger è stato efficace solo nel secondo tempo.

Alle 15,15, accolte da vivi applausi, le squadre così scendono in campo:

PALERMO: Tricomi, Pirandello, Urso, Ferrero, Sienera e Nuvolari, Severino, Aliotta, Negri, Turck (cap.) e Mineo.

INTERNAPLES: Rinetti, Steiger, Minter, Iaquinto, Ghisi, Cafaggi, Sacchi, Valente, Fiori (cap.), Gigliesi e Fariello.

IL PRIMO TEMPO

I rosa penetrano di forza, ma Mineo è fermato per offside. I bleu scendono: dopo un calcio di punizione tirato fuori da Steiger, Gigliesi allunga a Sacchi, ma l’arbitro ferma per fuorigioco. Su susseguente rimessa Ghisi passa a Sacchi che tira; Tricomi para e respinge, Iaquinto raccoglie; Tricomi para di nuovo. I rosa discendono d’impeto; Sichera passa a Mineo che tira nell’angolo alto: Rinetti è pronto alla parata. Il giuoco ha sprazzi di pesantezza, ma è veloce. Fariello fugge e tira, ma il portiere respinge: una folata rosa penetra nell’area di rigore bleu, ma Ghisi salva in corner, tirato fuori da Severino. Turck con due puntate impegna Rinetti, poi Fiori scavalca deciso: il tiro va a lato.

Una discesa rosa obbliga Rinetti ad uscire, ma il pallone è ripreso e tirato in porta: Iaquinto salva il sicuro goal. Belle discese di Fiori e di Fariello finiscono con tiro a lato, poi Ghisi tira alto e Sacchi a lato, ma la riscossa rosa non tarda. Il giuoco, che già ha perduto in tecnica ed in bellezza, diventa pesante. L’arbitro lascia correre, poi concede un calcio di punizione che Steiger tira fuori. Opposte azioni, poi il quintetto rosa è tutto sotto la porta cittadina: Rinetti si è appena salvato da un tiro difficile, quando Negri, su passaggio di Ferrero, segna basso nell’angolo destro, imparabilmente, a due minuti dalla fine del tempo.

IL SECONDO TEMPO

Spronati da vivi applausi, i bleu corrono al pareggio. Un tiro di Ghisi è deviato in corner: Valente raccoglie di testa e sbaglia di poco. La sbarra respinge tre tiri di Sacchi, Valente e Gigliesi, ma l’attacco bleu non desiste. Su respinta di Pirandello, i rosa discendono di forza: un cross di Mineo culmina un difficile pallone che Rinetti para col pugno, Steiger devia ancora in corner, poi il pallone, fugge e centra a Valente che, raccogliendo, segna imparabilmente fra gli applausi del pubblico. I rossi sferzati sono di nuovo all’attacco, ma pare che i bleu si ritrovano e Tricomi è costretto a parare due tiri di Sacchi e di Gigliesi. Il giuoco diventa violento: Valente sanguina al naso per un calcio di Sichera, Ghisi, Fiori e Cafaggi sono a terra: lo stesso Rinetti è colpito da un duro calcio in una parata su corner di Severino. L’arbitro irrisoluto, offeso da un giocatore, lo espelle tra le proteste dei compagni. La partita può considerarsi finita; ancora alterne discese e tiri inefficaci di Valente e Aliotta, poi, mentre Sacchi fila tutto nel goal palermitano avviene l’ultimo maggiore incidente: un giocatore rosa è a terra e l’arbitro, che non ha fischiato, è vilipeso dai siciliani. Il giuoco riprende; ancora scontri poco simpatici, indirizzi poco parlamentari e poi la fine con ciò che si è detto innanzi.

Arbitro: Mannerucci, di Bari.

11 maggio 1924: Internaples-Audace 3-2

Da “La Basilicata” del 13 maggio 1924:

Internaples batte Audace 3 a 2

IL PRIMO TEMPO

Sono le 16 precise. I rossi, col favore del sole, scendono all’attacco, ma Cafaggi intercetta: Fariello raccoglie, crossa e centra. La palla ripresa dai rossi è spinta con forte tiro sul goal, ma Rinetti, pronto, ferma e rimanda. Ghisi allunga a Gigliesi, questi passa a Fiori il quale scavalca, poi, riprendendo, saetta verso la porta con la testa, ma senza esito. Nuova reazione rossa: Mangoni scarta Ghisi e Steiger e tira: Rinetti respinge.

Il giuoco si sposta veloce: Valente e Sacchi con fitti passaggi si portano nell’area di rigore tarantina: Russo arresta con le mani il tiro di Valente. Penalty. Fiori scaglia a mezza altezza in porta un imparabile pallone, fra un delirio di applausi a 4 minuti dall’inizio. I rossi, frementi dello scacco, si portano di slancio nell’area bleu: Iaquinto intercetta e passa a Sacchi che discende precipitoso e centra: Gigliesi tira fuori. Non passano dieci secondi: Cafaggi devia in corner un pericoloso pallone: Steiger libera a lato, ma in una indecisa azione di Rinetti, ingannato dal vento, si ha una susseguente melèe. De Lorenzo ha modo di segnare. I bleu scattano all’attacco. Ghisi tira alto e Fariello lo imita. Su fallo di Fariello, la prima linea rossa discende, ma è arrestata offside di Mangoni. Il giuoco riprende deciso: Steiger devia in corner che non ha esito: una bella entrata di Ghisi, poi Valente centra a Gigliesi che passa a Fariello: il tiro va fuori. I rossi insistono: Rinetti para un tiro di Carrano e di Manzoni, poi Cafaggi invia alla sua ala, Fariello, deciso, crossa e passa a Fiori che scaraventa d’incontro nell’angolo basso della rete, imparabilmente, fra un delirio di applausi. I tarantini impegnano il bravo Minter: Steiger si fa applaudire per efficaci entrate: Ghisi allunga di nuovo a Sacchi ch’è fermato dal fischio dell’half-time.

IL SECONDO TEMPO

La partita che ha visto nel primo tempo una prevalenza tecnica , in ispecie nell’attacco, audaciana, riprende con ritmo serrato. Sono ancora i rossi che menano la danza. Rinetti è obbligato a due successive parate: Minter salva in corner, nullo. Il giuoco si fa deciso: Ghisi arresta in pieno Gallo ed invia un magnifico spiovente sulla rete avversaria: il portiere para ma perde il pallone: furibonda azione: poi Gigliesi calcia imparabilmente. La speranza della vittoria incomincia a sorridere ai bleu che perdono efficacia. L’attacco rosso imperversa. Due corner sono tirati contro l’Internaples, su parate di Rinetti, senza esito. E’ ancora Rinetti che para con un magnifico tuffo un tiro di Carrano e che si libera ancora su tiro di Gallo e di Lopieno.

I bleu si svegliano. Valente discende veloce, ma tira fuori. Fariello, che cozza contro Rossi, ben duro a scorticare, invia anche fuori. Una precipitosa discesa rossa: Rinetti, uscito per respingere, ha uno sgambetto e cade: l’arbitro fischia e annulla il goal che è stato segnato. Steiger chiama a gran voce i suoi giuocatori. Sul campo passano fremiti di emozione, perché Loprieno, su ralle (?) di Steiger, ha modo di segnare basso, imparabilmente.

I bleu sono di nuovo all’attacco. L’arbitro è costretto ad ammonire i giocatori. Una discesa cittadina è sciupata per un tiro fuori di Fiori. I bleu resistono all’incalzare avversario desideroso del pareggio: un cross magnifico d’impeto e di velocità di Sacchi finisce fuori. Poi ancora Rinetti impegnato da Manzoni. Alla rimessa in gioco, l’arbitro fischia la fine, fra gli applausi entusiastici del pubblico e gli urrah dei giuocatori.

[…]

18 maggio 1924: Internaples-Alba 2-2

Non è disponibile al momento la cronaca di questo incontro.

 

25 maggio 1924: Palermo-Internaples 1-1

Non è disponibile al momento la cronaca di questo incontro.

1 giugno 1924: Audace-Internaples 1-0

Da “La Basilicata” del 2 giugno 1924:

Audace batte Internaples 1-0

TARANTO, 2

Invero non si sarebbe detto a priori alla vigilia di questo epico duello che i rossi campioni avessero potuto imporsi al team di Minter. Una ragione dolorosa per l’Audace era data dall’assenza risaputa dopo il match di Roma di due a tout del team locale, che rispondono ai nomi di Sardella e Gallo, seriamente contusi sulla pelouse romana. Quello di ieri può definirsi un epico duello combattuto ad oltranza fino a pochi minuti dalla fine, quando l’Internaples, relegato imperiosamente nella propria zona di campo, ha subito il goal della sconfitta ad opera di Manzoni.

Come nel precedente inizio di questa appassionante competizione centro-meridionale l’Audace ha meritato l’alloro della vittoria, oggi, più che l’altra volta, attraverso una netta ed indiscutibile superiorità. Sotto altre direttive di arbitraggio la bella lotta sarebbe apparsa regolarissima. Gileno di Roma è stato impari al compito affidatogli. Se la partita non ha degenerato in un putiferio clamoroso con conseguenze spiacevoli va data lode agli instancabili dirigenti del club, i cui sforzi hanno raggiunto l’impossibile per trattenere sul campo delle tribune tarantine l’agitazione, quando nel secondo tempo i tarantini si sono visti annullare due punti, uno dei quali, lo asseriamo coscienziosamente, non era veramente meritevole di annullamento. Ritornando a parlare della partita bisogna asserire che i napoletani hanno giuocato con animo ed ardore profondo , mettendo in ballo tutte le loro risorse individuali e collettive. Ma più riconoscenza va attribuita ai tarantini che con sforzi spasmodici, pertinacia e slancio veramente ammirevoli hanno raggiunto la vittoria. Taranto ha accolto il risultato della partita indimenticabile partita, tributando ai campioni locali una festa fatta di entusiasmo e di festante ammirazione.